Sant'Avendrace-Santa Gilla: differenze tra le versioni
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Il quartiere di '''Sant'Avendrace''' (''Santu Tènneru'' o Santa Tennera in [[lingua sarda]], variante campidanese) sorge ai piedi del famoso e importante colle di [[Tuvixeddu]], a [[Cagliari]]. |
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L'originaria popolazione era formata da pescatori i cui antenati erano sfuggiti alla distruzione di [[Sant'Igia]]. |
L'originaria popolazione era formata da pescatori i cui antenati erano sfuggiti alla distruzione di [[Sant'Igia]]. |
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Versione delle 14:07, 14 nov 2009
Il quartiere di Sant'Avendrace (Santu Tènneru o Santa Tennera in lingua sarda, variante campidanese) sorge ai piedi del famoso e importante colle di Tuvixeddu, a Cagliari. L'originaria popolazione era formata da pescatori i cui antenati erano sfuggiti alla distruzione di Sant'Igia.
I pescatori ammassarono le loro modeste abitazioni alla base del colle di Tuvixeddu, ove si trovano ancora i resti della Necropoli Punica, utilizzandone sovente le grotte a scopo abitativo.
Sant'Avendrace deve questo nome al santo del I secolo, quinto vescovo di Cagliari, che avrebbe trovato il martirio proprio dove sorge la parrocchiale a lui dedicata, edificata su un antico ipogeo ancora visitabile.
Oggi il "Borgo", perso il caratteristico isolamento dal resto della città, è una zona centrale e fortemente abitata, segnata da forti contrasti, rappresentati soprattutto dagli alti e modernissimi palazzi che sorgono fianco a fianco con le vecchie, spesso fatiscenti, casupole, un tempo dimora dei pescatori.
Cenni Storici
Si ha testimonianza che l'area fu abitata sin dall'antichità, infatti sono stati trovati resti di una strada lastricata romana e molti scrittori-viaggiatori ottocenteschi hanno scitto che al loro tempo erano ancora visibili lungo lo sterrato del viale cocci di piatti e tessere di mosaico di periodo romano, dai quali si può immaginare che vi già fossero abitazioni, anche patrizie. In seguito alla devastazione e distruzione ad opera dei Pisani di Santa Igia, l’antica capitale del Giudicato di Cagliari, la zona fu occupata dai sopravissuti all'attacco. Nel' ottocento vi abitavano le famiglie dei pescatori del vicino stagno che svolgono il proprio lavoro durante il giorno, mentre le mogli e le figlie fanno le panettiere. Le loro case erano ad un solo piano disposte a schiera, chiuse da un tetto a capanna.
Il sobborgo, che si trovava lungo la principale via di accesso alla città, la Kalaribus Turrem che, fin dai tempi dei Romani, collegava Porto Torres con Cagliari, era composto quasi esclusivamente di piccole abitazioni a un solo piano, che si susseguono senza interruzione da entrambi i fianchi della grande strada reale.
Villa Cossu-Murru
La villa Cossu-Murru è l'unica rimasta delle tante eleganti ville che agli inizi del novecento sorgevano nel Viale Sant’Avendrace. Venne costruita nel 1907, in base al progetto attribuito all’Ingegner Giuseppe Manunza, come residenza di campagna di Carlotta Lai, che la intitolò alla figlia Laura. Possiede una facciata in stile Liberty. Davanti alla villa c'è un piccolo giardino. Nel dicembre 2008 la villa è stata acquistata dalla Regione Sardegna, ancora guidata da Renato Soru, per 1 milione e 900mila euro.
La villa potrebbe essere l'ingresso al colle di Tuvixeddu ed essere sede di servizi relativi alla fruizione, documentazione e valorizzazione dello stesso Parco di Tuvixeddu e museo sul borgo di Sant’Avendrace .
Monumenti
- Circoscrizione n°2, ex Scuola Elementare
- Villa Laura