Sara Barattin

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Sara Barattin
Barattin a Parma durante le qualificazioni europee alla Coppa del Mondo 2021
Dati biografici
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 163 cm
Peso 56 kg
Rugby a 15
Ruolo Mediano di mischia
Squadra Villorba
Carriera
Attività di club[1]
2005-10Red Panthers
2010-16Casale
2016-Villorba
Attività da giocatrice internazionale
2005-23Bandiera dell'Italia Italia116 (80)
Palmarès internazionale
 Universiade
Argento Kazan’ 2013 Rugby a 7

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 30 aprile 2023

Sara Barattin (Treviso, 11 settembre 1986) è una rugbista a 15 italiana, mediano di mischia, capitano della sezione femminile del Villorba dopo avere militato nelle Red Panthers di Treviso ed essere stata fondatrice del Casale femminile; al 2023 vanta il record nazionale di 116 presenze per l'Italia, della quale fu capitano tra il 2016 e il 2018.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Trevigiana, Barattin crebbe praticando diversi sport (ginnastica, atletica[1]) prima di conoscere il rugby alle scuole medie[1] e successivamente entrare nella sezione femminile del Benetton — le Red Panthers — nel 2005[2], una volta raggiunta la maggiore età e conseguito la patente di guida per potere recarsi autonomamente agli allenamenti[3].

Già nel giro internazionale nel 2004 con la convocazione nella Femminile Seven Under-20, debuttò in Nazionale maggiore a XV durante il campionato europeo 2005 contro la Germania[4] e, a seguire, fece parte della formazione che vinse il torneo nel 2006 marcando anche una meta in finale contro i Paesi Bassi[5].

In cinque stagioni a Treviso si aggiudicò tre scudetti[2] per poi trasferirsi al Casale della cui formazione femminile fu una delle fondatrici[3] e della quale divenne capitano. Nel 2013 fu capitano anche della selezione nazionale femminile a sette che prese parte al relativo torneo alle Universiadi di Kazan’ in cui l’Italia s’aggiudicò l’argento sconfitta in finale 10-30 dalla Russia[6].

Nel Sei Nazioni 2014 Barattin si aggiudicò il primo di quattro riconoscimenti consecutivi come miglior mediano di mischia con inserimento nel XV ideale di quell'edizione di torneo[7].

Alla fine della stagione 2015-16 la femminile del Casale fu integrata nel Villorba e cambiò denominazione; Barattin ne rimase il capitano[8]; in occasione del Sei Nazioni 2016, infine, divenne capitano anche della nazionale maggiore italiana rilevando la carica da Silvia Gaudino, assentatasi per maternità[4]. Anche con il ritorno di Gaudino rimase capitano e guidò la selezione azzurra alla Coppa del Mondo di rugby femminile 2017 in Irlanda in cui l’Italia giunse al nono posto assoluto. Alla fine del Sei Nazioni 2018 è terza assoluta per numero di presenze in nazionale (81) dopo Michela Tondinelli (87) e Veronica Schiavon (82), ma prima in attività dopo il ritiro internazionale della citata Schiavon al termine della Coppa del Mondo[9].

Durante il Sei Nazioni 2019 raggiunse e superò il precedente record di 87 presenze internazionali di Michela Tondinelli[10], attestandosi a 89 a fine torneo.

Dopo essere giunta a 111 punti in occasione della Coppa del Mondo 2021 in Nuova Zelanda, in cui ha disputato quattro incontri compreso il quarto di finale contro la Francia, il suo record nazionale di presenze è salito a 111; in occasione dell'incontro finale del Sei Nazioni 2023 Barattin ha comunicato il termine della sua attività internazionale, chiusasi a 116 incontri con 15 mete, una trasformazione e un piazzato (80 punti)[11].

Laureata in scienze motorie a Padova, lavora come istruttrice ginnica[3][4].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano (brevetto 27868)»
— 2006

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Massimo Sardo, Intervista a Sara Barattin, su 6nazionifemminileivrea.it, Ivrea Rugby Club. URL consultato il 9 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2016).
  2. ^ a b Rugby: l’istruttrice Sara capitana delle azzurre, in la Tribuna di Treviso, 22 gennaio 2016. URL consultato il 9 aprile 2016.
  3. ^ a b c Andrea Pistore, Sara Barattin, il simbolo del rugby italiano: «Non guadagno nulla, per mantenermi lavoro in palestra», in Corriere del Veneto, 17 dicembre 2021. URL consultato il 30 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2021).
  4. ^ a b c Sara Barattin guida le azzurre nel torneo (PDF), su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 21 gennaio 2016. URL consultato il 10 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2016).
  5. ^ Europei femminili, Italia ancora campione: a San Donà Olanda battuta 28-7, su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 29 aprile 2006. URL consultato il 18 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2006).
  6. ^ Azzurre si sono arrese solo alla Nazionale russa per 30-10, in Rai Sport, 17 luglio 2013. URL consultato l'8 marzo 2018.
  7. ^ Andrea Passerini, Il super team Sei Nazioni: Barattin è l’unica azzurra, in la Tribuna di Treviso, 29 marzo 2017. URL consultato il 18 aprile 2018.
  8. ^ Le «ricce» di Villorba debuttano in A, in la Tribuna di Treviso, 15 agosto 2016. URL consultato il 18 aprile 2018.
  9. ^ Mondiali femminili, l’omaggio di FIR alle veterane azzurre, su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 28 agosto 2017. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2018).
  10. ^ Sara Barattin, la più azzurra di sempre, su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 8 marzo 2019. URL consultato il 18 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2019).
  11. ^ Nazionale femminile, Barattin annuncia il ritiro internazionale: «Un privilegio giocare per l'Italia», su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 27 aprile 2023. URL consultato il 30 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2023).

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