Violoncello piccolo

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Violoncello piccolo
Informazioni generali
Classificazione321.322-71
Cordofoni composti, con corde parallele alla cassa armonica, ad arco
FamigliaViole da braccio
Uso
Musica barocca
Estensione
Violoncello piccolo – estensione dello strumento

Il violoncello piccolo è uno strumento identico al violoncello ma di ridotte dimensioni che, forse, assolveva il ruolo di tenore sovrapponendosi nella copertura dello spazio, tra viola e violoncello, occupato dalla viola tenore (da braccio), altro strumento scomparso in epoca moderna. È dotato di 4 o 5 corde nell'accordatura do-sol-re-la-mi, do-sol-re-la-re, oppure nella versione con quattro corde sol-re-la-mi, sol-re-la-re o più raramente con la stessa accordatura del violoncello: do-sol-re-la. Probabilmente si tratta di strumenti residuali derivati dall'epoca in cui non erano ancora convenzionalmente stabilite le forme classiche di tutta la famiglia del violino come, ad esempio, il violino piccolo utilizzato anche da J.S. Bach nel primo Concerto brandeburghese BWV 1046 o, nel registro grave, i basse de violon presenti in Francia almeno sino a fine '600. Si suona in modo analogo al violoncello.

Liuteria e caratteristiche costruttive[modifica | modifica wikitesto]

Repertorio[modifica | modifica wikitesto]

Johann Sebastian Bach[modifica | modifica wikitesto]

Tale strumento è utilizzato da Johann Sebastian Bach in:

  • Bleib bei uns, denn es will Abend werden (BWV 6)
  • Jesu, nun sei gepreiset (BWV 41)
  • Ich geh und suche mit Verlangen (BWV 49)
  • Also hat Gott die Welt geliebt (BWV 68)
  • Gott ist mein König (BWV 71)
  • Ich bin ein guter Hirt (BWV 85)
  • Mache dich, mein Geist, bereit (BWV 115)
  • Er rufet seinen Schafen mit Namen (BWV 175)
  • Schmücke dich, o liebe Seele (BWV 180)
  • Sie werden euch in den Bann tun (BWV 183)
  • Mein Herze schwimmt im Blut (BWV 199)

Secondo la maggioranza degli studiosi, il violoncello piccolo a cinque corde è anche lo strumento per cui è scritta la sesta suite per violoncello solo BWV 1012 di Bach. Secondo ricostruzioni storiche del passato[1], lo strumento per cui fu scritta la sesta suite sarebbe la viola pomposa, tuttavia tale ipotesi presenta numerosi problemi[2][3][4][5] e oggi invece si ritiene che tale suite sia stata scritta più verosimilmente per il violoncello piccolo. Mark Mervyn Smith sostiene che verso la fine del XVIII secolo si sia cominciato a dare al violoncello piccolo a 5 corde il nome di viola pomposa[6], che fino a quel momento era stato utilizzato per uno strumento non ben identificato di tessitura alta.

Trascrizioni[modifica | modifica wikitesto]

Molti brani per violoncello, viola da gamba, arpeggione e violino (in quest'ultimo caso specialmente le sonate e partite per violino solo) vengono trascritti per violoncello piccolo e ve ne sono numerose registrazioni. Celebre è la registrazione di tutte le suites per violoncello solo suonate da Anner Bijlsma (la sesta con un violoncello piccolo).

Discografia essenziale[modifica | modifica wikitesto]

Suites per violoncello solo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Philipp Spitta, Johann Sebastian Bach: His Work and Influence on the Music of Germany, 1685-1750, vol. II, 8ª ed., Dover Publications, 1992, p. 100, ISBN 978-0-486-27413-3.
  2. ^ Secondo testimonianze storiche del liutaio di Lipsia Johann Christian Hoffmann e di Franz Benda, la prima viola pomposa fu costruita da un'idea di Bach quando egli si trovava a Lipsia, perciò pare inverosimile che egli possa aver scritto una suite per uno strumento non esistente in quel momento. Inoltre, non è possibile suonare la sesta suite con gli esemplari di viola pomposa di cui oggi si dispone e ciò è in contrasto sia con l'ipotesi che Bach possa aver scritto la sesta suite per la viola pomposa sia con l'ipotesi che Bach abbia inventato la viola pomposa, poiché così non ci sono pervenute composizioni di Bach per viola pomposa.
  3. ^ Malcolm Boyd, Bach, Oxford, Oxford University Press, 2001, pp. 94-95, ISBN 978-0-19-530771-9.
  4. ^ Roland de Candé, pp. 341, 429.
  5. ^ Curt Sachs, The History of Musical Instruments, Norton, New York, 1940.
  6. ^ Mark Mervyn Smith, Certain aspects of Baroque music for the violoncello as finally exemplified in the suites for unaccompanied violoncello by Johann Sebastian Bach, Adelaide, Flinders University of South Australia, 1983.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Francis Galpin, Viola Pomposa and violoncello piccolo, Oxford University Press, 1931. ISBN non esistente
  • (EN) Alfred Dürr, Richard D. P. Jones, The Cantatas of J. S. Bach: With Their Librettos in German-English Parallel Text, Oxford University Press, 2006. ISBN 978-0-19-929776-4
  • (EN) Mark Mervyn Smith, Certain aspects of Baroque music for the violoncello as finally exemplified in the suites for unaccompanied violoncello by Johann Sebastian Bach, Adelaide, Flinders University of South Australia 1983.
  • (EN) Grove Dictionary of Music and Musicians
  • (DE) Ulrich Drüner, Violoncello piccolo und Viola pomposa bei Johann Sebastian Bach: Zu Fragen von Identität und Spielweise dieser Instrumente, in Bach-Jahrbuch 73, 1987.
  • (EN) Anner Bijlsma, Bach, The Fencing Master, 2000. ISBN 978-90-901179-4-2
  • (EN) Hans Vogt, Johann Sebastian Bach's Chamber Music, Arnadeus Press, Portland, 1988.
  • Roland de Candé, Johann Sebastian Bach, traduzione di it. Paolo Peroni, Edizioni Studio Tesi, 1990, ISBN 978-88-7692-205-3.
  • (IT) Gustavo Boringhieri, A proposito del 'Violoncello piccolo' di Bach, Rivista Italiana di Musicologia, Vol.8 n.1, 1973 p.113-131

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