Susanna Camusso
Susanna Camusso | |
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Segretaria generale della CGIL | |
Durata mandato | 3 novembre 2010 – 24 gennaio 2019 |
Predecessore | Guglielmo Epifani |
Successore | Maurizio Landini |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista Italiano (prima del 1994) Indipendente (attualmente) |
Università | Università degli Studi di Milano |
Susanna Camusso (Milano, 14 agosto 1955) è una sindacalista italiana, segretaria generale della CGIL dal 3 novembre 2010 al 24 gennaio 2019.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Proveniente dal Movimento Lavoratori per il Socialismo, ha incominciato a occuparsi di sindacato nel 1975, durante gli studi per la laurea in archeologia (che non conseguirà), con l'attività sul diritto allo studio coordinando i corsi delle 150 ore della Federazione Lavoratori Metalmeccanici milanese.[1] Negli stessi anni incomincia a militare nel Partito Socialista Italiano. Dal 1977 al 1997 è dirigente locale della Federazione Impiegati Operai Metallurgici milanese, con qualche interruzione in altre categorie, poi di quella lombarda e infine nella segreteria nazionale dello stesso sindacato dei metalmeccanici della CGIL, con la competenza su produzioni automobilistiche e siderurgiche.[1]
Assume poi la segreteria regionale della FLAI, il sindacato del settore agro-industria della CGIL e nel 2001 viene eletta segretaria generale della CGIL della Lombardia. Nel 2008 entra nella Segreteria Confederale nazionale della CGIL, con la responsabilità su settori molto diversi: politiche dei settori produttivi, cooperazione, artigianato e agricoltura. L'8 giugno 2010 viene eletta vicesegretaria generale vicaria della CGIL, con la responsabilità del coordinamento degli ambiti di lavoro trasversali ai dipartimenti.
Il 3 novembre 2010 viene eletta segretaria generale della CGIL con il 79,1% dei voti, succedendo a Guglielmo Epifani, con cui condivide la provenienza dal PSI.[2] Il 13 febbraio 2011 ha partecipato alla manifestazione Se non ora, quando? per il rispetto e la dignità delle donne, dopo il caso Ruby.[3] Il 28 settembre 2012 ha partecipato alla manifestazione a Roma con il segretario della UIL, Luigi Angeletti, contro i tagli alla Pubblica Amministrazione contenuti nel decreto cosiddetto "spending review".[4]
Oltre all'attività sindacale, Susanna Camusso fa parte del movimento delle donne ed è tra le promotrici dell'associazione Usciamo dal Silenzio. Si è sposata e separata due volte; dal secondo marito, il giornalista Andrea Leone, ha avuto una figlia, Alice.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Roberto Mania, Una donna volta pagina alla Cgil: il timone nelle mani della Camusso, su repubblica.it, la Repubblica, 1º novembre 2010. URL consultato il 13 febbraio 2011.
- ^ Camusso: "Il governo ha diviso i sindacati. L'unità è la nostra ambizione storica", su repubblica.it, la Repubblica, 3 novembre 2010. URL consultato il 13 febbraio 2011.
- ^ Camusso: "Non ci si dica che siamo state zitte", su tv.repubblica.it, la Repubblica, 13 febbraio 2011. URL consultato il 13 febbraio 2011.
- ^ "Contro la spending review e i tagli". Sciopero generale dei servizi pubblici, su roma.corriere.it, Corriere della Sera, 28 settembre 2012. URL consultato l'8 gennaio 2013.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Camusso, Susanna, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Registrazioni di Susanna Camusso, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Pagina di Susanna Camusso sul sito della CGIL
Controllo di autorità | VIAF (EN) 299930769 · ISNI (EN) 0000 0004 0325 2238 · LCCN (EN) no2012156373 · GND (DE) 1033925853 · BNF (FR) cb178678239 (data) · WorldCat Identities (EN) viaf-299930769 |
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