Aldo Cucchi

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Aldo Cucchi

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato8 maggio 1948 –
25 giugno 1953
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Comunista, Misto
CollegioBologna
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano
(1936-1951)
Movimento Lavoratori Italiani
(1951-1953)
Unione Socialista Indipendente
(1953-1957)
Partito Socialista Democratico Italiano
(1957-1983)
Titolo di studioLaurea in medicina e chirurgia
Professionemedico chirurgo, docente universitario

Aldo Cucchi (Reggio Emilia, 27 dicembre 1911Bologna, 8 maggio 1983) è stato un partigiano e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in medicina e chirurgia, Aldo Cucchi prende parte alla seconda guerra mondiale come sottotenente medico sul fronte greco-albanese e viene trasferito nel 1942 all'ospedale di Bologna con il grado di tenente. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 partecipa attivamente ai movimenti di resistenza con il nome di battaglia di Jacopo arrivando nel 1945 ad essere vicecomandante della divisione partigiana Bologna. Terminata la guerra, svolge la professione di medico legale.

Parlamentare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1948 viene eletto deputato per il Partito comunista italiano,[1] al quale era già aderente in clandestinità dal 1936. Nel 1951 si distacca dal partito comunista assieme a Valdo Magnani in seguito ad una crisi di coscienza nei confronti del partito, evento per il quale Palmiro Togliatti li definì come "pidocchi nella criniera di un nobile cavallo da corsa"[2]. Sempre nel 1951 fonda il Movimento Lavoratori Italiani e fu nel 1953 tra i fondatori dell'Unione Socialista Indipendente. Concluse la sua vita politica nelle file del Partito Socialista Democratico Italiano.

Il viaggio nell'Unione Sovietica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1950, Aldo Cucchi, con alcuni esponenti comunisti e sindacalisti compì un viaggio nell'URSS visitando Minsk, Mosca, Kiev e Leningrado. Di questa esperienza, riportò fedelmente i fatti in Una delegazione italiana in Russia, racconti pubblicati inizialmente a puntate su alcuni giornali e nel 1952 come libro.

«Mi sono preoccupato, nel redigere le note del mio viaggio, di registrare fedelmente e obiettivamente ciò che vedevo e sentivo...»

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Fondatore, organizzatore e comandante dei reparti partigiani nel territorio di Imola, si imponeva sino dai primi giorni per la sagacia nell'organizzazione e l'ardimento nell'operare. Queste doti rifulgevano poi, a Bologna dove, al comando di un G.A.P. compiva azioni contro sedi e reparti nazisti, azioni che ebbero larga risonanza incoraggiando i bolognesi alla resistenza contro l'oppressione nazista. Arrestato dalle SS e riuscito a fuggire, dava la sua attività di medico e di combattente in una Brigata operante al tergo dello schieramento tedesco sulla linea gotica. Nel corso di un duro combattimento, visto cadere il suo comandante, ne raccoglieva il corpo slanciandosi con pochi uomini in mezzo al nemico avanzante. Ristabiliva quindi la situazione gravemente compromessa trascinando i partigiani nella scia del suo ardimento. Comandante di una Brigata e vice comandante della Divisione "Bologna" egli è stato riconosciuto e ricordato come una delle più chiare figure del movimento partigiano dell'Emilia e come uno dei maggiori artefici dell'eroica riscossa di quella regione[3]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 15 giugno 1950 - Cittadino onorario di Bologna[4]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Cucchi, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Modifica su Wikidata
  • Aldo Cucchi, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna. Modifica su Wikidata
  • Aldo Cucchi, su storia.camera.it, Camera dei deputati. Modifica su Wikidata
  • Estratti di articoli giornalistici sul sito Mursia (PDF) [collegamento interrotto], su mursia.com.
Controllo di autoritàVIAF (EN41740836 · ISNI (EN0000 0000 7849 4726 · LCCN (ENnr96035048 · GND (DE102712383X · BNF (FRcb158371700 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr96035048