Cima Fertazza

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Fertazza
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
ProvinciaBelluno
Altezza2 101 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate46°25′26.24″N 12°02′37.99″E / 46.423957°N 12.043887°E46.423957; 12.043887
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Fertazza
Fertazza
Mappa di localizzazione: Alpi
Cima Fertazza
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneDolomiti
SottosezioneDolomiti di Zoldo
SupergruppoDolomiti Settentrionali di Zoldo

Il Fertazza è una montagna delle Dolomiti di Zoldo (provincia di Belluno) che raggiunge i 2.101 m s.l.m.. Posto a nord del monte Civetta, separa la val Cordevole dalla Val Fiorentina e i territori comunali di Selva di Cadore a nord ed Alleghe a sud.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Cima Fertazza è il punto più alto e panoramico del comprensorio sciistico Ski Civetta, nonché un punto panoramico sulle Dolomiti UNESCO e in particolare sulla parete Nord del monte Civetta, sui monti Pelmo, Antelao e Marmolada, oltre alla val Fiorentina e al lago di Alleghe. L’accesso a cima Fertazza è consentito anche tramite due seggiovie dall'abitato di Pescul di Selva di Cadore.

Rifugi[modifica | modifica wikitesto]

Sul Monte Fertazza sono presenti i rifugi Belvedere (m 2.082) nelle immediate vicinanze della cima, oltre ai rifugi Fertazza (m 1.839) e La Ciasela (m 2.032).

Punti di interesse[modifica | modifica wikitesto]

A poca distanza da Cima Fertazza in corrispondenza dei prati in direzione Alleghe e Col Davagnin è presente la Madonnina Bianca del Fertazza (in ladino Madonnina de Ciemp) posizionata su un sasso, con lo sguardo rivolto verso il panorama del monte Civetta.

Madonnina Bianca del Fertazza

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sul monte Fertazza ci sono testimonianze della presenza umana a partire dall'epoca romana. In particolare a poca distanza dalla cima è possibile visitare le iscrizioni romane di Col Davagnin.

Il monte Fertazza è stato territorio di confine durante la prima guerra mondiale (1915-1918) tra la Val Fiorentina "Tirolese" e la valle di Cordevole "Bellunese". A testimonianza della presenza bellica sono ancora visibili gallerie e trincee.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]