Augusto Migliorini

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Augusto Migliorini
NascitaPiombino, 31 marzo 1911
MorteFinale Ligure, 2 agosto 1983
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
Anni di servizio1933 - 1946
GradoCapitano di corvetta
GuerreGuerra d'Etiopia
Guerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneGuerra di liberazione italiana
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
dati tratti da Uomini della Marina, 1861-1946[1]
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Augusto Migliorini (Piombino, 31 marzo 1911Finale Ligure, 2 agosto 1983) è stato un militare, marinaio e partigiano italiano, particolarmente distintosi nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La corvetta Cicogna presso la banchina allestimento dei cantieri Ansaldo a Genova, gennaio 1943 (coll. Marco Ghiglino)

Nacque a Piombino il 31 marzo 1911, figlio di Giorgio ed Emma Bracci.[1] Fu ammesso a frequentare la Regia Accademia Navale di Livorno nel 1928, uscendone con il grado di guardiamarina nel 1933.[1] Partecipò, tra il 1935 e il 1936, alle operazioni legate alla guerra d'Etiopia, imbarcato dapprima sull'incrociatore leggero Bari e poi sull'esploratore Leone Pancaldo, e tra il 1937 e il 1938, come tenente di vascello, a quelle legate alla guerra di Spagna a bordo del sommergibile Galileo Ferraris.[1] Operò a bordo di numerose unità subacquee, e all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, si trovava a bordo del sommergibile Tembien in qualità di vicecomandante compiendo tre missioni.[2] Nominato comandante del Nereide (gennaio 1941-luglio 1942) eseguì nove missioni in Mediterraneo.[2] Il 16 luglio 1941, per un combattimento contro il sommergibile britannico Tetrarch, fu decorato con la medaglia d'argento al valor militare e citato sul bollettino di guerra.[2] Assegnato al comando del Luigi Torelli fu protagonista di un incidente diplomatico con le autorità spagnole. Il Torelli era stato attaccato da un aereo britannico al largo di Santander, e non potendo immergersi dovette rifugiarsi essere portato in secca vicino a Capo Penas, e poi trainato da un rimorchiatore ad Aviles.[2] Il 14 luglio, terminate le riparazioni, eseguite per la maggior parte dall'equipaggio, all'uscita del bacino con una improvvisa manovra diresse verso il largo senza alcuna autorizzazione da parte delle autorità spagnole, raggiungendo quindi la base di Bordeaux il giorno dopo.[2] Tra il settembre 1942 e il luglio 1943 fu comandante della corvetta Cicogna. Il 14 marzo, mentre era di scorta a un convoglio, attaccò e affondò nelle acque di Capo San Vito siculo il sommergibile britannico Thunderbolt. [2]All'atto dell'armistizio dell'8 settembre 1943 si trovava a Genova dove era capo ufficio operazioni del Comando Marina.[3] Rifiutò fin da subito ogni collaborazione con le autorità tedesche e della Repubblica Sociale Italiana[N 1] dandosi alla clandestinità.[2] Entrò in contatto con membri del Servizio Informazione Clandestino, e nel mese di marzo 1944 ne assunse la direzione in Liguria.[2] Svolse attività di collegamento con la missione inglese operante in zona, venendo più volte arrestato e riuscendo sempre ad evadere.[2] Per la sua attività nel Fronte clandestino venne decorato con una medaglia di bronzo al valor militare, proposto per la promozione per merito di guerra, e ottenne la qualifica di partigiano combattente.[2] Lasciato il servizio nel luglio 1946, venne promosso capitano di corvetta in ausiliaria nel 1951.[2] Stabilitosi con la famiglia a Finale Ligure, fu sindaco della cittadina dal 1946 al 1975, con una breve pausa tra il 1960 e il 1964 quando, deluso dalla mancata elezione alla Camera dei deputati, fu sostituito dal il conte avvocato Vincenzo Buraggi.[3] Per 24 anni, dal 1954 al 1978, fu presidente dell'Ente autonomo porto di Savona.[3] Si spense a Finale Ligure il 2 agosto 1983.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di sommergibile, in un'azione notturna attaccava e affondava un sommergibile nemico, colpendolo con il siluro e le armi di bordo. Dirigeva l'azione con particolare con particolare animo aggressivo, con abilità e con perfetta manovra riuscendo a schivare due siluri lanciati dal nemico alcuni secondi prima dell'affondamento, dimostrando spiccate qualità di comandante, magnifica calma e sprezzo del pericolo. Acque delle Cicladi, 10-18 luglio 1941
— Regio Decreto 5 marzo 1942.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale in 2ª e comandante di sommergibile, ha compiute numerose missioni di guerra in acque fortemente contrastate dal nemico. Animato da elevato sentimento del dovere, ha dimostrato in ogni circostanza sereno coraggio e spirito combattivo. Mediterraneo, 10 giugno-25 novembre 1940; 6 dicembre 1940-20 gennaio 1941 e 21 gennaio 1941-20 giugno 1941
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato, 3 settembre 1947.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di sommergibile, in prossimità di una base nemica veniva sottoposto a violenta caccia che menomava gravemente l'efficienza del sommergibile, tanto da rendere estremamente difficile la navigazione. Con grande perizia, fermezza di carattere ed eccezionale coraggio si sottraeva alla caccia e successivamente riusciva a riparare temporaneamente le avarie più gravi in modo da poter eseguire, nei giorni successivi, l'allontanamento dalla zona, sottraendo il sommergibile ad ulteriore offesa. Mediterraneo orientale, notte del 24-25 luglio 1941
— Regio Decreto 17 luglio 1941.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale in 2ª e comandante di sommergibile, ha compiute numerose missioni di guerra in acque fortemente contrastate dal nemico. Animato da elevato sentimento del dovere, ha dimostrato in ogni circostanza sereno coraggio e spirito combattivo. Atlantico, 21 giugno 1941-22 aprile 1942 e 15 maggio-23 settembre 1942
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato, 3 settembre 1947.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di unità antisommergibile, impegnata in una missione di scorta convoglio, eseguiva la ricerca di sommergibile che, in precedenza, aveva colpito con siluro una unità scortata. Rilevata la posizione dell'unità nemica, la attaccava con decisione e, nonostante la reazione, la colpiva ripetutamente sino a procurarne l'affondamento. Acque del Tirreno Meridionale, 14 marzo 1943
— Decreto Presidenziale, 16 gennaio 1969.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Dopo aver collaborato efficacemente alla costituzione dei primi nuclei partigiani della Liguria, passava a far parte del S.I.M. Con capacità e sprezzo del pericolo creava una fitta rete di informazioni. A mezzo di una stazione radio trasmittente clandestina stabiliva importanti collegamenti con C.L.N.A.I e con comando partigiani delle Langhe. Due volte arrestato per la sua attività e due colte riuscito ad evadere, entrava a far parte di una missione militare britannica. Apportava efficace contributo allo sviluppo delle operazioni, segnalando in modo preciso l'apprestamento offensivo nemico. Liguria, 1 novembre 1943-30 aprile 1945
— Decreto del Presidente della Repubblica 18 gennaio 1957.
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Mediterraneo, 12 gennaio-11 luglio 1943
— Determinazione del 16 maggio 1945.
Croce al merito di guerra (2) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teucle Meneghini nel suo libro Cento sommergibili non sono tornati scrisse che Migliorini, attivissimo nella resistenza, si fece dare dal Comando Marina (della RSI) di Savona un lasciapassare. Tale documento fu rilasciato dal comandante di quell'ente, cioè proprio lui.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
  • Pier Paolo Cervone, Augusto Migliorini: l’uomo, il comandante, il politico nella prima biografia del sindaco di Finale più amato, Luomo, Edizioni Libreria Cento Fiori, 2013.
  • Teucle Meneghini, Cento sommergibili non sono tornati, Roma, Centro Editoriale Nazionale, 1963.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]