Peeling chimico: differenze tra le versioni

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Il '''peeling chimico''' (dall'inglese ''to peel'', "spellare") è una tecnica dermo-estetica che consiste nell'applicazione di uno o più agenti chimici esfolianti e/o irritanti sulla [[Pelle|cute]] per un periodo sufficiente ad interagire con strati cellulari sempre più profondi dell'[[epidermide]] e successivamente del [[derma]], provocando un danneggiamento selettivo e prevedibile della cute.
Il '''peeling chimico''' (dall'inglese ''to peel'', "spellare") è una tecnica clinico-estetica che consiste nell'applicazione di uno o più agenti [[Sostanza corrosiva|caustici]] sulla [[Pelle|cute]] per un periodo sufficiente ad interagire con strati cellulari sempre più profondi dell'[[epidermide]] e successivamente del [[derma]], provocando un danneggiamento selettivo e prevedibile della [[pelle]].<ref name=lgit>{{Cita pubblicazione|nome=Giovanni|cognome=Labrini|data=15-05-2008|titolo=Peeling chimici: linee guida|rivista=Pratica Medica & Aspetti Legali|volume=2|numero=2|pp=65–72|accesso=2018-02-12|doi=10.7175/pmeal.v2i2.387|url=https://journals.edizioniseed.it/index.php/PMeAL/article/view/387|nome2=Giuseppe|cognome2=Guerriero|nome3=Francesco Luigi|cognome3=Landi}}</ref><ref name=tosti>{{Cita libro|nome=Tosti, A.|cognome=(Antonella)|nome2=Grimes, Pearl|cognome2=E.|nome3=De Padova, Maria|cognome3=Pia.|titolo=Color atlas of chemical peels|url=https://www.worldcat.org/oclc/772633381|edizione=2nd ed|data=2012|editore=Springer|OCLC=772633381|ISBN=9783642202698}}</ref>
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Il primo impiego del peeling chimico a scopo terapeutico, nell'era moderna, si deve al dermatologo tedesco P. G. Unna che nel 1882 descrisse le proprietà esfolianti dell’acido salicilico, dell’acido
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==Classificazione==
==Classificazione==
Secondo la [[classificazione di Rubin]] i peeling chimici si suddividono in:
A seconda della profondità della loro azione i peeling chimici si possono suddividere in:


*molto superficiali (assottigliamento o rimozione dello strato corneo)
*molto superficiali (assottigliamento o rimozione dello strato corneo)
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*esercita un effetto irritante con conseguente [[eritema]] ed [[edema]]
*esercita un effetto irritante con conseguente [[eritema]] ed [[edema]]
*stimola i [[fibroblasti]] a produrre glicoproteine e nuovo [[collagene]], con ristrutturazione della componente fibrosa del [[derma]]
*stimola i [[fibroblasti]] a produrre glicoproteine, [[elastina]] e nuovo [[collagene]], con ristrutturazione della componente fibrosa del [[derma]]


==Agenti chimici utilizzati ==
==Agenti chimici utilizzati ==
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*[[acido glicolico]]
*[[acido glicolico]]
*[[acido tricloroacetico]]
*[[acido salicilico]]
*[[acido mandelico]]
*[[acido mandelico]]
*[[acido piruvico]]
*[[acido piruvico]]
*[[acido salicilico]]
*[[acido tricloroacetico]]
*[[fenolo]]
*[[fenolo]]
*[[acido lattobionico]]
*[[resorcinolo]]
*[[resorcinolo]]
e loro miscele o combinazioni.


Di alcuni di questi è permesso l'utilizzo nei prodotti [[Cosmesi|cosmetici]].<ref>{{Cita web|url=http://ec.europa.eu/health/ph_risk/committees/sccp/documents/out284_en.pdf.|Editore=Public Health - European Commission||titolo= CONSUMER SAFETY OF ALPHA-HYDROXY ACIDS |lingua=en|accesso=2018-02-12}}</ref>
==Indicazioni==
Le principali indicazioni al trattamento con peeling chimici sono:

*invecchiamento cutaneo
*discromie
*[[acne]] in fase attiva o cicatriziale
*[[acne rosacea]]
*iperseborrea


==Voci correlate==
==Voci correlate==

Versione delle 12:52, 12 feb 2018

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il peeling chimico (dall'inglese to peel, "spellare") è una tecnica clinico-estetica che consiste nell'applicazione di uno o più agenti caustici sulla cute per un periodo sufficiente ad interagire con strati cellulari sempre più profondi dell'epidermide e successivamente del derma, provocando un danneggiamento selettivo e prevedibile della pelle.[1][2] Può semplicemente accelerare i processi naturali di desquamazione, ma può anche necrotizzare l'epidermide e una proporzione più o meno profonda del derma, essenzialmente mediante coagulazione proteica o lisi.[3]

In funzione delle sostanze utilizzate, della procedura di applicazione e degli strati cutanei raggiunti, qualsiasi peeling chimico può, in misura maggiore o minore, modulare i processi rigenerativi e riparativi della cute.[3]

La procedura è indicata per il trattamento di discromie, melasma, rughe e segni dell'invecchiamento, pelli acneiche, iperplasia sebacea, cicatrici superficiali. [4] [5][1][6]

Il primo impiego del peeling chimico a scopo terapeutico, nell'era moderna, si deve al dermatologo tedesco P. G. Unna che nel 1882 descrisse le proprietà esfolianti dell’acido salicilico, dell’acido tricloracetico e del fenolo.[7]

Classificazione

A seconda della profondità della loro azione i peeling chimici si possono suddividere in:

  • molto superficiali (assottigliamento o rimozione dello strato corneo)
  • superficiali (necrosi di una parte o di tutta l'epidermide fino allo strato basale)
  • medi (necrosi dell'epidermide e di una parte o di tutto il derma papillare)
  • profondi (necrosi dell'epidermide fino al derma reticolare)

Effetti

A livello dell'epidermide il peeling, diminuendo le coesione o lisando i cheratinociti:

  • rimuove lo strato corneo della cute e il tappo cheratinico dei comedoni
  • aumenta il turnover cellulare con relativa esfoliazione
  • inibisce l'attività delle ghiandole sebacee
  • in base alla profondità di penetrazione, la sostanza chimica adoperata può coagulare la struttura proteica delle cellule (frosting)

A livello del derma il peeling:

Agenti chimici utilizzati

Quelli maggiormente utilizzati sono:

e loro miscele o combinazioni.

Di alcuni di questi è permesso l'utilizzo nei prodotti cosmetici.[8]

Voci correlate

Collegamenti esterni

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  1. ^ a b Giovanni Labrini, Giuseppe Guerriero e Francesco Luigi Landi, Peeling chimici: linee guida, in Pratica Medica & Aspetti Legali, vol. 2, n. 2, 15-05-2008, pp. 65–72, DOI:10.7175/pmeal.v2i2.387. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  2. ^ Tosti, A. (Antonella), Grimes, Pearl E. e De Padova, Maria Pia., Color atlas of chemical peels, 2nd ed, Springer, 2012, ISBN 9783642202698, OCLC 772633381.
  3. ^ a b Deprez, Philippe., Textbook of chemical peels : superficial, medium, and deep peels in cosmetic practice, Informa Healthcare, 2007, ISBN 9781841844954, OCLC 63186713.
  4. ^ (EN) Committee for Guidelines of Care for Chemical Peeling, Guidelines for chemical peeling in Japan (3rd edition), in The Journal of Dermatology, vol. 39, n. 4, 1º aprile 2012, pp. 321–325, DOI:10.1111/j.1346-8138.2011.01362.x. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  5. ^ (EN) Niti Khunger, Standard guidelines of care for chemical peels, in Indian Journal of Dermatology, Venereology, and Leprology, vol. 74, n. 7, 1º gennaio 2008. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  6. ^ (EN) Guidelines/Outcomes Committee, Guidelines/Outcomes Committee e Lynn A Drake, Guidelines of care for chemical peeling, in Journal of the American Academy of Dermatology, vol. 33, n. 3, 1º settembre 1995, pp. 497–503. URL consultato il 2018-02-120.1016/0190-9622(95)91396-3.
  7. ^ Nanma Nikalji, Kiran Godse e Jagdish Sakhiya, Complications of Medium Depth and Deep Chemical Peels, in Journal of Cutaneous and Aesthetic Surgery, vol. 5, n. 4, 2012, pp. 254–260, DOI:10.4103/0974-2077.104913. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  8. ^ (EN) CONSUMER SAFETY OF ALPHA-HYDROXY ACIDS, su ec.europa.eu. URL consultato il 12 febbraio 2018.