Testata giornalistica: differenze tra le versioni
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Versione delle 16:24, 10 feb 2015
La testata giornalistica è una pubblicazione giornalistica periodica (quotidiano, settimanale, quindicinale, mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale) o aperiodica, registrata come per legge. Si usa per estensione anche per media differenti da quello cartaceo.
Il nome deriva dal fatto che, storicamente, il titolo di una pubblicazione è sempre stato posto alla testa della pagina.
Alcuni fondatori di giornali scelgono di riprendere nomi di testate già esistenti. Per esempio:
- Indro Montanelli voleva chiamare il suo quotidiano semplicemente "Il Giornale". Ma una testata con questo nome esisteva già. Montanelli allora scelse come nome Il Giornale Nuovo. Il quotidiano uscì nelle edicole con il nome "Il Giornale" mentre "Nuovo" fu scritto con caratteri molto più piccoli.
- La stessa cosa accadde con il quotidiano "Il Foglio" di Giuliano Ferrara. Siccome la testata "Il Foglio" esiste già, il suo nome è Il Foglio quotidiano.
La legge italiana sulla stampa (Legge 8 febbraio 1948, n. 47) prevede che, all'atto di registrazione di una testata vanno indicate:[1]
- nome della testata e suo proprietario;
- luogo e data di pubblicazione;
- nome del direttore responsabile;
- nome e domicilio dello stampatore.
In ambito radiofonico e televisivo le testate giornalistiche sono date rispettivamente dai radiogiornali (o giornali radio) e telegiornali con cui le maggiori reti, radiofoniche e televisive, coprono il settore dell'informazione.
Negli ultimi anni del XX secolo si sono sviluppate, nel panorama dell'informazione, le testate giornalistiche online. Gli editori di quotidiani o periodici cartacei vari offrono sempre più spesso:
- una versione digitale, uguale a quella cartacea, fruibile via web (ad esempio quelle de «La Repubblica» o del «Corriere della Sera»);
- o una versione dedicata, per tablet e smartphone, distribuita tramite applicazione mobile.
Note
- ^ Marco Marsili, La rivoluzione dell'informazione digitale in rete, Bologna, 2009, pag. 336.