Una storia romantica

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Una storia romantica
In copertina: Il bacio, 1859, Francesco Hayez, Pinacoteca di Brera
AutoreAntonio Scurati
1ª ed. originale2007
Genereromanzo
Sottogenereromanzo storico
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneXIX secolo, dal 1848 al 1885
ProtagonistiJacopo Izzo Dominioni
CoprotagonistiAspasia Recalcati; Italo Morosini
Altri personaggiPersonaggi della storia risorgimentale italiana

«Scrivere significa togliere le virgolette»

Una storia romantica è un romanzo a sfondo storico risorgimentale e post-risorgimentale scritto da Antonio Scurati e pubblicato da Bompiani nel 2007.

Premiato alla 34ª edizione del Premio letterario internazionale "Mondello-Città di Palermo" nella sezione Autori italiani, è concepito come un romanzo popolare ottocentesco. In questo senso è dichiarato, dall'autore, il debito rispetto al capolavoro di Victor Hugo, I miserabili.

La trama innesta eventi di fantasia su fatti realmente accaduti ed è organizzata sulla formula del manoscritto ritrovato e dello scambio epistolare, con frequenti riferimenti letterari, musicali e pittorici ad autori ed artisti del passato.

La narrazione prende avvio a partire dal 1885 e utilizza subito la tecnica del flashback con uno scarto temporale di circa quarant'anni, inserendo al suo interno, come in una serie di scatole cinesi, le diverse fasi della vicenda amorosa tra la giovane Aspasia, musa dell'insurrezione delle Cinque giornate di Milano, e il giovane patriota aristocratico Jacopo.

Ambientazione e personaggi storici

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Scurati innesta nella storia degli eventi milanesi che dettero il via alla prima guerra di indipendenza la vicenda d'amore (impossibile) fra due personaggi di fantasia: il conte Jacopo Izzo Dominioni - ventenne alla scoperta di sé e del senso della vita (e della morte) - e la giovane Aspasia Recalcati, pupilla adottiva della famiglia Morosini (una fra le nobili famiglie milanesi all'epoca più influenti), aspirante patriota pronta ad infiammarsi - prima ancora che per la patria - sulle barricate del protofemminismo vaticinato attraverso lettere dall'esilio da Cristina Trivulzio Belgiojoso.

Una terza, determinante figura, sempre di fantasia, si affianca alle due principali ed è quella di Italo Morosini, patriota e promesso sposo di Aspasia e fratello di un altro patriota, in questo caso realmente esistito, Emilio Morosini. Così come avviene nella distribuzione canonica dei ruoli del melodramma italiano, la figura di Italo, completando l'ideale triangolo amoroso, riveste quindi più il ruolo di co-protagonista che non quello di antagonista in senso classico.

Nella prima parte del romanzo - centrata quasi totalmente sulle vicende storiche dei cinque giorni che sconvolsero Milano e poi tutto il Regno Lombardo-Veneto, costringendo alla fuga il maresciallo Josef Radetzky e l'intero esercito dell'Impero austriaco - attorno alle tre figure principali si muovono come in un tableau vivant, oltre alla folla multicolore della popolazione in arme, dei martinitt e dei soldati degli eserciti contrapposti austriaco e sabaudo, alcune delle eroiche figure risorgimentali realmente esistite che lottarono e morirono in nome di un ideale di patria: Emilio Morosini, Carlo Cattaneo, Luciano Manara, Enrico Dandolo, Cesare Correnti.

Nella storica guerra regia e di popolo, così come letterariamente disegnata sulla pagina scritta dall'autore, finzione e realtà, immaginario e accadimenti reali si intrecciano in maniera inesorabile e (dolorosamente) cruda. Il finale non può essere che amaro, se è vero che "il male, più che il bene, tende ad apparirci universale".

Prima di quello della giustizia (e della redenzione) occorre che venga "il tempo della perdizione", chiosa l'autore citando, fra i molti altri, Saulo di Tarso.

Il pittore Francesco Hayez è inserito fra i personaggi della vicenda. All'interno del romanzo viene ipotizzato che il pittore si sia ispirato, per dipingere il celebre quadro Il bacio, alle figure (rinnovate negli abiti rinascimentali) dei due protagonisti, Jacopo ed Aspasia, sorpresi dall'artista a scambiarsi un appassionato bacio a ridosso delle barricate che incendiarono il marzo risorgimentale milanese del 1848.

Prestiti letterari e "centoni"

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«Già al quinto giorno di lotta, l'insurrezione di Milano si avviava verso la fine. E sarebbe stato un gran finale, un finale da romanzo. Anzi, da melodramma.»

Il presupposto filosofico-letterario (e l'originalità anche) su cui si fonda il particolare stile che contraddistingue il romanzo di Scurati è insito nel fatto - come scrive lo stesso autore nella Tabula gratulatoria che correda il testo - che le finzioni letterarie iniziano il loro viaggio da altre finzioni letterarie, compiendo una "seconda navigazione" lungo una rotta costellata di molti scali in porti intermedi. Una sorta di navigazione fluviale.

Questo spiega - non necessitando di giustificazione - il massiccio uso dichiarato di prestiti (quasi una sorta di centone, ovvero di recupero di materiali esistenti, tecnica in uso specie nell'opera lirica ottocentesca), con citazioni (esplicite e palesi in ragione della loro notorietà) di stralci se non di interi brani dall'ambito letterario, musicale, pittorico, cinematografico, televisivo e, appunto, dal melodramma operistico.

Una seconda tavola a corredo del testo - questa volta definita mistificatoria - conferma, per dipanare qualsiasi ombra di dubbio, come il contesto storico in cui si dipana l'azione del romanzo e i principali accadimenti in esso narrati siano stati minuziosamente ricostruiti sulla base di conoscenze storicamente attendibili, con uno sforzo di assoluta fedeltà a fonti documentarie, pur nel privilegio concesso alla verosimiglianza letteraria rispetto alla verità storicamente intesa.

Fonti di ispirazione

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Partendo dal presupposto che tutto sia stato già scritto (e detto), e assecondando il concetto di Marshall McLuhan secondo cui è il montaggio che costituisce il messaggio, Scurati inanella nel suo romanzo frasi, in alcuni casi brani interi, citazioni, rimandi (anche a situazioni sentimentali reali come quella che vide uniti Søren Kierkegaard e Regine Olsen), concetti filosofici e invettive, resi noti da autori famosi di ogni tempo.

Nell'economia del racconto vengono citati anche Osama Bin Laden, Stanislav Galić, Iosif Stalin, ma anche Giuseppe Mazzini.

Nella tabella che segue sono riportate le confessioni di uno scrittore, così come sono desumibili dalla Tabula gratulatoria posta dall'autore in appendice di libro:

Citazione da Autore Contesto / Personaggio
Una stagione all'inferno, 1873 Arthur Rimbaud Prima della festa dalla marchesa Previati
Lara, 1814 George Gordon Byron Caratterizzazione di Jacopo
L'educazione sentimentale, 1869 Gustave Flaubert Festa in casa della marchesa Previati
Illusioni perdute, 1837 Honoré de Balzac Scena delle maschere
Tenera è la notte, 1934 Francis Scott Fitzgerald Descrizione ambientale
Sodoma e Gomorra, 1922 Marcel Proust Descrizione ambientale
La confessione di un figlio del secolo, 1836 Alfred de Musset Jacopo
Le ultime lettere di Jacopo Ortis, 1802 Ugo Foscolo Jacopo
Una stanza tutta per sé, 1929 Virginia Woolf Aspasia
Ava: My Story, 1990 Ava Gardner Aspasia
Diari intimi, 1909 Charles Baudelaire Aspasia
Die Bestimmung des Menschen, 1800 Johann Gottlieb Fichte Aspasia
Della presente condizione delle donne e del loro avvenire
in Nuova antologia delle scienze, lettere ed arti, 1866
Cristina Trivulzio Belgiojoso Aspasia
Il mio cuore messo a nudo, 1859 Charles Baudelaire Aspasia
I fiori del male, 1857 Charles Baudelaire Jacopo
Paradiso perduto, 1667 John Milton Discorso di Jacopo ai congiurati
Storia di un delitto, 1877 Victor Hugo Lo scoppio della rivolta
I miserabili, 1862 Victor Hugo Descrizione del piccolo martinitt,
le barricate, le fogne di Milano, ecc.
Per chi suona la campana, 1940 Ernest Hemingway Aspasia
Mademoiselle de Maupin, 1835 Théophile Gautier Caratterizzazione di Aspasia
Chadži-Murat 1904 Lev Tolstoj Jacopo / Aspasia
Il paradiso può attendere, 1978 Warren Beatty Allocuzione di Giuseppe Broggi ai rivoltosi
Cose viste, 1887 Victor Hugo Prostitute sulle barricate
Casablanca, 1942 Michael Curtiz Aspasia / Jacopo
Spagna, 1937 W. H. Auden Discorso di Carlo Cattaneo
Iliade Omero Jacopo e il piccolo martinitt
Roma città aperta, 1945 Roberto Rossellini Morte di Berta
Tristano e Isotta, 1865 Richard Wagner Jacopo / Aspasia
Enrico V William Shakespeare Discorso di Carlo Cattaneo
prima dell'assalto a Porta Tosa
Il dottor Živago, 1957 Boris Pasternak Come sopra
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte, 1852 Karl Marx Come sopra
L'anello del Nibelungo Richard Wagner Aspasia
Voyage Charles Baudelaire Aspasia
Il cimitero marino, 1920 Paul Valéry Aspasia
Milano sconosciuta, 1979 Paolo Valera su Milano
Moby Dick, 1851 Herman Melville al Caffè Campari
I morti, 1914 James Joyce Italo / Aspasia
Il catechismo del rivoluzionario, 1869 Michail Bakunin-Sergej Gennadievič Nečaev lettera dal fronte
Aden Arabia, 1931 Paul Nizan lettera dal fronte
La Certosa di Parma, 1839 Stendhal lettera dal fronte,
altri riferimenti
Sartor Resartus, 1833 Thomas Carlyle lettera dal fronte
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, 1950 Cesare Pavese lettera dal fronte
L'amore e l'Occidente, 1939 Denis de Rougemont lettera dal fronte
Il sogno del prigioniero, 1956 Eugenio Montale lettera dal fronte
Senso, 1883 Camillo Boito ritratto di Franz Schonals
Il grande Gatsby, 1925 Francis Scott Fitzgerald Aspasia
Tosca, 1900 Giacomo Puccini Aspasia / Franz Schonals
Guerra e pace, 1863 Lev Tolstoj Aspasia / Italo
Madame Bovary, 1857 Gustave Flaubert Aspasia
Norma, 1831 Vincenzo Bellini Aspasia
The Crack-Up, 1936 Francis Scott Fitzgerald Aspasia / Jacopo
Problemi strategici della guerra rivoluzionaria in Cina Mao Zedong Jacopo / Aspasia
Principessa Casamassima, 1888 Henry James Jacopo/Giani / Italo
Terra vergine, 1877 Ivan Sergeevič Turgenev come sopra
La situazione della classe operaia in Inghilterra, 1845 Engels come sopra
La linea di condotta, 1930 Bertolt Brecht come sopra
I fratelli Karamazov, 1878 Fëdor Michajlovič Dostoevskij come sopra
Il diavolo e il buon Dio, 1951 Jean-Paul Sartre come sopra
Cuore Edmondo De Amicis Italo
Siebenkäs, 1796 Jean Paul Jacopo / Italo
I masnadieri, 1782 Friedrich Schiller Jacopo / Aspasia
Otello, 1887 Giuseppe Verdi come sopra
C'era una volta in America, 1984 Sergio Leone come sopra
René, 1802 François-René de Chateaubriand Italo
Da Quarto al Volturno, 1880 Giuseppe Cesare Abba Jacopo
Le relazioni pericolose, 1782 Choderlos de Laclos Chiusa del romanzo

Il romanzo si chiude con una lettera del protagonista, Jacopo, che racchiude - nelle parole dell'autore - "luoghi" eccellenti della letteratura dell'afflizione d'ogni tempo: tali stanze letterarie sono servite come spunto per diversi passaggi del racconto e sono riconducibili alle seguenti opere:

Citazione da Autore
L'informazione, 1995 Martin Amis
Seconda lettera ai Tessalonicesi Saulo di Tarso
Viaggio da Pietroburgo a Mosca, 1793 Aleksandr Nikolaevič Radiščev
L'uomo in rivolta, 1951 Albert Camus
Dall'altra sponda, 1885 Aleksandr Herzen
La cura Franco Battiato - Manlio Sgalambro
  1. ^ Citato nella Tabula gratulatoria, pag. 548

Voci correlate

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