Diocesi di Lero

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Lero
Sede vescovile titolare
Dioecesis Leriensis
Patriarcato di Costantinopoli
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVIII secolo
StatoGrecia
Suffraganea diRodi
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Lero (in latino: Dioecesis Leriensis) è una sede titolare della Chiesa cattolica.

Assieme a Calimno e a Stampalia, la sede di Lero costituisce oggi una delle metropolie ortodosse del Dodecaneso, sottoposte al patriarcato ecumenico di Costantinopoli (in greco: Ἱερὰ Μητρόπολις Λέρου, Καλύμνου καὶ Ἀστυπαλαίας).[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lero, isola del Dodecaneso, è un'antica sede vescovile della Grecia, suffraganea dell'arcidiocesi di Rodi nel patriarcato di Costantinopoli.

La sede appare in tutte le Notitiae Episcopatuum del patriarcato come suffraganea di Rodi, a partire da quella dello pseudo-Epifanio e databile alla metà del VII secolo fino alla Notitia del XII secolo.[2]

Michel Le Quien, nell'opera Oriens christianus, attribuisce a questa diocesi tre vescovi che presero parte ai concili del primo millennio cristiano: Giovanni, presente al secondo concilio di Costantinopoli nel 553;[3] Sergio, presente alle sedute del concilio di Nicea del 787;[4] e Giuseppe, che partecipò al concilio dell'869 che condannò il patriarca Fozio di Costantinopoli.

In un monastero di Patmo sono state scoperte due iscrizioni, entrambe databili tra V e VI secolo, che parrebbero riferirsi a due vescovi di Lero. Una prima iscrizione ricorda la consacrazione di un altare all'epoca del «nostro santissimo vescovo Epitimeto»; poiché Patmo non fu mai sede vescovile, è probabile che questo vescovo appartenga alla vicina diocesi di Lero; ma tale conclusione è solo ipotetica.[5] Un'altra iscrizione, frammentaria e interpretata in modo diverso dagli autori, potrebbe fare riferimento ad un vescovo di nome Eusebio; anche in questo caso potrebbe essere un vescovo di Lero, oppure riferirsi ad un vescovo di un'altra sede in pellegrinaggio a Patmo.[6]

Nel 1984, durante una campagna di scavi nel sito archeologico di Rodi, è stato scoperto un sigillo, databile tra VI e VII secolo, con la seguente iscrizione: «Di Giovanni, umilissimo vescovo di Leros». La diffusione del nome Giovanni e l'ampiezza della datazione del sigillo, inducono a pensare che possa trattarsi di un vescovo diverso da quello menzionato nel 553.[7]

Dal XVIII secolo Lero è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 25 maggio 1985.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Sito web del patriarcato di Costantinopoli.
  2. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, vedere indice p. 500, voce Léros.
  3. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), p. 493.
  4. ^ (FR) Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 54.
  5. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), p. 268.
  6. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), p. 383.
  7. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), p. 525.
  8. ^ È documentato come vescovo suffraganeo di Meißen tra il 1352 e il 1380 (Eubel, Hierarchia catholica, I, p. 303, nota).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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