Alfredo Zambrini

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Alfredo Zambrini
NascitaFirenze, 17 aprile 1918
MorteTrapani, 14 dicembre 1942
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
GradoTenente di vascello in servizio permanente effettivo
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Alfredo Zambrini (Firenze, 17 aprile 1918Trapani, 14 dicembre 1942) è stato un militare e marinaio italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il cacciatorpediniere da Recco in navigazione nell'estate del 1942.

Nacque a Firenze il 17 aprile 1918, figlio di Attilio e Enedina Pinti.[2] Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica presso il Liceo Orazio Fiacco di Bari, nel 1937 venne ammesso a frequentare l'Regia Accademia Navale di Livorno da cui uscì nel 1939 con il grado di aspirante guardiamarina.[2]

All'atto della dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna del 10 giugno 1940 si trovava imbarcato come sottotenente di vascello sull'incrociatore pesante Trieste, dal quale fu trasferito sul Pola dove fu promosso sottotenente di vascello.[2] Nell’ottobre dello stesso anno fu trasferito sulla torpediniera Partenope, ed infine, dal marzo 1941, sul cacciatorpediniere Nicoloso da Recco in qualità di ufficiale addetto alle comunicazioni.[2] Partecipò a numerose missioni di scorta ai convogli diretti in Libia per le quali fu insignito di tre croci di guerra al valor militare.[2] Nel luglio 1942 fu promosso tenente di vascello.[2] Nella notte del 2 dicembre 1942 la sua unità, al comando del capitano di vascello Aldo Cocchia, partecipò alla battaglia del banco di Skerki, dove egli rimase gravemente ferito.[2] Raccolto ed ospedalizzato dapprima sulla nave ospedale Toscana e poi presso l'ospedale di Torrebianca di Trapani, decedette il 14 dicembre per le gravità delle ferite riportate nello scoppio del deposito munizioni di prora del cacciatorpediniere.[2] Per onorarne la memoria venne insignito della medaglia d'oro al valor militare.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale alle comunicazioni di squadriglia cacciatorpediniere che, in scontro notturno con preponderanti forze avversarie si era lanciato all’attacco con spirito aggressivo e tenacia combattiva degna delle migliori tradizioni navali, coadiuvava come sempre il proprio comandante dimostrando notevoli doti di serenità, coraggio e sprezzo del pericolo. Colpita l’unità, benché gravemente ustionato, si preoccupava soprattutto di ristabilire le comunicazioni con i mezzi di soccorso, vincendo con fermezza e virilità le sofferenze dalle quali era tormentato. In ospedale, conscio della imminente fine l’affrontava eroicamente manifestando la sicurezza nella vittoria delle armi italiane ed inneggiando alla Patria alla quale donava con entusiasmo la giovane vita. Mediterraneo Centrale, 2 dicembre 1942 .[3]»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 23 agosto 1946.[4]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale imbarcato su silurante, di scorta a convoglio, essendo stato segnalato un sommergibile nemico, coadiuvava con perizia e elevato spirito aggressivo il Comandante nell'intensa ed efficace azione di caccia, conclusa con l'affondamento dell'unità subacquea avversaria
— Determinazione del 14 novembre 1942.
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
« Mediterraneo Centrale, 4 agosto 1941
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
« Mediterraneo Centrale, settembre 1941

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 122.
  2. ^ a b c d e f g h i Alberini, Prosperini 2016, p. 550.
  3. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 2 novembre 1939, registro 40 guerra, foglio 298.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
  • Franco Bargoni, Esploratori Italiani, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1996.
  • Aldo Cocchia, Convogli. Un marinaio in guerra 1940-1942, Milano, Ugo Mursia, 2004, ISBN 978-88-425-3309-2.
  • Giorgio Giorgerini, La battaglia dei convogli in Mediterraneo, Milano, Ugo Mursia, 1977.
  • Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943, Milano, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50150-3.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 122.
  • Rolando Notarangelo e Gian Paolo Pagano, Navi mercantili perdute, Roma, Ufficio Storico Marina Militare, 1997, ISBN 978-88-98485-22-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]