Aero A-100

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Aero A-100
il prototipo dell'A-100
Descrizione
Tipobombardiere leggero
aereo da ricognizione
Equipaggio2
ProgettistaAntonín Husník
CostruttoreBandiera della Cecoslovacchia Aero Vodochody
Data primo volomaggio 1933
Data entrata in servizioluglio 1934
Data ritiro dal serviziotardi anni quaranta
Utilizzatore principaleBandiera della Cecoslovacchia ČVL
Altri utilizzatoriBandiera della Slovacchia Slovenské vzdušné zbrane
Bandiera della Germania Luftwaffe
Esemplari44[1]
Sviluppato dalAero A-430
Altre variantiAero A-101
Aero A-104
Dimensioni e pesi
Lunghezza11,08 m
Apertura alare14,70 m
Altezza3,60 m
Superficie alare44,3
Carico alare73 kg/m²
Peso a vuoto2 040 kg
Peso carico3 220 kg
Peso max al decollo3 219 kg[2]
Propulsione
Motoreun Avia Vr.36
Potenza740 hp (552 kW)
Prestazioni
Velocità max270 km/h (150 kt)
Velocità di salita4,2 m/s
Autonomia900 km (490 nm)
Tangenza6 500 m (21 000 ft)
Armamento
Mitragliatrici2+2 Česká zbrojovka Strakonice Vz.30 calibro 7,92 mm
Bombe600 kg

i dati sono estratti da Biplanes, Triplanes, and Seaplanes[3]

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L'Aero A-100 fu un bombardiere leggero e aereo da addestramento monomotore biplano sviluppato dall'azienda aeronautica cecoslovacca Aero Vodochody nei primi anni trenta.

Ultimo modello della famiglia originata dall'Aero A-11, gli A-100 rimasero in servizio prima, durante e dopo il termine della Seconda guerra mondiale, nei reparti della cecoslovacca Češkoslovenske Vojenske Letectvo e, nel periodo bellico, nella slovacca Slovenské vzdušné zbrane e marginalmente nella tedesca Luftwaffe.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1932 la Češkoslovenske Vojenske Letectvo (ČVL), l'aeronautica militare cecoslovacca, emise una specifica per la fornitura di un nuovo velivolo atto a sostituire in un unico modello, i ruoli ricoperti dagli Aero A-11, Letov Š-16 e Aero Ap-32 allora in servizio. Alla richiesta risposero due aziende aeronautiche nazionali: la Aero Vodochody e la ČKD-Praga.

La Aero Vodochody avviò lo sviluppo del nuovo modello, indicato come A-100, affidandolo al proprio capoprogettista ingegnere Antonín Husník, il quale basandosi sull'ultima evoluzione del multiruolo Aero A-30, l'A-430, ne mantenne l'impostazione generale, un biplano biposto a carrello fisso, ma introducendo numerose migliorie che diedero all'A-100 un aspetto sostanzialmente diverso dal suo predecessore.[1]

Il prototipo venne portato in volo per la prima volta nel maggio 1933 quindi presentato al pubblico al Salone aeronautico di Praga, tenutosi presso le strutture dell'Aeroporto di Praga-Kbely, nel settembre di quello stesso anno. Sottoposto alla valutazione di una commissione esaminatrice, il velivolo venne giudicato bisognoso di alcuni miglioramenti e rinviato all'azienda; dato però che l'unico modello concorrente, il Praga E-36, era oramai evidente non riuscisse ad essere ultimato nei tempi previsti, il 18 ottobre il governo cecoslovacco sottoscrisse un contratto di fornitura con la Aero Vodochody per un primo lotto di 11 esemplari. A questo, dopo la consegna dei velivoli a reparti operativi, ne seguì un secondo per 33 velivoli portando il totale complessivo prodotto a 44 unità.[3]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Il primo lotto di A-100 iniziò ad essere consegnato ai reparti della Češkoslovenske Vojenske Letectvo nel luglio 1934, utilizzato nel ruolo di bombardiere leggero fino all'estate del 1937, venendo progressivamente sostituito dal più recente Aero Ab-101, mentre nei reparti di ricognizione aerea rimase in servizio fino all'autunno del 1938.

In seguito all'Occupazione tedesca della Cecoslovacchia e la seguente dissoluzione in Protettorato di Boemia e Moravia, annessa alla Germania nazista e Repubblica Slovacca, quest'ultima, formalmente uno stato autonomo, costituì una sua nuova aeronautica militare, la Slovenské vzdušné zbrane, dove confluirono gli A-100 ancora in condizioni operative relegati a compiti di seconda linea, nelle scuole di volo nel ruolo di aereo da addestramento.

Risulta anche che qualche esemplare fosse stato valutato dalla Luftwaffe la quale, ritenendolo superato, lo assegnò anch'essa alle scuole di volo.[4]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia
Bandiera della Germania Germania
Bandiera della Slovacchia Slovacchia

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Charles Grey Grey, Jane's All the World's Aircraft 1938, London, David & Charles, 1972, ISBN 0-7153-5734-4.
  • (EN) Barry Ketley, Mark Rolfe, Luftwaffe Fledglings 1935-1945: Luftwaffe Training Units and their Aircraft, Aldershot, UK, Hikoki Publications, 1996, ISBN 978-0-9519899-2-0.
  • (CS) Vaclav Němeček, Československá letadla, Praha, Naše Vojsko, 1968.
  • (CS) Vaclav Němeček, Československá letadla: 1918-1945, Volume 1, Praha, Naše Vojsko, 1983.
  • (CS) Jiří Rajlich, Jiří Sehnal, Vzduch je naše moře, Praha, Naše Vojsko, 2002, ISBN 80-206-0589-4.
  • (EN) Michael Sharpe, Biplanes, Triplanes, and Seaplanes, London, Friedman/Fairfax Books, 2000, ISBN 1-58663-300-7.
  • (EN) John W.R. Taylor, Jean Alexander, Combat Aircraft of the World, New York, G.P. Putnam's Sons, 1969, ISBN 0-7181-0564-8.
  • (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, London, Studio Editions Ltd., 1989, ISBN 0-517-10316-8.
  • (CS) Stanislav Vystavěl, Králové vzduchu a jejich pokračovatelé, Svět křídel, 2009, ISBN 978-80-86808-68-0.

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