Cesare De Fabritiis

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Cesare De Fabritiis
NascitaRoma, 1918
MorteCampagna italiana di Russia, 23 agosto 1942
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto80º Reggimento fanteria "Roma"
Anni di servizio1938-1942
GradoTenente in servizio permanente effettivo
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneInvasione della Jugoslavia
Campagna italiana di Russia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Seconda battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959)[1]
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Cesare De Fabritiis (Roma, 1918Campagna italiana di Russia, 23 agosto 1942) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roma nel 1918, figlio di Camillo.[2] Dopo aver compiuto gli studi liceali a Bari fu arruolato nel Regio Esercito e nel 1936 ammesso a frequentare la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena uscendone nel 1938 con la nomina a sottotenente dell'arma di fanteria.[2] Assegnato all'80º Reggimento fanteria "Roma" della 9ª Divisione fanteria "Pasubio", a partire dal 10 giugno 1940 prese parte alle operazioni belliche contro la Francia.[2] Dall’aprile alla fine di maggio del 1941 prese parte all'invasione della Jugoslavia.[2] Promosso tenente ed assunto il comando della 11ª Compagnia del III Battaglione nel luglio dello stesso anno partì per l'Unione Sovietica al seguito del CSIR del generale Giovanni Messe.[2] Nel novembre dal successivo fece parte, con il suo reparto, della colonna del colonnello Epifanio Chiaramonti partecipando alla difesa di Nikitovka dove il reggimento ottenne la medaglia d'oro al valor militare.[2] Cadde in combattimento il 23 agosto 1942, e venne insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia fucilieri già distintosi in numerosi precedenti combattimenti, durante un’azione particolarmente aspra e difficile si lanciava per cinque volte alla testa del suo reparto allo assalto per la conquista di una forte posizione. Ferito una prima volta alla spalla e ad un braccio continuava a combattere con grande forza di animo e con il suo slancio generoso trascinava i suoi uomini fino alla conquista della posizione contesa. Qui giunto cadeva colpito a morte. Mirabile esempio di eroismo e di cosciente sprezzo del pericolo. Fronte russo (quota 197,2), 23 agosto 1942.[3]»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 9 dicembre 1947.[4]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia fucilieri, con pochi uomini procedeva al rastrellamento di una zona percorsa da pattuglie nemiche che minacciavano un fianco del reggimento. Rimasto quasi privo di munizioni si lanciava all'attacco con bombe a mano e all'arma bianca ponendo in fuga l'avversario dopo avergli inflitto gravi perdite. Shelesnóje (fronte russo), 26 ottobre 1941.»
— 1946.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.71.
  2. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 22 dicembre 1947, Esercito registro 26, foglio 399.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 71.
  • Giovanni Messe, La guerra al fronte russo, Milano, Ugo Mursia Editore, 2005, ISBN 88-425-3348-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]