Pietro Bruno

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Pietro Bruno
Il sottotenente Pietro Bruno
NascitaAidone, 1920
MorteSeconda battaglia di El Alamein, 4 novembre 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCarristi
Anni di servizio1940-1942
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nord Africa
BattaglieSeconda battaglia di El Alamein
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume secondo (1941-1959)[1]
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Pietro Bruno (Aidone, 1920Seconda battaglia di El Alamein, 4 novembre 1942) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Aidone, provincia di Enna, nel 1920, figlio di Ferruccio e Francesca Concetta Allegra. Dopo aver completato gli studi secondari si iscrisse alla facoltà di legge dell'università di Catania abbandonandola al quarto anno per arruolarsi nel Regio Esercito nell'agosto 1940, in piena seconda guerra mondiale.[2] Frequentò il Corso Allievi ufficiali presso il 3º Reggimento fanteria corazzato ottenendo la nomina a sottotenente di complemento nel marzo 1941. nel luglio dello stesso anno partì per l'Africa Settentrionale Italiana al seguito della 132ª Divisione corazzata "Ariete".[2] Al comando di un plotone di carri leggeri L.3/35 si distinse in combattimento il 23 novembre venendo decorato con una Croce di guerra al valor militare. Rimasto in servizio fu assegnato dapprima alla Scuola del centro carristi, poi al 12° Autoraggruppamento e quindi, dal 1 aprile 1942, alla Centro istruzioni carristi. Rientrato in servizio al 3º Reggimento fu assegnato a X Battaglione carri M in qualità di comandante della 1ª Compagnia carri M14/41.[3] Rimase ucciso in combattimento il 4 novembre 1942, durante la seconda battaglia di El Alamein.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone carri M. 14/41, con indomito valore tracciò ai suoi equipaggi la dura via della vittoria e del sacrificio. In azione di ricognizione offensiva, attaccato da numerosi mezzi corazzati avversari, alla testa del suo reparto, accettava l’impari lotta sopperendo all’esiguità numerica con abili temerarie manovre. Benché ferito alla spalla destra, protraeva con ammirabile tenacia la violenta azione fino al termine dell’ardua missione. Rifiutava quindi decisamente di essere avviato alla base in previsione del nuovo impiego dei suoi carristi. Il giorno successivo impegnato in aspri e cruenti scontri contro soverchianti forze corazzate, sosteneva, pur essendo minorato fisicamente, il formidabile urto alimentando nei propri equipaggi, con la sua serenità e fermezza, spiccato spirito aggressivo. Prescelto per la sua abituale arditezza a proteggere la manovra di sganciamento del battaglione cui apparteneva, si slanciava decisamente col suo plotone rinforzato da una sezione di semoventi, sul fianco del dispositivo avversario. Conscio e fiero della grave missione affidatagli, sdegnando ogni personale pericolo, si sporgeva dalla torretta incitando gli equipaggi a più serrata lotta. Più volte investito da violenta reazione di fuoco avversario insisteva nel suo movimento a fuoco infliggendo/ /gravi perdite al nemico sorpreso da tanto ardire. Ferito alla fronte da scheggia di granata, rimaneva al suo posto di dovere persistendo nella disperata azione. Colpito in pieno il suo mezzo corazzato, trovava gloriosa fine nel rogo del proprio carro divenuto fiammeggiante bara della sua giovinezza generosa ed ardita. Bir el Abd (A.S.), 3-4 novembre 1942
— Decreto del Presidente della Repubblica 9 dicembre 1947.[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante un combattimento contro preponderanti forze nemiche, in momenti particolarmente difficili e decisivi, si portava sempre alla testa dei suoi carri, ove la minaccia era maggiore e più violenta la pressione avversaria. Per meglio dirigere il tiro del proprio pezzo, sdegnando ogni personale pericolo, si sporgeva dalla torretta ad ogni colpo. Ferito gravemente alla testa da una scheggia di granata, pur di non distogliere dal combattimento nemmeno un'arma, ordinava al servente di continuare il fuoco e al pilota di rimanere sul posto. Mentre veniva sommariamente medicato, un colpo perforante nemico, penetrato nel carro, lo colpiva mortalmente. Esempio magnifico di serenità del pericolo, di stoica fermezza, di elevato senso del dovere portato sino al sacrificio supremo. Già distintosi in precedenti azioni di guerra. Bir el Abd (A.S.), 4 novembre 1942
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 21 gennaio 1947[5]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone carri leggeri in seguito ad una infiltrazione di mezzi corazzati nemici numerosi e più potenti si slanciava a contrattaccarli col suo plotone, contribuendo con l'impeto e con la decisione a volgerli in fuga. Hagfet el Guetinat, 23 novembre 1941

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 111.
  2. ^ a b Combattenti Liberazione.
  3. ^ Assocarri.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 22 dicembre 1947, Esercito registro 26, foglio 299.
  5. ^ Bollettino Ufficiale 1947, disp.12 pag.1070, registrato alla Corte dei conti il 14 marzo 1947, Guerra registro 7, foglio 44.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Caccia Dominioni, Alamein 1933-1962, Milano, Ugo Mursia Editore, 1992, ISBN 978-88-425-3628-4.
  • Arrigo Petacco, L'armata nel deserto, Milano, A. Mondadori Editore, 2001.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume secondo (1941-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965.
  • Mario Montanari, Le operazioni in Africa Settentrionale - Vol. III - El Alamein, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, 1989.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN38561433 · WorldCat Identities (ENlccn-n91119924