Total War: Three Kingdoms

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Total War: Three Kingdoms
videogioco
PiattaformaMicrosoft Windows, macOS, Linux
Data di pubblicazioneMondo/non specificato 23 maggio 2019
GenereTattica in tempo reale, strategia a turni
TemaAntica Cina
OrigineRegno Unito
SviluppoThe Creative Assembly
PubblicazioneSEGA
DirezioneJanos Gaspar, Pawel Wojs, Chris Budd
ProduzioneAlexandra Hill, Jonathan Diamond
DesignSimon Mann, Attila Mohacsi, Leif Walter
SceneggiaturaPete Stewart, Dion Lay, Martin Montford, Chris Gambold
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Distribuzione digitaleSteam
SerieTotal War

Total War: Three Kingdoms è un videogioco di tipo strategico con elementi di tattica in tempo reale e arcade uscito per Windows, macOS e Linux il 23 maggio 2019. È il tredicesimo gioco della serie in totale Total War (e dodicesimo principale).[1]

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Come i suoi predecessori, il gioco presenta l'unione tra la strategia a turni e la tattica in tempo reale; ambientato nel periodo dei Tre Regni (220-280) avvenuto dopo la caduta della dinastia Han, il giocatore controlla una delle dodici fazioni del gioco, che si contendono l'unificazione della Cina di cui intendono diventare il sovrano supremo.[2] Queste fazioni sono guidate da vari signori della guerra, tra cui Sun Jian, Cao Cao e Liu Bei.[3] Le unità presenti nel gioco sono inoltre divise in varie divisioni, ognuna guidata da un generale, e ogni giocatore può portare fino a tre generali alla volta sul campo di battaglia più tre di riserva, e può avere accesso solo alle unità reclutabili dai generali.[4] Questi generali possono anche essere accompagnati da degli "assistenti" unici, che possono essere presi anche da generali che rimangono uccisi sul campo di battaglia. Per vincere una battaglia d'assedio, che può anche essere combinata con una battaglia navale, col risultato di un assedio navale, l'assediante deve uccidere tutti i generali presenti o mantenere abbastanza a lungo il nucleo dell'insediamento. Inoltre, i generali possono sempre affrontarsi in duelli uno contro uno, che terminano quando uno dei due generali muore o si arrende e fugge. Ogni generale possiede diverse classi e specialità, che gli dona dei vantaggi passivi e attivi.[5]

Il gioco introduce anche il concetto di "guanxi", nel quale ogni generale può occasionalmente formare dei legami e rapporti sociali con altri personaggi che incontra nella campagna, il che aggiunge una nuova strategia nella quale il giocatore dovrà comprendere tali rapporti col generale che si intende usare prima di prendere una decisione.[6] Inoltre, i generali possiedono personalità e volubilità uniche. Questi desideri vanno soddisfatti in quanto, in caso contrario, possono portare a ripercussioni negative per il giocatore.[6]

Il gioco comprende due modalità: la prima, "Romanzo", è basata sul Romanzo dei Tre Regni, e in essa i generali possiedono una forza praticamente sovrumana; l'altra, "Registri", si basa sulle Cronache dei Tre Regni, e presenta una versione più autentica nella quale i generali sono normali esseri umani, non possono essere più comandati separatamente e possiedono un equipaggiamento molto più accurato dal punto di vista storico.[7]

Il gioco inizia nel 190 d.C., e la dinastia Han, un tempo gloriosa, è sul punto di crollare. L'imperatore Xian, salito al trono a soli otto anni, è una docile marionetta del signore della guerra Dong Zhuo, che domina con il pugno di ferro, la cui oppressione porta al caos totale nel quale si ergono nuovi signori della guerra che si coalizzano contro di lui.

Fazioni giocabili[modifica | modifica wikitesto]

A differenza dei precedenti titoli della serie, qui le fazioni sono incarnate direttamente dai vari leader in lotta per la supremazia. Nel gioco base si possono controllare un minimo di dodici leader (aumentabili immediatamente a quindici grazie al bonus di pre-ordine su Turbanti Gialli), ognuno caratterizzato da diverse statistiche e differenti livelli di difficoltà. Questi leader giocabili sono riuniti in specifici "macro-gruppi":

  • Coalizione: Cao Cao, Liu Bei, Sun Jian, Gongsun Zan, Yuan Shao, Yuan Shu
  • Tiranno: Dong Zhuo (sbloccabile dopo averlo sconfitto una prima volta nella campagna od essere diventati imperatore)
  • Governatori: Kong Rong, Liu Biao, Ma Teng
  • Turbanti Gialli: Gong Du, He Yi, Huang Shao
  • Fuorilegge: Zhang Yan, Zheng Jiang

Nella campagna degli Otto Principi, il giocatore sceglie tra gli otto protagonisti coinvolti nel nuovo conflitto, ognuno col proprio stile di gioco:

  • Sima Yong, il difensore opportunista
  • Sima Jiong: il reggente imperioso
  • Sima Yue: il sovrintendente imperiale
  • Sima Ai: l'amministratore di sani principi
  • Sima Ying: il governatore amato
  • Sima Lun: il principe usurpatore
  • Sima Liang: il reggente legittimo
  • Sima Wei: il generale violento

Nella campagna "Mandate of Heaven" si contrappongono principalmente personaggi affiliati alla dinastia imperiale degli Han e i leader dei Turbanti Gialli, ma tornano alcuni personaggi di rilievo della campagna principale, spesso coinvolti in missioni che riflettono la loro ascesa al potere.

  • Dinastia Han: Liu Hong (Imperatore Ling), Liu Chong, Lu Zhi
  • Turbanti Gialli: Zhang Jue, Zhang Liang, Zhang Bao
  • Altri leader: Cao Cao, Liu Bei, Sun Jian, Dong Zhuo

Infine, nella campagna "A World Betrayed", le macro-fazioni presenti sono pressoché le stesse della campagna principale, solo che il gruppo della Coalizione è stato rinomato "Signori della Guerra", Sun Ce e Lü Bu sostituiscono rispettivamente Sun Jian e Dong Zhou, entrambi deceduti, mentre i Turbanti Gialli, debellati, sono anche loro assenti.

Con il DLC "The Furious Wild" viene aggiunta la sottofazione delle tribù Nanman, divisa nei leader Meng Huo, Dama Zhurong, Re Mulu e Re Shamoke, tutti impersonabili sia nella campagna classica che in quella di A World Betrayed, e il loro obiettivo principale è riunificare le varie tribù Nanman sotto un unico sovrano.

Con l'ultimo DLC, "Fates Divided", è stata aggiunta una nuova fazione intergenerazionale. Nella campagna principale e in quella di A World Betrayed si giocherà nei panni di Liu Zhang, e in quella di Fates Divided nei panni di suo figlio Liu Yan. Entrambi puntano a stabilire una stirpe duratura per la loro famiglia.

Contenuti scaricabili[modifica | modifica wikitesto]

DLC[modifica | modifica wikitesto]

Nome DLC Data d'uscita Descrizione
Ribellione dei Turbanti Gialli 23 maggio 2019 Disponibile come bonus di pre-ordine, aggiunge tre fazioni giocabili nella campagna principale, associabili appunto alla rivolta dei Turbanti Gialli.
Reign of Blood 27 giugno 2019 Aggiunge effetti di sangue e smembramenti durante le battaglie.
Eight Princes 8 agosto 2019 Aggiunge una nuova campagna basata sulla guerra degli otto principi e ambientata 100 anni dopo gli eventi della campagna originale.[8]
Mandate of Heaven 16 gennaio 2020 Aggiunge una campagna prequel, ambientata nella Ribellione dei Turbanti Gialli, che parte nel 182 e può continuare nella campagna di base.[9]
A World Betrayed 19 marzo 2020 Aggiunge una nuova campagna ambientata nel 194, quattro anni dopo l'inizio di quella principale. Si svolge in un periodo fondamentale nella storia dei Tre Regni, in cui Dong Zhou e Sun Jian sono morti e Lü Bu e Sun Ce, i loro eredi, ne hanno preso il posto.[10]
The Furious Wild 3 settembre 2020 Espande la mappa del gioco, includendo la nuova cultura delle tribù Nanman e aumentando la diversità di fazioni, le unità e gli stili di gioco.
Fates Divided 11 marzo 2021 Aggiunge un ulteriore campagna, ambientata nel 200, incentrata sulla risoluzione della rivalità tra Cao Cao e Yuan Shao, e che introduce anche la fazione di Liu Yan, figlio ed erede di Liu Zhang.

FreeLC[modifica | modifica wikitesto]

Nome FreeLC Data d'uscita Descrizione
Tao Qian 16 gennaio 2020 Aggiunge Tao Qian nel gruppo dei Governatori, utilizzabile sia nella campagna di Mandate of Heaven che in quella principale.[11]
Yan Baihu 19 marzo 2020 Aggiunge Yan Baihu, detto La Tigre Bianca, nel gruppo dei Banditi, utilizzabile sia nella campagna A World Betrayed che in quella principale.
Shi Xie 3 settembre 2020 Aggiunge Shi Xie tra le file dei Governatori, ed è utilizzabile sia nella campagna classica che in quella di A World Betrayed.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Valutazioni professionali
Testata Giudizio
Metacritic (media al 30-01-2020) 85/100[12]
Eurogamer Raccomandato[13]
Game Informer 8.5/10[14]
GameSpot 8.0/10[15]
IGN 9.3/10[16]
PC Gamer (US) 78/100[17]
PCGamesN 7/10[18]
The Guardian [19]
Rock, Paper, Shotgun RPS Bestest Bests[20]
Spaziogames 7.8/10[21]
Multiplayer.it 8.0/10[22]

Il gioco ha avuto un'accoglienza positiva.

Vendite[modifica | modifica wikitesto]

Stando all'azienda sviluppatrice Creative Assembly, Total War: Three Kingdoms è ad oggi il gioco più preordinato di tutta la serie[23], e detiene anche il record di giocatori concorrenti della serie, con oltre 160'000 giocatori in gioco simultaneamente al giorno d'uscita e persino 192'000 nel primo weekend, rendendolo il gioco più giocato in concorrenza su Steam.[24][25][26] Il gioco ha venduto maggiormente in tutta la storia del franchise, con oltre un milione di copie in meno di una settimana a partire dalla sua uscita iniziale.[27]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Anno Premio Categoria Risultato Nota
2018 Game Critics Awards Miglior Strategico Vincitore/trice [28]
Gamescom Vincitore/trice [29]
2019 2019 Golden Joystick Awards Gioco PC dell'Anno Candidato/a [30]
The Game Awards 2019 Miglior Strategico Candidato/a [31]
2020 23rd Annual D.I.C.E. Awards Strategy/Simulation Game of the Year Candidato/a [32]
NAVGTR Awards Art Direction, Period Influence Candidato/a [33]
Engineering Candidato/a
Game, Strategy Candidato/a
Original Dramatic Score, Franchise Candidato/a
16th British Academy Games Awards British Game Candidato/a [34]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Feral Interactive, A new era of conquest — Total War: THREE KINGDOMS out now for macOS and Linux, su feralinteractive.com, 23 maggio 2019. URL consultato il 23 maggio 2019.
  2. ^ (EN) T.J. Hafer, What to expect from Total War: Three Kingdoms, in PC Gamer, 17 gennaio 2018. URL consultato il 14 giugno 2018.
  3. ^ (EN) Richard Scott-Jones, There will be 11 playable factions in Total War: Three Kingdoms, in PCGamesN, 13 giugno 2018. URL consultato il 14 giugno 2018.
  4. ^ (EN) Richard Scott-Jones, In Total War: Three Kingdoms, Heroes unlock new units to recruit, in PCGamesN, 13 giugno 2018. URL consultato il 14 giugno 2018.
  5. ^ (EN) Chris Tapsell, Hands on with the romantic battles of Total War: Three Kingdoms, in Eurogamer, 7 giugno 2018. URL consultato il 14 giugno 2018.
  6. ^ a b (EN) Richard Scott-Jones, Here's how Total War: Three Kingdoms mechanises Chinese social philosophy, in PCGamesN, 13 giugno 2018. URL consultato il 14 giugno 2018.
  7. ^ (EN) Dean Takahashi, Total War: Three Kingdoms hands-on — I pursued Lu Bu, and won in single combat, in VentureBeat, 7 giugno 2018. URL consultato il 14 giugno 2018.
  8. ^ (EN) Dominic Tarason, Total War: Three Kingdoms rides again in August with Eight Princes, in Rock, Paper, Shotgun, 16 luglio 2019. URL consultato il 28 luglio 2019.
  9. ^ (EN) Total War: THREE KINGDOMS – Mandate of Heaven FAQ, su Total War, 17 dicembre 2019. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  10. ^ (EN) Total War: THREE KINGDOMS – A World Betrayed FAQ, su Total War, 5 marzo 2020. URL consultato il 6 marzo 2020.
  11. ^ (EN) Matt Morgans, Tao Qian Cominf to Total War: Three Kingdoms as Free-LC, su VGR, 16 dicembre 2019. URL consultato il 13 gennaio 2020.
  12. ^ (EN) TOTAL WAR: THREE KINGDOMS (PC), in CBS Interactive. URL consultato il 17 maggio 2019 (archiviato il 29 maggio 2019).
  13. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms review - can a game have too many big ideas?, su eurogamer.net, Eurogamers, 17 maggio 2019. URL consultato il 17 maggio 2019.
  14. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms - Elegantly Embellishing An Era, su Game Informer. URL consultato il 24 maggio 2019.
  15. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms Review - A Dynasty Of Warriors, su gamespot.com, GameSpot, 17 maggio 2019. URL consultato il 17 maggio 2019.
  16. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms review, su ign.com, IGN, 17 maggio 2019. URL consultato il 17 maggio 2019.
  17. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms Review, su pcgamer.com, PCGamer, 17 maggio 2019. URL consultato il 17 maggio 2019.
  18. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms review – love is a battlefield, su pcgamesn.com, pcgamesn, 17 maggio 2019. URL consultato il 17 maggio 2019.
  19. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms review – inside the soap opera of an empire, su theguardian.com, The Guardian, 17 maggio 2019. URL consultato il 17 maggio 2019.
  20. ^ (EN) Wot I Think - Total War: Three Kingdoms, su rockpapershotgun.com, Rock, Paper, Shotgun, 17 maggio 2019. URL consultato il 17 maggio 2019.
  21. ^ Daniele Spelta, Total War: Three Kingdoms Recensione | L'arte della guerra, su spaziogames.it, 16 maggio 2019. URL consultato il 19 marzo 2020.
  22. ^ Simone Tagliaferri, Total War: Three Kingdoms, la recensione, su multiplayer.it, 16 maggio 2019. URL consultato il 19 marzo 2020.
  23. ^ (EN) Over 100,000 people are playing Total War: Three Kingdoms right now, su pcgamesn.com, pcgamesn, 24 maggio 2019. URL consultato il 24 maggio 2019.
  24. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms sets a series record for concurrent players, in PCGamer, 24 maggio 2019. URL consultato il 24 maggio 2019.
  25. ^ (EN) Total War: THREE KINGDOMS · AppID: 779340, su Steam Database. URL consultato il 29 maggio 2019.
  26. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms sets a series record for concurrent players, in VG247, 27 maggio 2019. URL consultato il 30 maggio 2019.
  27. ^ (EN) Total War: Three Kingdoms sold a million copies in a week, su PCGamer. URL consultato il 29 maggio 2019.
  28. ^ (EN) Steve Watts, Resident Evil 2 Wins Top Honor In E3 Game Critics Awards, su GameSpot, 5 luglio 2018. URL consultato il 25 novembre 2019.
  29. ^ (EN) Sean Keane, Gamescom 2018 award winners include Marvel's Spider-Man, Super Smash Bros. Ultimate, su CNET, 22 agosto 2018. URL consultato il 25 novembre 2019.
  30. ^ (EN) Golden Joystick Awards 2019, su GamesRadar+. URL consultato il 25 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2019).
  31. ^ (EN) Jeremy Winslow, The Game Awards 2019 Nominees Full List, su GameSpot, 19 novembre 2019. URL consultato il 25 novembre 2019.
  32. ^ (EN) Andy Chalk, Control and Death Stranding get 8 nominations each for the 2020 DICE Awards, su PC Gamer, 13 gennaio 2020. URL consultato il 20 gennaio 2020.
  33. ^ (EN) 2019 Nominees, su National Academy of Video Game Trade Reviewers, 13 gennaio 2020. URL consultato il 20 gennaio 2020.
  34. ^ (EN) Keith Stuart, Death Stranding and Control dominate Bafta games awards nominations, in The Guardian, 3 marzo 2020. URL consultato il 4 marzo 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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