Deutsches Afrikakorps: differenze tra le versioni
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=== Panzer Rollen in Afrika vor === |
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!Panzer des Führers Ihr Briten habt acht |
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Versione delle 01:13, 13 nov 2015
Deutsches Afrikakorps | |
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Simbolo | |
Descrizione generale | |
Attiva | 12 febbraio 1941 - 13 maggio 1943 |
Nazione | Germania |
Tipo | Corpo di spedizione |
Guarnigione/QG | Tripoli |
Colori | giallo - marrone |
Battaglie/guerre | Campagna del Nordafrica |
Comandanti | |
Degni di nota | Erwin Rommel Ludwig Crüwell Walther Nehring |
Fonti citate nel corpo del testo | |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Il Deutsches Afrikakorps (DAK), più semplicemente Afrikakorps, fu la forza tedesca inviata nel febbraio del 1941 nella Libia italiana durante la seconda guerra mondiale. Il DAK, pur mantenendosi sempre una formazione distinta, divenne il principale contributo tedesco alle diverse organizzazioni d'armata che si crearono durante la campagna del Nordafrica con le forze del Regio Esercito italiano.
Strettamente parlando, Deutsches Afrikakorps si riferisce solo al quartier generale del corpo e alle unità distaccate presso di esso, anche se alcuni scrittori usano erroneamente il termine con noncuranza per riferirsi a tutte le unità tedesche in nord-Africa prima della ritirata in Tunisia. Le più importanti di queste altre unità furono: la Divisione z.b.V. (zur besonderen Verwendung, con compiti speciali) "Afrika", che venne creata come divisione di fanteria e divenne lentamente una divisione completamente motorizzata, e quindi rinominata come 90. leichte Afrika-Division[1] (90ª Divisione leggera); la 164. leichte Infanterie-Division, anch'essa di fanteria; e la Brigata paracadutisti "Ramcke" (che prendeva il nome dal suo comandante Hermann-Bernhard Ramcke).
Struttura
Dal 14 febbraio nuove unità giunsero con continuità a Tripoli: l'11 marzo, giunse il primo consistente reparto corazzato, il 5º reggimento panzer, dotato di 150 carri armati, appartenente alla 5ª divisione leggera, rinominata successivamente, il 1º ottobre, 21ª divisione corazzata, comandata dal generale Johann von Ravenstein, e, entro la fine di maggio, venne sbarcata l'intera 15ª divisione corazzata, comandata dal generale Hans-Karl von Esebeck, seguita in autunno dalla 90ª divisione leggera, comandata dal generale Max Sümmermann; nella seconda metà del 1942 giunsero in Africa la 164ª divisione di fanteria leggera, comandata dal generale Carl-Hans Lungershausen, e la 10ª divisione corazzata, comandata dal generale Wolfgang Fischer; nel novembre 1942 venne formata la divisione von Broich, successivamente denominata von Manteuffel; nel dicembre 1942 fu inviata in Tunisia la 334ª divisione fanteria; infine, nel marzo 1943, furono trasferite sempre in Tunisia la 999 leichte Afrika Division e la Divisione Hermann Göring della Luftwaffe.
Il comando del DAK fu affidato al generale Rommel, subordinato al comandante in capo del fronte del Nord Africa, il generale italiano Italo Gariboldi, sia pure con il diritto di appellarsi a Berlino in caso di disaccordo; tale situazione continuò fino al 1943 per un duplice ordine di ragioni: le truppe dell'Asse erano composte in massima parte da italiani ed egli non ebbe mai al suo comando più di cinque divisioni tedesche, ed i rifornimenti via mare erano trasportati con mercantili italiani. Rommel tuttavia, per reputazione e personalità, di fatto riuscì sempre ad imporre il suo punto di vista all'alleato e, in caso di richieste od istruzioni, si rivolse sempre al Führer od all'Oberkommando der Wehrmacht[2].
Unità dipendenti
- 21. Panzer-Division (in precedenza denominata 5. leichte Division), febbraio 1941
- Panzer-Regiment 5
- Stabs-Regiment 200 zbV (mot.), costituito dal MG Bataillon 2 e dal MG Bataillon 8
- Panzeraufklärungs-Abteilung 3 (mot.)
- 1. Abteilung Artillerie-Regiment 75 (mot.)
- Panzerjäger-Abteilung 39 (mot.)
- Panzerjäger-Abteilung 605 (sfl.)
- Flak-Bataillon 606 (mot.)
- 1. Abteilung Flak-Regiment 33 (mot.)
- 15. Panzer-Division, maggio 1941
- Panzer-Regiment 8
- 15. Schützen-Brigade (mot.), costituita dal 104. Schützen-Regiment e dal 115. Schützen-Regiment e Kradschützen-Bataillon 15
- Artillerie-Regiment 33 (mot.)
- Panzeraufklärungs-Abteilung 33 (mot.)
- Panzerjäger-Abteilung 33 (mot.)
- Panzerpionier-Bataillon 33 (mot.)
- Panzernachrichten-Abteilung 78 (mot.)
- Divisions-Nachschubführer 33 (mot.)
- 90. leichte Afrika-Division (ex-divisione Afrika-Division zbV), novembre 1941
- Schützenregiment 155
- Afrika-Regiment 361, inclusa l'Artillerie-Abteilung 361 e la Flak-Kompanie I./613
- III./Infanterie-Regiment 255
- III./Infanterie-Regiment 347
- Panzerjäger-Abteilung 605 (sfl.) dalla 21. Panzer-Division
- Pionier-Bataillon 900 (mot.)
- Oasen-Bataillon 300 zbV
- 164. leichte Afrika-Division (in precedenza denominata Festungs-Division "Kreta"), settembre 1942
- Panzergrenadier-Regiment 125 (tre battaglioni)
- Panzergrenadier-Regiment 382 (tre battaglioni)
- Panzergrenadier-Regiment 433 (tre battaglioni)
- Artillerie-Regiment 220 (mot.)
- Aufklärungs-Abteilung 220 (mot.)
- Pionier-Bataillon 220 (mot.)
- Divisions-Nachschubführer 220 (mot.)
- 10. Panzer-Division, dDicembre 1942
- 7. Panzer-Regiment
- 10. Panzergrenadier-Brigade (10ª brigata panzergrenadier)
- 69. Panzergrenadier-Regiment
- 86. Panzergrenadier-Regiment
- 90. Artillerie-Regiment
- 10. Aufklärungs-Abteilung
- 302. Heeres Flak-Abteilung (302º distaccamento FlaK dell'esercito)
- Luftwaffen-Flak-Artillerie-Gruppe (gruppo antiaereo della Luftwaffe)
- 90. Panzerjäger-Abteilung (90º battaglione cacciacarri)
- 49. Pionier-Abteilung
- 90. Panzernachrichten-Abteilung
- Unità di servizi e supporto
L'anno ed il mese riportato indicano il primo impiego nella campagna d'Africa.
Comandanti
- Erwin Rommel: 14 febbraio - 1º settembre 1941
- Ludwig Crüwell: 2 settembre - 29 maggio 1942
- Walther Nehring: 30 maggio - 31 agosto 1942
- Gustav von Vaerst: 1º luglio - 17 settembre 1942
- Wilhelm Ritter von Thoma: 18 settembre - 4 novembre 1942
- Fritz Bayerlein: 5 novembre - 16 novembre 1942
- Gustav Fehn: 17 novembre - 16 gennaio 1943
- Kurt Freiherr von Liebenstein: 17 gennaio - 17 febbraio 1943
- Heinz Ziegler: 18 febbraio - 5 marzo 1943
- Hans Cramer: 6 marzo - 12 marzo 1943
Dipendenze gerarchiche
- Durante l'estate del 1941 l'OKW potenziò la struttura di comando in Africa creando un nuovo quartier generale chiamato Panzergruppe Afrika. Il 15 agosto, il Panzergruppe Afrika venne attivato con Rommel al comando, e il comando del DAK venne passato a Ludwig Crüwell. Il Panzergruppe controllava il DAK più alcune unità aggiuntive tedesche che erano state mandate in Africa, così come due corpi delle unità italiane.
- Un Gruppo tedesco era all'incirca equivalente a quello di un'armata, e infatti il Panzergruppe Afrika venne ribattezzato come Panzerarmee Afrika il 30 gennaio 1942.
- Dopo la sconfitta di El Alamein e l'invasione alleata del Nord-Africa occidentale, l'OKW aumentò ancora la sua presenza in Africa creando la Deutsch-Italienische Panzerarmee (Armata corazzata italo-tedesca) che per la difesa della Tunisia poteva avvalersi dell'Afrikakorps, della 164ª Divisione leggera, della Brigata paracadutisti Ramcke e del XX e XXI Corpo italiani.
- Il 23 febbraio 1943 la Deutsch-Italienische Panzerarmee venne rinominata come 1ª Armata italiana e posta sotto il comando di un generale italiano, Giovanni Messe, mentre Rommel venne posto al comando di un nuovo Heeresgruppe Afrika (Gruppo d'armate Africa) creato per controllare sia la 1ª Armata italiana che la 5. Panzerarmee. I resti del DAK e delle altre unità sopravvissute della 1ª Armata italiana si ritirarono in Tunisia e si persero, assieme all'Heeresgruppe Afrika nella resa generale del 13 maggio. Il messaggio finale che annunciava la resa si concludeva con Heia Safari (Buona caccia), il grido di battaglia dell'Afrikakorps[3]
Cenni storici
Il 19 agosto 1940 Benito Mussolini, terminata con la vittoria dell'Asse la campagna di Francia, ordinò alla 10ª Armata, comandata dal Maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani, divenuto Governatore della Libia a seguito della morte di Italo Balbo, di invadere l'Egitto[4]. Le operazioni ebbero inizio il 13 settembre e le forze italiane iniziarono ad avanzare in direzione di Alessandria ma le forze britanniche, comandate dal generale Archibald Wavell, non accettarono battaglia, preferendo ripiegare ad est verso Marsa Matruh per accorciare le loro linee di comunicazione, e, il 16 settembre, le truppe italiane occuparono Sidi el Barrani ma, il 9 dicembre, gli inglesi sferrarono una controffensiva sulla direttrice della via Balbia con il XIII corpo, comandato dal generale Richard O'Connor, formato dalla 7ª divisione corazzata, comandata dal generale Michael O'Moore Creagh, e dalla 6ª divisione di fanteria australiana, comandata dal generale Iven Giffard Mackay[5].
I combattimenti iniziarono il 10 dicembre e, dopo un intenso fuoco di sbarramento, i carri da fanteria britannici Matilda travolsero velocemente le difese italiane, prive di efficaci armi anticarro e dotate degli inadeguati carri armati M11 e M13, rioccupando Sidi el Barrani; l'avanzata Alleata tuttavia non si arrestò: la sera del 4 gennaio 1941 la 6ª divisione australiana fece il suo ingresso a Bardia, il 22 gennaio venne occupata Tobruch, il 31 gennaio venne deciso l'abbandono di tutta la Cirenaica, divenuta ormai indifendibile, il 6 febbraio cadde Bengasi ed il giorno dopo le avanguardie della 7ª divisione corazzata tagliarono la strada alle truppe italiane in ritirata, annientando ciò che restava della 10ª armata italiana nella battaglia di Beda Fomm, ed avanzando ulteriormente per altri 160 chilometri verso ovest, giungendo ad El Agheila, al confine con la Tripolitania[6].
A seguito della sconfitta il Maresciallo Graziani venne sostituito il 12 febbraio con il generale Italo Gariboldi e lo stesso giorno giunse a Tripoli il generale tedesco Erwin Rommel, precedentemente convocato il 6 febbraio a Berlino da Adolf Hitler, preoccupato della situazione che si stava creando in Nordafrica, a cui fu delegato il compito di riorganizzare il settore, ed il primo provvedimento attuato fu quello di fare arretrare il fronte verso ovest fino alla città di Sirte, distante circa 400 chilometri da Tripoli, e, il 14 febbraio, iniziarono a sbarcare alcune unità anticarro e da ricognizione, le quali costituirono i primi reparti del nascente Afrikakorps[7].
Dopo la resa in Africa, tre delle divisioni tedesche che avevano combattuto del deserto occidentale, vennero ricostituite in Europa occidentale. La 15ª divisione corazzata venne riformata come Divisione Panzergrenadier e rinumerata come 115ª, siccome esisteva già una 15ª divisione panzergrenadier. La 21ª Divisione corazzata venne riformata con lo stesso nome. La 90ª divisione leggera venne riformata come 90ª divisione panzergrenadier.
L'Afrikakorps fu uno dei reparti dell'esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale a non aver ricevuto nessun'accusa di crimini contro l'umanità.
Canzoni di marcia
Unser Rommel
Wir sind das deutsche Afrikakorps
Des Führers verwegene Truppe Wir stürmen wie die Teufel hervor Versalzen dem Tommy die Suppe Wir fürchten nicht Hitze und Wüstensand Wir trotzen dem Durst und dem Sonnenbrand Marschieren beim Takt unserer Trommel Vorwärts, vorwärts Vorwärts mit unserem Rommel! Vorwärts mit unserem Rommel!
Sie sitzen auf glühenden Kohlen Wir rächen Deutsch-Ost und rächen Südwest Das einst sie uns feige gestohlen Sind Churchhill und Roosevelt auch Wut entbrannt Wir werfen die Feinde in jedem Land Es schlägt Generalmarsch die Trommel Vorwärts, vorwärts Vorwärts mit unserem Rommel! Vorwärts mit unserem Rommel!
Mit uns im Kampf und im Siege vereint Marschieren Italiens Scharen Bis einst die Sonne des Friedens uns scheint Und wieder gen Deutschland wir fahren. Doch wenn mich die feindliche Kugel fand So lasset mich ruhen im Wüstensand Und rühret noch einmal die Trommel
Vorwärts mit unserem Rommel Vorwärts mit unserem Rommel! |
Siamo i Deutches Afrikakorps
Le audaci truppe del Führer Attacchiamo come il diavolo Noi guastiamo le zuppe dei Tommys Non temiamo né il caldo né la sabbia del deserto Sfidiamo la sete e il sole ardente Marciando a tempo del nostro tamburo Avanti, avanti! Avanti con il nostro Rommel! Avanti con il nostro Rommel!
Sono come gatti sul tetto che scotta Noi rivendichiamo per la Germania l'est e il sud-ovest Che ci è stato codardamente sottratto Churchill e Roosevelt stanno impazzendo Sconfiggiamo il nemico in ogni nazione Il rombo del tamburo è pronto Avanti, avanti! Avanti con il nostro Rommel! Avanti con il nostro Rommel!
Marcia una folla di italiani Finché un giorno il sole della pace risplenda su di noi E ritorneremo in Germania Ma se il proiettile nemico mi colpisce Allora lasciatemi nella sabbia del deserto E suona ancora una volta il tamburo Avanti, avanti! Avanti con il nostro Rommel! Avanti con il nostro Rommel |
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Panzer Rollen in Afrika vor
Panzer des Führers Ihr Briten habt acht
sie sind zu Eurer Vernichtungs erdacht! Sie fürchten vor Tod und vor Teufel sich nicht, an Ihnen der Britische Hochmut zerbricht! Heiß über Afrikas Boden die Sonne glüht, Unsere Panzermotoren singen ihr Lied! Deutsche Panzer im Sonnenbrand, Stehen zum Kampf gegen Engeland Es rassel'n die Ketten, es dröhnt der Motor, Panzer rollen in Afrika vor.
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Carri del Führer, inglesi attenti!
sono fatti per distruggervi ! non hanno paura né della morte né del diavolo e l'arroganza inglese si infrange contro di loro. Alto sulla terra d'Africa il sole arde, i motori dei nostri corazzati cantano la loro canzone! Carri tedeschi nel sole infuocato, sono in battaglia con l'Inghilterra. sferragliano i cingoli, romba il motore, i Panzer avanzano in Africa. |
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Note
- ^ La designazione leichte, leggera, non si riferisce alla tabella standard di organizzazione ed equipaggiamento delle varie divisioni tedesche che erano così definite. Ad esempio, la 5. Leichte-Division aveva un'organizzazione molto simile alle divisioni corazzate, tanto che fu usata per creare la 15. e la 21. Panzer-Division, mentre la 164. leichte Infanterie-Division fu inizialmente una divisione di fanteria parzialmente motorizzata e non ebbe mai dei carri armati. Le diverse divisioni tedesche in Africa venivano occasionalmente riorganizzate o riequipaggiate senza cambiarne il nome, o al contrario, venivano rinominate senza una riorganizzazione sostanziale.
- ^ Fraser 1993, p. 216.
- ^ La pista della volpe - David Irving
- ^ Il telegramma con il quale il Duce ordinò a Graziani l'invasione dell'Egitto giunse due giorni dopo che il ministro degli esteri tedesco von Ribbentrop aveva "ammonito" l'Italia, nella persona dell'ambasciatore Alfieri, di non turbare lo status quo nei Balcani; atteggiamento che Mussolini interpretò come un'offesa nei suoi confronti Vedi Biagi 1992, p. 92.
- ^ Il XIII corpo d'armata disponeva di circa 31.000 soldati di fanteria e di 225 mezzi corazzati, tra cui 57 carri Matilda, la cui corazza era impenetrabile ai proiettili in dotazione agli italiani. Vedi Liddell Hart 2009, p. 154.
- ^ La sconfitta italiana nella prima fase della campagna del Nord Africa fruttò ai britannici, oltre alla conquista di tutta la Cirenaica, circa 130.000 prigionieri ed il Maresciallo Graziani chiese a Mussolini di essere richiamato in Italia. Vedi Salmaggi, Pallavisini 1989, p. 100.
- ^ AA.VV. Afrikakorps 1993, p. 20
Bibliografia
- AA.VV., Il terzo Reich, vol. Afrikakorps, H&W, 1993, ISBN non esistente.
- Enzo Biagi, La seconda guerra mondiale, parlano i protagonisti, Rizzoli, 1992, ISBN 88-17-11175-9.
- David Fraser, Rommel, l'ambiguità di un soldato, Mondadori, 1993, ISBN 88-04-41844-3.
- Basil H. Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, 2009ª ed., Milano, Oscar Storia, Mondadori, 1970, ISBN 978-88-04-42151-1.
- Cesare Salmaggi - Alfredo Pallavisini, La seconda guerra mondiale, Mondadori, 1989, ISBN 88-04-39248-7.
- AA.VV., Afrikakorps 1941-1943, 1993, Osprey Publishing Ldt. ISBN 84-7838-981-4
Voci correlate
Curiosità
Alle battaglie combattute da inglesi e italo-tedeschi in Nord Africa si ispira il videogioco per computer Afrika Korps vs Desert Rats.
Sempre nel mondo videoludico, le Afrika Korps sono le principali antagoniste nel videogioco Sniper Elite 3, dove ostacoleranno i sabotaggi del protagonista, un abile cecchino americano inviato in Nord Africa per eliminare l'eventuale costruzione di un terribile carroarmato (Il "Ratte").
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