Clíodhna

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Nella mitologia irlandese, Clíodhna (Clídna, Clionadh, Clíodna, Clíona) è una regina delle banshee dei Tuatha Dé Danann. Clíodna di Carrigcleena è la potente banshee che governa come regina sul sidhe del Munster meridionale[1].

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

In alcuni miti irlandesi, Clíodhna è una dea dell'amore e della bellezza e patrona della contea di Cork[2]. Si dice che abbia tre uccelli dai colori vivaci che mangiano mele da un albero ultraterreno e la cui dolce canzone guarisce i malati[2]. Secondo il mito, lascia l'isola ultraterrena di Tír na nÓg ("la terra della promessa") per stare con il suo amante mortale, Ciabhán, ma è presa da un'onda[2] mentre dorme a causa della musica suonata da un menestrello di Manannan mac Lir nel porto di Glandore nella contea di Cork: la marea è conosciuta come Tonn Chlíodhna, "l'onda di Clíodhna"[3]. Se anneghi o meno dipende dalla versione raccontata, insieme a molti altri dettagli della storia.

Aveva il suo palazzo nel cuore di un mucchio di rocce, a cinque miglia da Mallow, che è ancora comunemente conosciuta con il nome di Carrig-Cleena, e numerose leggende su di lei sono raccontate dai contadini di Munster[4].

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Clíodhna è in genere associata al dio del mare, Manannan mac Lir, ed è detta essere sua figlia. Secondo altre fonti tuttavia è figlia di Gebann, il capo druido di Manannan[5].

Associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Come protettrice del Munster meridionale, Clíodhna è associata alle famiglie che governarono quell'area nel corso della storia, ovvero gli Uí Fidgenti, i MacCarthy e i FitzGerald, con cui si dice che ebbe relazioni amorose[4].

Clíodhna viene descritta come rivale della banshee Aibell, regina del sidhe del Munster settentrionale e protettrice del clan dei Dál gCais. In un racconto, Clíodhna lanciò un incantesimo che trasformò Aibell in un gatto bianco[6].

Clíodhna è associata anche alla costruzione del castello di Blarney[7]. Cormac Laidir MacCarthy, il costruttore del castello[8], coinvolto in una causa, fece appello a Clíodhna per la sua assistenza. La dea gli disse di baciare la prima pietra che trovava la mattina mentre andava in tribunale, e lui lo fece, con il risultato che perorò il suo caso con grande eloquenza e vinse. Si dice quindi che la pietra di Blarney impartisca "la capacità di ingannare senza offendere". MacCarthy la incorporò quindi nel parapetto del castello[9].

Anche il popolare leader irlandese Michael Collins era a conoscenza di Clíodhna. Si raccontavano storie su di lei nella scuola di Rosscarbery che frequentava, e si facevano gite domenicali sulla roccia di Clíodhna. Qui, secondo l'amico di Michael, Piaras Béaslaí: “Michael ha ascoltato molte storie meravigliose sugli incantesimi di Clíodhna, su relitti, pericoli, annegamenti e scrigni del tesoro. ”[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Wood-Martin, William Gregory, Pagan Ireland: An Archaeological Sketch: A Handbook of Irish Pre-Christian Antiquities. London: Longmans, Green, and Co. 1895. pp. 132–3
  2. ^ a b c Matson, Gienna: Celtic Mythology A to Z, page 31. Chelsea House, 2004. ISBN 978-1-60413-413-1
  3. ^ Augusta Gregory, Gods and Fighting Men: The Story of the Tuatha de Danaan and of the Fianna of Ireland, J. Murray, 1905, p. 121, ISBN 978-0-901072-37-5.
    «cliodna's wave.»
  4. ^ a b Patricia Monaghan, The Encyclopedia of Celtic Mythology and Folklore, Facts on File, 2004, p. 90, ISBN 978-0-8160-4524-2.
  5. ^ Lady I. A. Gregory, The story of the Tuatha de Danaan, BoD – Books on Demand, 2018, ISBN 978-3-7481-0006-5.
  6. ^ Matson, Gienna: Celtic Mythology A to Z, page 2. Chelsea House, 2004. ISBN 978-1-60413-413-1
  7. ^ James MacKillop, A Dictionary of Celtic Mythology. Oxford. pp. 43–44, 91
  8. ^ Irish Pedigrees: MacCarthy, Lords of Muskry #119
  9. ^ Richard Marsh, Elan Penn, Frank McCourt, The Legends & Lands of Ireland. Penn Publishing. pp. 107–110
  10. ^ Coogan, Tim Pat, Michael Collins: The Man Who Made Ireland, Palgrave Macmillan, 2002, p. 11, ISBN 978-0-312-29511-0.