Bianca Donadio

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Bianca Donadio
Bianca Donadio da Ilustració catalana. 30 set. 1880
NazionalitàBandiera della Francia Francia
GenereOpera lirica
Periodo di attività musicale1873 – 1887

Bianca Donadio, in origine Fanny Marie Gabrielle [Blanche] Dieudonné (Francia, 1849Quinéville, 1911), è stata un soprano francese.

Fanny Marie Gabrielle Dieudonné o Blanche Dieudonné nacque in una famiglia della piccola borghesia francese nel 1849. Rimase presto orfana del padre, impiegato, che lasciò la famiglia in precarie condizioni economiche[1].

Ebbe un'ottima preparazione musicale che unita alla sua voce cristallina e alle sue doti di interprete le valsero l'attenzione del famoso impresario teatrale Ferdinand Strakosch[1], fratello di Maurice Strakosch direttore del Teatro italiano di Parigi, che la fece debuttare nel dicembre del 1873 nella La sonnambula di Bellini, dando inizio a una carriera che da subito la fece diventare una stella di prima grandezza a livello internazionale grazie all’abilità imprenditoriale dello Strakosch che ne italianizzò il nome per il prestigio di cui godeva allora l’opera lirica italiana.

A New York interpretò il ruolo di Rosina nel Barbiere di Siviglia e di Elvira nel Don Giovanni suscitando un grandissimo entusiasmo.

Il suo debutto in Italia avvenne nel 1877 a Firenze.

Le opere preferite del suo repertorio erano: La sonnambula, la Stella del Nord, Amleto, Lucia di Lammermoor e il Barbiere di Siviglia.

Nella sua intensa e relativamente breve carriera si esibì nei più grandi teatri d'Europa e in America entusiasmando il pubblico e guadagnando cifre favolose[2] che le permisero di acquistare già nel 1878 una proprietà nei pressi di Parigi, a Le Vésinet, dove sistemò la madre vedova e la sorella e dove lei stessa si ritirò a vivere nel 1887 con il marito, il tenore di origine ticinese Giuseppe Frapolli (1846-1937) sposato il 14 maggio 1887 a Le Vésinet[3][4].

Il ritiro quasi contemporaneo dei due coniugi dalle scene teatrali fu oggetto di congetture in articoli sulla stampa internazionale.

All’epoca si parlò di un presunto ritiro della Donadio dalle scene per farsi monaca a Roma[5][6] dovuto per alcuni alla vocazione religiosa nutrita fino dalla giovinezza, e da altri al voto fatto in occasione dell’incendio del vecchio teatro di Nizza la sera del 23 marzo 1881 mentre stava per entrare in scena per la rappresentazione della Lucia di Lammermoor di Donizetti.

Il teatro fu distrutto dalle fiamme in un’ora, le vittime furono un centinaio, la Donadio ne uscì miracolosamente illesa.

Dai documenti del Comune di Le Vésinet risulta invece che la coppia visse nella loro villa di Le Vésinet per più di 25 anni.

Nel 1887 morì il suo impresario Maurice Strakosch (1825-1887) e questa fu forse la vera causa del suo ritiro dalle scene.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b JP Debeaupui, p. 1.
  2. ^ (ES) Alrededor del mundo (Madrid). 15 gennaio 1917, p. 8. Traduzione dallo spagnolo: Cantanti celebri del secolo XIX. Altra grande artista del secolo passato fu Blanche Dieudonné che con il nome italianizzato di Bianca Donadio ha calcato trionfalmente i palcoscenici di tutti i più grandi teatri lirici d’Europa. Figlia di un modesto impiegato, fu costretta ad accettare la proposta dell’impresario Strakosch che le prometteva una brillante carriera artistica e che le fece un contratto per cinque anni impegnandosi a corrisponderle 1.250 Lire mensili il primo anno, 1.500 il secondo, 2.000 il terzo, 3.000 il quarto e 4.000 il quinto, ma il contratto fu reciso poco tempo dopo e la Donadio guadagnò 2.500 Lire per ogni rappresentazione, cifra che non ridusse mai ne aumentò nei pochi anni che si dedicò al teatro, collezionando allori e ricchezze; esclusa la Patti, nessuna ha mai cantato come lei il Barbiere di Siviglia, la Sonnanbula, Dinorah e la Stella del Nord.
  3. ^ (ES) La Cronica (Huesca), 29 maggio 1887 p. 4. Traduzione dallo spagnolo: Il sabato scorso contrassero matrimonio a Vesinet l'eminente artista Bianca Donadio, che si pensava disposta a entrare in un convento, e il tenore Giuseppe Frapolli. Il matrimonio non impedirà alla Donadio di continuare la sua carriera artistica
  4. ^ (ES) La Iberia (Madrid) 20 maggio 1887 p. 2. Traduzione dallo spagnolo: Il sabato scorso contrassero matrimonio a Vesinet la distinta artista Bianca Donadio e il tenore Frapolli. La Donadio non pensa di ritirarsi dalle scene come hanno affermato alcuni giornali.
  5. ^ (ES) La Unión Democratica, Alicante, 23.2.1886, num. 2199 p. 1: Traduzione dallo spagnolo: Una primadonna monaca. Sembra confermata la notizia che diedero giorni fa i periodici romani: Bianca Donadio si fa monaca. Il pubblico madrileno aveva applaudito in diverse occasioni questa eminente cantante e conserva di lei gratissimi ricordi. La prima volta che cantò a Madrid fu nella primavera del 1878, facendo parte di quella compagnia in cui figuravano un'artista bellissima, la Heilbron, e il famoso France, che non passò inosservato. Bianca Donadio cantò la Rosina nel Barbiere di Siviglia. La sua figura elegante il suo viso affascinante, la sua distinzione e la sua grazia le conquistarono la simpatia dell’auditorium non appena si presentò in scena. Il suo talento di attrice e la purezza della sua voce le fecero ottenere un trionfo straordinario unanime e rumorosissimo. Tutta la critica fu unanime: era un Rosina degna di figurare accanto a la Patti. Dopo cantò La sonnambula e Lucia, i giornali le tributarono entusiastici elogi e il Teatro Reale sollecitò un contratto. Fu infatti contrattata e aumentarono i suoi ammiratori e i suoi trionfi. Per i suoi ammiratori aveva sorrisi amabili, ma niente di più, sua madre la accompagnava sempre. Vivevano madre e figlia in piazza di Oriente a Madrid e tutte le mattine sentivano la messa nella chiesa della Incarnazione. Molti dei fiori con cui la omaggiavano i suoi ammiratori lei li destinava agli altari di Maria. Il Resumen dà i seguenti dettagli sulla vita a Madrid dell'illustre cantante. Un nobile di Castiglia, che vive adesso ritirato nella bella capitale del Levante, le ha offerto il suo amore e di sposarla. L’artista gli espresse il piacere che le procurava la sua offerta con il suo seducente e dolce sorriso che era uno dei suoi maggiori incanti. Non mi sposo – disse – due cose si oppongono: la mia ferma decisione di non separarmi dalla mia famiglia per il momento e l’arte. Aspetterò – rispose l’innamorato – io la prego di non farlo – rispose ella – sono già impegnata. L’impegno doveva essere un'antica repressa vocazione. L’ultima parte che ebbe a Madrid fu quella della regina Margherita ne Gli ugonotti la notte memorabile del beneficio del maestro Goula in cui le parti principali si fecero carico delle parti secondarie della bella partitura. I fans erano al massimo dell’entusiasmo. Questa sera – dicevano – abbiamo sentito nella parte della regina Margherita, cose che ignoravamo che esistessero. Da allora le Margherite che si sono succedute sulla scena del regio teatro di Madrid si devono confrontare con quella interpretazione indimenticabile. Un noto scrittore, critico musicale molto accreditato e di brillante posizione per i suoi meriti e per la stretta parentela con una delle più notevoli personalità politiche spagnole, volle tentare l’impresa che non riuscì al nobile castigliano, ma ottenne lo stesso risultato. Bianca Donadio nacque in Francia. Apparteneva a una famiglia onorata e modesta. Apprese il canto per dedicarsi all’insegnamento. Ha circa 33 anni e ha messo insieme un capitale che ha depositato nella Banca di Francia. Sembra, secondo la versione che accettiamo per buona, che abbia detto ai suoi famigliari: - con questa somma avete abbastanza per vivere agiatamente. Io mi ritiro dal mondo. Promisi a Dio che mi sarei consacrata a Lui se mi avesse dato la forza di mettere insieme un capitale e saprò mantenere la mia promessa. Bianca Donadio sarà professa a Roma. Immaginiamo che alcuni predicatori citeranno questo esempio nei loro sermoni contro le vanità umane. Perché è già una grande prova di modestia che una diva come la Donadio si riduca a passare il resto della sua vita a cantare in un coro.
  6. ^ (ES) La Hormiga de Oro 15 maggio 1886 p. 2: Toda la prensa de Madrid se hizo eco de un idilio hermoso, copiado creo del periódico francés Le Figaro, en que se suponía que Blanca Donadio, la conocida cantante de opera, se hallaba próxima a tomar el velo de religiosa en un monasterio de Roma. Yo leí aquel idilio, y tomándole por moneda de ley, me engolfé en sus maravillas, todas fáciles y posibles para Dios; considerando casi sobrenatural, casi milagroso, que una actriz se trasplantara desde el teatro al místico jardín de la Iglesia, poblado de fragantes flores. Por lo visto la moneda era falsa. Leo en un periódico de Barcelona que Blanca Donadio está cantando en el teatro del Liceo, y que habiendo sido interpelada acerca de lo que se dijo sobre su vocación monastica, respondió que todo carecía en absoluto de fundamento y que no pensaba abandonar el teatro. Declaro que al leer esto me quedé tan fresco como un sorbete o como un hipotético de los que hoy se estilan; y de regla me servirá hasta que me muera para no dar tan facilmente credito a las imaginaciones de una prensa tan novelera como la que se emplea en dar aire a tales argumentos. Mis buenos deseos me enganaron. El asunto es “cosa boa”, como dicen los portugueses, y yo le trasladé sin corromper a esta cronica, cortandole a mi medida, para celebrar los aumentos de las glorias divinas. Portento muy raro y casi increible hubiera sido el hecho, - me dicen de Barcelona, - pero Dios no lo ha querido así. Hagase la voluntad de Dios. En honor de la verdad debo decir, valga por lo que valga, que he tomado informes de personas que han conocido y tratado de cerca a la susodicha cantante, y me certifican que hay mucho de cierto en los relatos que publicó la prensa acerca de su buen espíritu religioso, de su piedad, de su caritad y de otras virtudes que no suelen florecer en esa tierra árida que se llama el teatro. Casi todo lo que se dijo se cree cierto, menos lo de la profesión religiosa. Todo menos que eso! Es casi una decepción; pero la verdad se impone, y hay que franquearle el camino para que se difunda.

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