Titanotrichum oldhamii

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Titanotrichum oldhamii
Titanotrichum oldhamii
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Gesneriaceae
Sottofamiglia Gesnerioideae
Tribù Titanotricheae
W. T. Wang, 1990
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Scrophulariaceae
Tribù Rehmannieae
Genere Titanotrichum
Soler., 1909
Specie T. oldhamiI
Nomenclatura binomiale
Titanotrichum oldhamii
Soler., 1909

Titanotrichum oldhamii Soler., 1909 è una specie di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia Gesneriaceae. È anche l'unica specie del genere Titanotrichum Soler., 1909 e della tribù Titanotricheae W. T. Wang, 1990.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Titanotrichum) deriva da due parole greche: "titanoj" (= calce, gesso) e "trixoj" (= capelli) il cui significato può essere "peli con secrezioni gessose".[2]; mentre L'epiteto specifico (oldhamii) è stato dato in ricordo del botanico Richard Oldham (1837-1864) che ha fatto ricerche in Cina e nell'Isola di Formosa per conto del "Royal Botanic Gardens" di Kew.[3]

Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dal botanico e professore universitario germanico Hans Solereder (1860-1920) nella pubblicazione "Berichte der Deutschen Botanischen Gesellschaft - xxvii. 400" del 1909[4], il nome scientifico del genere è stato definito dallo stesso botanico (Hans Solereder) nella pubblicazione "Berichte der Deutschen Botanischen Gesellschaft - xxvii. 393" sempre del 1909[5], mentre il nome della tribù è stato definito dal botanico contemporaneo W. T. Wang nella pubblicazione "Flora Reipublicae Popularis Sinicae. Beijing - 69: 577" del 1990.[6][7]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza
I fiori
  • Il portamento di questa specie è erbaceo perenne con indumento pubescente. Gli steli sono da ascendenti a eretti, con forme affusolate e altezze da 20 a 50 cm. La parte ipogea è formata da rizomi squamosi e carnosi.[1][8][9]
  • Le foglie cauline lungo il fusto sono disposte in modo alterno, sono più o meno anisofille, sono picciolate ed hanno delle forme da lanceolate o ellittiche a ovoidi, acuminate all'apice e con bordi seghettati. Gli stomi sono anomocitici ossia sono circondati da un numero limitato di cellule annesse (in realtà quest cellule sono più simili alle restanti cellule epidermiche). Lunghezza del picciolo: 0,3 - 6,5 cm. Dimensione delle foglie medie: larghezza 4,5 - 12,5 cm; lunghezza 10–27 cm.
  • Le infiorescenze, racemose e ramificate, spesso sono formate da bulbilli ascellari asessuati e fiori distintamente pedicellati. Sono presenti delle brattee da lanceolate a lineari lunghe 5–10 mm.
  • I fiori sono ermafroditi (spesso i fiori sono sterili), zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e più o meno pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi).
  • Formula fiorale: per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
* K (5), [C (2 + 3), A (2 + 2)], G (2), supero/infero, capsula/bacca.[9]
  • Il calice, gamosepalo (i sepali sono connati), è composto da 5 lobi o segmenti divisi fin quasi alla base; la forma in generale è campanulata, mentre i lobi hanno forme da lanceolate a strettamente triangolari. Lunghezza dei segmenti: 0,7 - 1,3 cm.
  • La corolla, gamopetala (composta da 5 petali connati), ha una forma tubulare-cilindrica bilabiata. Il colore è giallo con punteggiature violaceo-marrone all'interno. Lunghezza della corolla: 3 - 4,5 cm. Lunghezza della parte tubulare: 2,6 - 3,7 cm. Dimensioni del labbro adassiale: 4,5 - 6 x 5 mm. Dimensioni del labbro abassiale: 6 - 8 x 8 mm.
  • I frutti sono delle capsule con numerosi semi con delle testate striate-reticolate. Dimensione delle capsule: larghezza 3 - 5,5 mm; lunghezza 6–8 mm.
  • Fioritura: da luglio a novembre.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Questa pianta è inoltre soggetta alla riproduzione asessuata da bulbilli. I bulbilli si generano soprattutto nel periodo di agosto e settembre, alla fine della stagione della fioritura; sono piccoli e numerosi (dimensione 1 - 2,5 mm) e si trovano all'interno dell'infiorescenza in posizione ascellare. Sono costituiti da una piccola porzione di gambo sormontato da alcune brattee e racchiudono un minuto meristema apicale.[10]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione di questa specie è asiatico-orientale: Borneo, Sumatra, Taiwan, Cina e Giappone (meridionale). L'habitat è quello tipico delle aree ombreggiate nelle valli con quote tra i 100 e 1200 m s.l.m..

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa specie (Gesneriaceae) comprende da 140 a 150 generi con 3500 specie (147 generi e circa 3460 specie[1]) distribuite soprattutto nell'area tropicale e subtropicale tra il Vecchio e Nuovo Mondo[8]. Altre pubblicazioni indicano più precisamente in 126 generi e 2850 specie la consistenza della famiglia.[9][11] Secondo le ultime ricerche di tipo filogenetico[1] la famiglia è suddivisa in tre (o quattro) sottofamiglie. La specie Titanotrichum oldhamii appartiene alla sottofamiglia Gesnerioideae (tribù Titanotricheae).

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Tradizionalmente questa specie viene descritta all'interno della famiglia delle Scrophulariaceae; ma recenti studi morfologici, molecolari e genetici di diversi campioni provenienti da Taiwan, Giappone e Cina continentale, condotti da Wang & Cronk[12], suggeriscono che Titanotrichum deve essere collocato all'interno delle Gesneriaceae, e non essendo collegato a nessun genere del Vecchio Mondo deve essere inserito in una propria tribù nella sottofamiglia Gesnerioideae. Tuttavia la specie Titanotrichum oldhamii con la sua infiorescenza racemosa, i rizomi squamosi, i semi appendiculati e la produzione di bulbilli, è anomala all'interno del Gesneriaceae; inoltre il suo rapporto con altri generi e la sua posizione sistematica all'interno della famiglia non è ancora stata chiarita definitivamente.[7]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti.[13]

  • Per la specie:
  • Basionimo: Rehmannia oldhamii Hemsl., 1889
  • Sinonimo: Matsumuria oldhamii (Hemsl.) Hemsl.
  • Per il genere:
  • Matsumuria Hemsl., 1909

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 2 novembre 2015.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 381.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 279.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 novembre 2015.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 novembre 2015.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 novembre 2015.
  7. ^ a b eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 2 novembre 2015.
  8. ^ a b Kadereit 2004, pag. 426.
  9. ^ a b c Judd 2007, pag. 492.
  10. ^ Wang & Cronk 2003.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 850.
  12. ^ Wang et al. 2004.
  13. ^ Smithsonian National Museum of Natural History, su botany.si.edu, p. Gesneriaceae Research. URL consultato il 2 novembre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]