Carlo Panati
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Carlo Panati (Macerata, 1850 – Roma, 1935) è stato uno scultore italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Studiò all'Istituto d'arte di Roma e fu allievo dello scultore purista Rinaldo Rinaldi[1] (1793-1873).
Partecipò all'impresa garibaldina di Mentana nel 1867 e tre anni più tardi alla presa di Roma, per poi compiere la leva nel corpo dei Bersaglieri, dove decise di restare raggiungendo il grado di capitano[2].
Si perfezionò nello studio dello scultore Giulio Monteverde, seguendo l'esempio del suo naturalismo nella realizzazione di numerosi monumenti celebrativi e funerari, sia a Roma che in numerose città d'Italia[3].
Una via di Macerata è dedicata a lui.
Opere principali[modifica | modifica wikitesto]
- Busto di Marsilio Ficino (1890), Passeggiata del Pincio, Roma.
- Monumento all'ammiraglio Simone Pacoret de Saint-Bon (1895) nel Cimitero del Verano, Roma
- Monumento a John Hawley Glover (1829-1885), Cattedrale di S. Paolo, Londra.
- Monumenti per la Cappella della famiglia Berlingieri nel cimitero di Crotone.
- Monumento a Lauro Rossi (1910), Macerata.
- Busto di Giovanni Pascoli (1922), Passeggiata al Pincio, Roma.
- Monumento ai Caduti di Patrica (1923), in provincia di Frosinone
- Monumento ai Caduti di Abbadia San Salvatore (1923), provincia di Siena.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ bottegascriptamanent.it; Rinaldi fu allievo del Canova.
- ^ The Royal Engineers Journal, 1913
- ^ Gli scultori italiani dal Neoclassicismo al Liberty: L-Z, Pomerio, 1994, p.781; Rassegna storica del Risorgimento, Volume 48, S. Lapi, 1961, p.305
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giovanni Spadoni, Carlo Panati lo scultore dell'esercito italiano. Saggio biografico-artistico, Roma, Arti Grafiche Fratelli Palombi, 1932.
- Luisa Cardilli e Nicoletta Cardano (a cura di), Percorsi della memoria. Il Quadriportico del Verano, Roma, F.lli Palombi, 1998. ISBN 88-7621-076-8.
- Alessandro Cremona, Sabina Gnisci e Alessandra Ponente (a cura di), Il Giardino della Memoria. I busti dei grandi Italiani al Pincio, Roma, Artemide, 1999. ISBN 88-86291-41-8.
- Gigi Salvagnini, La scultura nei Monumenti ai Caduti della prima guerra mondiale in Toscana, Firenze, Opus Libri, 1999, p. 65.
- Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento. Da Antonio Canova ad Arturo Martini, Torino, Adarte, 2003, p. 677. ISBN 88-89082-00-3.
- Antonello Nave, Il Monumento ai Caduti di Abbadia San Salvatore e lo scultore Carlo Panati, in «Amiata Storia e Territorio», XIV, 45, dicembre 2003, pp. 36–38.
- Antonello Nave, Carlo Panati. Uno scultore marchigiano a Roma, in «Lazio ieri e oggi», XLI, 5, maggio 2005, pp. 156–158.
- Antonello Nave, Notizie sullo scultore Carlo Panati, in «Libero. Ricerche sulla scultura e le arti applicate del primo Novecento», XIV (2006), 27-28, pp. 39–43.
- Antonello Nave, Alla scoperta di un artista. L'opera dello scultore Carlo Panati, in «Il Crotonese», 1º febbraio 2011, pp. 30–31.
- Margherita Corrado (a cura di), Nel Cimitero storico di Crotone. L'arte che non ti aspetti, Crotone, Città del Sole, 2011. ISBN 978-88-7351-417-6.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 13376240 · ISNI (EN) 0000 0000 2040 2518 · GND (DE) 12899388X · WorldCat Identities (EN) viaf-13376240 |
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