ʿAbbās Ḥilmī

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ʿAbbās Ḥilmī II
Chedivè d'Egitto
Stemma
Stemma
In carica8 gennaio 1892 –
19 dicembre 1914
PredecessoreTawfīq Pascià
SuccessoreḤusayn Kāmil
(come sultano d'Egitto)
NascitaAlessandria d'Egitto, 14 luglio 1874
MorteGinevra, 19 dicembre 1944
PadreTawfīq Pascià
MadreEmina Ilhami

'Abbās Hilmī II (Alessandria d'Egitto, 14 luglio 1874Ginevra, 19 dicembre 1944) è stato l'ultimo Chedivè d'Egitto dal 1892 al 1914.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò nel Theresianum di Vienna e succedette a suo padre Tawfīq Pascià l'8 gennaio del 1892. Cercò inizialmente di rendere l'Egitto libero dal protettorato che di fatto il Regno Unito esercitava sul paese e che durava ormai da dieci anni, subito dopo cioè la vittoria sull'esercito egiziano condotto da ʿOrābī Pascià. I suoi intenti patriottici e i suoi propositi indipendentistici furono però ben presto stroncati e quindi fu costretto a seguire una linea politica fortemente influenzata dalla Gran Bretagna.

I contrasti con il Regno Unito[modifica | modifica wikitesto]

Il controllo britannico sulla politica di ʿAbbās Ḥilmī II si manifestò soprattutto in campo economico e sociale, facendo fallire quasi tutte le riforme che il sovrano egiziano avrebbe voluto attuare fin dai suoi primi mesi di regno. Sempre più soggetto ai diktat di Londra, ʿAbbās Ḥilmī II fu costretto ad attuare una forte repressione contro il movimento nazionalista che si opponeva alla sua reggenza e al Regno Unito.

Due episodi spiegano convenientemente la situazione. Il primo si riferisce alla pretesa, espressa nel gennaio 1893, da parte di un Ispettore della polizia britannica appositamente istruito, che tutti i governatori di provincia (Mudīr ) inviassero al comando della polizia britannica i loro rapporti, invece che al ministero dell'Interno egiziano. La dura reazione del Chedivè, che dispose la rimozione del funzionario britannico, non ebbe alcuna applicazione. Il Primo ministro Nūbār Pascià, assai "morbido" nei riguardi della potenza occupante, non dette alcuna esecuzione all'ordine chediviale. La destituzione del suo Gabinetto in favore di Fakhrī Pascià, anch'egli anti-britannico, suscitò le adirate reazioni di Lord Cromer che, senza alcun formalismo, invitò il Chedivè a tornare sui suoi passi, rifacendosi alla Circolare Granville del 3 gennaio 1883 che disponeva l'obbligo egiziano di uniformarsi ai "consigli" britannici durante l'occupazione militare dell'Egitto, seguita alla sconfitta di ʿOrābī Pascià nella battaglia di Tell el-Kebīr. Non contento di questo ammonimento, Lord Cramer ritenne "doveroso dirigere l'attenzione del Chedivè su di un reparto di truppe inglesi schierato per qualche ordinario addestramento militare nella grande piazza antistante alle finestre del Chedivè"[1].

Il secondo avvenne un anno dopo, nel gennaio del 1894, allorché il Chedivè rimproverò Lord Kitchener, che aveva il grado di comandante in capo dell'esercito egiziano, di non addestrare convenientemente le non troppo numerose truppe egiziane, consistenti al massimo in diciottomila soldati, secondo i termini della pace concordata dopo la disfatta egiziana nella battaglia di Tell el-Kebīr. Le dimissioni di Lord Kitchener suscitarono scalpore a Londra e Lord Cromer non lesinò minacce ad ʿAbbās Ḥilmī II in caso le dure (ma esatte) osservazioni del Chedivè non fossero state ritrattate. Cosa che ʿAbbās Ḥilmī II dovette fare in nome di un'amara realpolitik, inghiottendo anche l'amaro boccone della rimozione del suo ministro della Guerra, Māher Pascià, anch'egli di sentimenti tutt'altro che filo-britannici e, poco dopo, il ritorno alla guida del Governo di Nūbār Pascià, assolutamente gradito a Londra.

Protettorato sull'Egitto[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 dicembre 1914 i britannici instaurarono un protettorato sull'Egitto, stabilendo di fatto una vera occupazione. A quel punto l'orientamento schiettamente anti-britannico di ʿAbbās Ḥilmī II era visto da Londra come una più che probabile fonte di problemi, visto che da Istanbul (dove si trovava fin dal mese di agosto, per curarsi oltretutto delle ferite riportate in un attentato subito il 25 luglio) egli aveva lanciato un proclama ai suoi sudditi in favore di un'alleanza con gli Imperi Centrali, anche per liberarsi dell'oppressione straniera in patria. Fu così che il 19 dicembre egli fu deposto da Londra, eliminando in tal modo l'ultima figura istituzionale formalmente indipendente che rimaneva nello Stato arabo e africano.

A seguito della concessione da parte del Regno Unito dell'indipendenza all'Egitto nel 1922, ʿAbbās Ḥilmī II capì che non aveva alcuna speranza di tornare al potere in patria e il trono andò quindi a Fuʾād, rinunciando però formalmente ai suoi diritti su esso solo nel 1931. Un anno prima della sua destituzione aveva commissionato lo yacht Makook III al Cantiere navale fratelli Orlando di Livorno. Makook III fu varato nel 1914.

Onorificenze[2][modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Casa di Osman (Impero ottomano) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Dannebrog (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Luigi (Granducato d'Assia-Darmstadt) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito di Pietro Federico Luigi (Granducato di Oldenburg) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Francesco Giuseppe (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Leopoldo (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Stella d'Etiopia (Impero d'Etiopia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Sant'Aleksandr Nevskij (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I Classe dell'Ordine di San Stanislao (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Medjidié (Impero ottomano) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Osmanie (Impero ottomano) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Impero tedesco) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Ouissam Alaouite (Marocco) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Nera (Principato d'Albania) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Principe Danilo I (Regno del Montenegro) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Ludovico (Regno di Baviera) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Carol I (Regno di Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Bagno (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Vittoriano (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Royal Victorian Chain (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Casata Ernestina di Sassonia (Sassonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Alberto di Sassonia (Sassonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine di Carlo III (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine dell'Esaltato (Sultanato di Zanzibar) - nastrino per uniforme ordinaria
Comandante di Gran Croce dell'Ordine della Stella Polare (Svezia-Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine di Chula Chom Klao (Thailandia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Casata Reale di Chakri (Thailandia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ H. Traill, England, Egypt and the Sudan, Westminster, 1900, pp. 138-139, citato da Bruno Aglietti, L'Egitto. Dagli avvenimenti del 1882 ai giorni nostri, 2 voll., Istituto per l'Oriente, Roma, 1965, I, p. 187.
  2. ^ Royal Ark

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Chedivè d'Egitto Successore
Tawfīq Pascià 1892-1914 Ḥusayn Kāmil
Come Sultano d'Egitto
Controllo di autoritàVIAF (EN64804840 · ISNI (EN0000 0001 2281 0280 · SBN RMSV047888 · BAV 495/305667 · LCCN (ENn83026460 · GND (DE118845853 · BNF (FRcb14977594z (data) · J9U (ENHE987007257328505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n83026460
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