Pino Zac: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==
===Il periodo giovanile===
Nato a Trapani<ref>cfr. [[Salvatore Mugno]], ''L'umorista Pino Zac vignettista ironico trapanese per caso'', «La Sicilia» (Catania, ed. di TP), 18 agosto 2007, dove è anche riportato l'Atto di nascita dello stesso.</ref> ma da madre abruzzese, si è sempre considerato di [[Pratola Peligna]]. Studia architettura a [[Roma]] ma decide in seguito di dedicarsi completamente all'illustrazione. A vent'anni, nel [[1950]], crea ''Gatto Filippo'', primo fumetto in Italia che sviluppa le tematiche in strisce autoconclusive, la cui pubblicazione è durata fino al [[1958]] sul quotidiano ''[[Paese Sera]]''.
Nato a Trapani<ref>cfr. [[Salvatore Mugno]], ''L'umorista Pino Zac vignettista ironico trapanese per caso'', «La Sicilia» (Catania, ed. di TP), 18 agosto 2007, dove è anche riportato l'Atto di nascita dello stesso.</ref> ma da madre abruzzese, si è sempre considerato di [[Pratola Peligna]]. Studia architettura a [[Roma]] ma decide in seguito di dedicarsi completamente all'illustrazione. A vent'anni, nel [[1950]], crea ''Gatto Filippo'', primo fumetto in Italia che sviluppa le tematiche in strisce autoconclusive, la cui pubblicazione è durata fino al [[1958]] sul quotidiano ''[[Paese Sera]]''.
===Gli anni '60 e '70: Tra cinema d'animazione e riviste francesi===
Si dedica al cinema d'animazione e inizia a lavorare per diverse testate. Collabora con [[Mauro Bolognini]] nel [[1964]], per la realizzazione di due episodi del film ''[[La donna è una cosa meravigliosa]]''. [[1965|L'anno successivo]] propone su pellicola il personaggio di Gatto Filippo. Co-dirige insieme a Franco Rossi "Viaggio di lavoro", episodio del film ''[[Capriccio all'italiana]]'' del [[1968]] curandone l'animazione. Nel [[1970]] gira con tecnica mista ''Il cavaliere inesistente'', tratto dall'[[Il cavaliere inesistente|omonimo romanzo]] di [[Italo Calvino]]. Nel [[1973]] Mario Monicelli gli affida la parte di uno squattrinato fotografo di sinistra nel film ''[[Vogliamo i colonnelli]]''.
Si dedica al cinema d'animazione e inizia a lavorare per diverse testate. Collabora con [[Mauro Bolognini]] nel [[1964]], per la realizzazione di due episodi del film ''[[La donna è una cosa meravigliosa]]''. [[1965|L'anno successivo]] propone su pellicola il personaggio di Gatto Filippo. Co-dirige insieme a Franco Rossi "Viaggio di lavoro", episodio del film ''[[Capriccio all'italiana]]'' del [[1968]] curandone l'animazione. Nel [[1970]] gira con tecnica mista ''Il cavaliere inesistente'', tratto dall'[[Il cavaliere inesistente|omonimo romanzo]] di [[Italo Calvino]]. Nel [[1973]] Mario Monicelli gli affida la parte di uno squattrinato fotografo di sinistra nel film ''[[Vogliamo i colonnelli]]''.


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Nel 1975 realizza la serie di incisioni "La comédie de l'art" presso la scuola stamperia di Gerardo Lo Russo e fonda il giornale satirico "Quaderni del Sale".
Nel 1975 realizza la serie di incisioni "La comédie de l'art" presso la scuola stamperia di Gerardo Lo Russo e fonda il giornale satirico "Quaderni del Sale".


===1977-1985: Dalla rivista ''Il Male'' a ''L'Anamorfico''===
Nel [[1977]] con [[Vauro]] fonda il settimanale di satira politica ''[[Il Male]]'', realizzando tra l'altro le prime copertine.
Nel [[1977]] con [[Vauro]] fonda il settimanale di satira politica ''[[Il Male]]'', realizzando tra l'altro le prime copertine.


Nei primi anni ottanta, partecipa come ospite a varie trasmissioni dell'emittente romana [[Tele Roma 56]], la televisione del Prof. Arch. [[Bruno Zevi]]. Tele Roma 56 fu decisiva per le varie campagne referendarie radicali degli anni ottanta nel corso delle quali [[Marco Pannella]] fece i proverbiali scioperi della fame e della sete. Le scenografie di tutte le trasmissioni politiche dell'epoca erano proprio di Pino Zac. Alcuni disegni su carta, donati da Pino Zac a [[Luigi Del Mastro]], regista di molti di quei momenti politici, sono visibili nella sezione "Collegamenti esterni".
Nei primi anni ottanta, partecipa come ospite a varie trasmissioni dell'emittente romana [[Tele Roma 56]], la televisione del Prof. Arch. [[Bruno Zevi]]. Tele Roma 56 fu decisiva per le varie campagne referendarie radicali degli anni ottanta nel corso delle quali [[Marco Pannella]] fece i proverbiali scioperi della fame e della sete. Le scenografie di tutte le trasmissioni politiche dell'epoca erano proprio di Pino Zac. Alcuni disegni su carta, donati da Pino Zac a [[Luigi Del Mastro]], regista di molti di quei momenti politici, sono visibili nella sezione "Collegamenti esterni".


Nel [[1981]] illustra, in Francia, una rara edizione di [[Tarocchi]], i ''"Tarot de l'an 2000"''. Nel [[1983]] fonda ''[[L'Anamorfico]]'', una rivista anch'essa di satira politica che ebbe vita breve. Negli ultimi anni si trasferisce a [[Fontecchio]] ([[L'Aquila]]), dove un infarto<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/27/un-infarto-ha-stroncato-pino-zac.html ''Un infarto ha stroncato Pino Zac'', La Repubblica, 27 agosto 1985]</ref> lo stronca a soli 55 anni.
Nel [[1981]] illustra, in Francia, una rara edizione di [[Tarocchi]], i ''"Tarot de l'an 2000"''. Nel [[1983]] fonda ''[[L'Anamorfico]]'', una rivista anch'essa di satira politica che uscì per 5 numeri, da novembre 1983 a marzo 1984. La rivista era composta da una cartelline contenente sei fogli separati. Ognuno di questi si apriva tre volte, fino ad ottenere 4 facciate da 43x60 cm, grosso modo le dimensioni dei quotidiani di grande formato dell'epoca. Questo formato veniva utilizzato anche dall'intero numero de [[Il Male|Male]] quando contevenva parodie di grandi quoitidiani dell'epoca. Le pagine ospitavano spesso, ma non sempre, disegni [[Anamorfismo|anamorfici]]. La rivista pubblicò disegni di i [[Yves got]], [[Paola Marchesin]], [[Flavio Costantini]], [[Furio Scarpelli]] e altri.


Negli ultimi anni di vita si trasferisce a [[Fontecchio]] ([[L'Aquila]]), dove un infarto<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/27/un-infarto-ha-stroncato-pino-zac.html ''Un infarto ha stroncato Pino Zac'', La Repubblica, 27 agosto 1985]</ref> lo stronca a soli 55 anni.

===Dopo la morte===
Nel [[2015]] la [[72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]] rende omaggio a Pino Zac nel suo trentennale dalla morte con la selezione<ref>Nella nuova sezione [http://www.labiennale.org/it/cinema/archivio/mostra-72/film/sel-uff/il-cinema-nel-giardino/zac.html?back=true Il Cinema nel Giardino]</ref> di [http://www.cinemaitaliano.info/zacifioridelmale ZAC - I Fiori del MALE], film documentario di Massimo Denaro con la partecipazione di Drahomira Biligova, [[Jacopo Fo]], [[Riccardo Mannelli]], [[Vincenzo Sparagna]], [[Vauro Senesi|Vauro]], [[Vincino]], Valter Zarroli. Ripercorrendo la sua attività di regista - animatore, nonché di autore satirico negli anni della sua direzione al giornale satirico [[Il Male]], il film costituisce denuncia dei trent'anni di silenzio calati sulla memoria artistica di Pino Zac. Il film è prodotto dal [[Centro sperimentale di cinematografia]] sede Abruzzo ed è girato, in parte, nell'ultima residenza a [[Fontecchio]].
Nel [[2015]] la [[72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]] rende omaggio a Pino Zac nel suo trentennale dalla morte con la selezione<ref>Nella nuova sezione [http://www.labiennale.org/it/cinema/archivio/mostra-72/film/sel-uff/il-cinema-nel-giardino/zac.html?back=true Il Cinema nel Giardino]</ref> di [http://www.cinemaitaliano.info/zacifioridelmale ZAC - I Fiori del MALE], film documentario di Massimo Denaro con la partecipazione di Drahomira Biligova, [[Jacopo Fo]], [[Riccardo Mannelli]], [[Vincenzo Sparagna]], [[Vauro Senesi|Vauro]], [[Vincino]], Valter Zarroli. Ripercorrendo la sua attività di regista - animatore, nonché di autore satirico negli anni della sua direzione al giornale satirico [[Il Male]], il film costituisce denuncia dei trent'anni di silenzio calati sulla memoria artistica di Pino Zac. Il film è prodotto dal [[Centro sperimentale di cinematografia]] sede Abruzzo ed è girato, in parte, nell'ultima residenza a [[Fontecchio]].



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Pino Zac (a sinistra) e François Perier nel film Vogliamo i colonnelli

Pino Zac, pseudonimo di Giuseppe Zaccaria (Trapani, 23 aprile 1930Fontecchio, 25 agosto 1985), è stato un disegnatore, regista e animatore italiano.

Biografia

Il periodo giovanile

Nato a Trapani[1] ma da madre abruzzese, si è sempre considerato di Pratola Peligna. Studia architettura a Roma ma decide in seguito di dedicarsi completamente all'illustrazione. A vent'anni, nel 1950, crea Gatto Filippo, primo fumetto in Italia che sviluppa le tematiche in strisce autoconclusive, la cui pubblicazione è durata fino al 1958 sul quotidiano Paese Sera.

Gli anni '60 e '70: Tra cinema d'animazione e riviste francesi

Si dedica al cinema d'animazione e inizia a lavorare per diverse testate. Collabora con Mauro Bolognini nel 1964, per la realizzazione di due episodi del film La donna è una cosa meravigliosa. L'anno successivo propone su pellicola il personaggio di Gatto Filippo. Co-dirige insieme a Franco Rossi "Viaggio di lavoro", episodio del film Capriccio all'italiana del 1968 curandone l'animazione. Nel 1970 gira con tecnica mista Il cavaliere inesistente, tratto dall'omonimo romanzo di Italo Calvino. Nel 1973 Mario Monicelli gli affida la parte di uno squattrinato fotografo di sinistra nel film Vogliamo i colonnelli.

Collabora con le testate francesi Le Canard enchaîné, Pilote e L'écho des savanes e fonda, a Londra, la rivista Playtime. Negli anni settanta, sulla rivista Eureka diretta da Luciano Secchi, propone prima la versione a fumetti dell'Orlando Furioso e poi la striscia "Kirie & Leison", che ha come protagonista un diavolo e un sacerdote e che ironizza sul compromesso storico tra comunisti e democristiani.

Nel 1975 realizza la serie di incisioni "La comédie de l'art" presso la scuola stamperia di Gerardo Lo Russo e fonda il giornale satirico "Quaderni del Sale".

1977-1985: Dalla rivista Il Male a L'Anamorfico

Nel 1977 con Vauro fonda il settimanale di satira politica Il Male, realizzando tra l'altro le prime copertine.

Nei primi anni ottanta, partecipa come ospite a varie trasmissioni dell'emittente romana Tele Roma 56, la televisione del Prof. Arch. Bruno Zevi. Tele Roma 56 fu decisiva per le varie campagne referendarie radicali degli anni ottanta nel corso delle quali Marco Pannella fece i proverbiali scioperi della fame e della sete. Le scenografie di tutte le trasmissioni politiche dell'epoca erano proprio di Pino Zac. Alcuni disegni su carta, donati da Pino Zac a Luigi Del Mastro, regista di molti di quei momenti politici, sono visibili nella sezione "Collegamenti esterni".

Nel 1981 illustra, in Francia, una rara edizione di Tarocchi, i "Tarot de l'an 2000". Nel 1983 fonda L'Anamorfico, una rivista anch'essa di satira politica che uscì per 5 numeri, da novembre 1983 a marzo 1984. La rivista era composta da una cartelline contenente sei fogli separati. Ognuno di questi si apriva tre volte, fino ad ottenere 4 facciate da 43x60 cm, grosso modo le dimensioni dei quotidiani di grande formato dell'epoca. Questo formato veniva utilizzato anche dall'intero numero de Male quando contevenva parodie di grandi quoitidiani dell'epoca. Le pagine ospitavano spesso, ma non sempre, disegni anamorfici. La rivista pubblicò disegni di i Yves got, Paola Marchesin, Flavio Costantini, Furio Scarpelli e altri.

Negli ultimi anni di vita si trasferisce a Fontecchio (L'Aquila), dove un infarto[2] lo stronca a soli 55 anni.

Dopo la morte

Nel 2015 la 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia rende omaggio a Pino Zac nel suo trentennale dalla morte con la selezione[3] di ZAC - I Fiori del MALE, film documentario di Massimo Denaro con la partecipazione di Drahomira Biligova, Jacopo Fo, Riccardo Mannelli, Vincenzo Sparagna, Vauro, Vincino, Valter Zarroli. Ripercorrendo la sua attività di regista - animatore, nonché di autore satirico negli anni della sua direzione al giornale satirico Il Male, il film costituisce denuncia dei trent'anni di silenzio calati sulla memoria artistica di Pino Zac. Il film è prodotto dal Centro sperimentale di cinematografia sede Abruzzo ed è girato, in parte, nell'ultima residenza a Fontecchio.

Libri

Filmografia

Note

  1. ^ cfr. Salvatore Mugno, L'umorista Pino Zac vignettista ironico trapanese per caso, «La Sicilia» (Catania, ed. di TP), 18 agosto 2007, dove è anche riportato l'Atto di nascita dello stesso.
  2. ^ Un infarto ha stroncato Pino Zac, La Repubblica, 27 agosto 1985
  3. ^ Nella nuova sezione Il Cinema nel Giardino

Bibliografia

Collegamenti esterni

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