Ab-i Istada

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Ab-i Istada
Il lago fotografato da un satellite
StatoBandiera dell'Afghanistan Afghanistan
ProvinciaGhazni
DistrettoNawa
Coordinate32°30′N 67°54′E / 32.5°N 67.9°E32.5; 67.9
Altitudine2 070 m s.l.m.
Dimensioni
Superficiecirca 130 km²
Lunghezza27.3 km
Larghezza24.1 km
Profondità massima3.7 m
Idrografia
Originetettonica
Bacino idrografico17 252 km²
Immissari principaliGhazni, Nahara e Sardeh
Emissari principaliLora (occasionalmente)
IsoleLoya ghundai e Kuchney ghundai
Mappa di localizzazione: Afghanistan
Ab-i Istada
Ab-i Istada

Ab-i Istada (lett. acqua stagnante)[1] è un lago salato senza emissari situato nel distretto di Nawa, nel Ghazni in Afghanistan. Posto ai piedi della catena dell'Hindu Kush, il lago si è formato in seguito a dei movimenti della faglia faglia trasforme di Chaman, che hanno provocato una vasta depressione.[1]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Il lago ha una superficie di 130 km², anche se in determinati periodi dell'anno si asciuga parzialmente.[1] Lungo 27 e largo 24 km, è molto poco profondo, non superando i 3.7 m.[2] Lungo la costa sud ci sono due isole: Loya ghundai, di 2500 m², e Kuchney gundai, di 500 m².[3]

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

I principali immissari sono i fiumi Ghazni, Nahara e Sardeh, tutti provienienti da nordest.[4] Il bacino idrografico Sardeh-Gazni, nel quale è compreso anche il lago, ha una superficie di 17252 km², e in tale territorio risiedono più di 1.8 milioni di persone.[5] Nei periodi in cui l'acqua è ad un livello particolarmente alto può riversarsi, attraverso altri corsi d'acqua o flussi sotterranei,[2] nel fiume Lora, affluente dell'Arghistan.[4]

Alcuni tratti della costa presentano spiagge rialzate anche di 9-10 metri, con frequenti incrostazioni di sale.[2]

Fauna e conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Nelle zone umide circostanti il lago è presente una grande varietà di specie di uccelli, tra cui: l'oca selvatica (Anser anser), il moriglione (Aythya ferina), il fenicottero maggiore (Phoenicopterus roseus), il pellicano bianco maggiore (Pelecanus onocrotalus), il cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus) e il gabbiano roseo (Chroicocephalus genei), per un totale di individui tra i 18 000 e i 35 000.[6]

Il lago e le zone limitrofe, per un totale di 270 km², sono state designate da BirdLife International come Important Bird and Biodiversity Area, per proteggere l'habitat e il luogo di migrazione di molti uccelli.[3]

Popolazione e storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante dei rilevamenti nel XX secolo furono segnalati 15 villaggi situati nell'area circostante il lago, per un totale di circa 2 500 abitanti, oltre a 200-300 persone semi-nomadi che vi facevano pascolare il loro bestiame. Nel novembre del 1993 la maggior parte dei villaggi erano stati abbandonati, in seguito alla guerra sovietico-afghana conclusasi quattro anni prima, anche se le popolazioni nomadi erano rimaste.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) John F. Shroder, Diastrophic (Tectonic and Volcanic) Lakes, in Natural Resources in Afghanistan: Geographic and Geologic Perspectives on Centuries of Conflict, Elsevier, 4 giugno 2014, p. 159, ISBN 978-0128001356. URL consultato il 28 aprile 2024.
  2. ^ a b c (EN) Sir William Wilson Hunter (a cura di), The Imperial Gazetteer of India (GIF), Vol. 5, Abazai - Arcot, 3ª ed., Oxford, Oxford University Press, 1931 [1881], p. 2. URL consultato il 28 aprile 2024.
  3. ^ a b c (EN) Ab-i-Istada, su datazone.birdlife.org. URL consultato il 28 aprile 2024.
  4. ^ a b (EN) Golam Monowar Kamal Raphy Favre, Sardih wa Ghazni Rod watershed (PDF), in Watershed Atlas of Afghanistan, 1ª ed., Afghanistan Information Management Services, 1º gennaio 2005, pp. 142-144. URL consultato il 28 aprile 2024.
  5. ^ (EN) Golam Monowar Kamal Raphy Favre, Sardih wa Ghazni Rod watershed (PDF), in Watershed Atlas of Afghanistan, 1ª ed., Afghanistan Information Management Services, 1º gennaio 2005, p. 101. URL consultato il 28 aprile 2024.
  6. ^ (EN) Ab-i-Istada - Data table and detailed info, su datazone.birdlife.org. URL consultato il 28 aprile 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]