Triforio: differenze tra le versioni

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'''Triforio''' è il termine [[architettura|architettonico]] che indica una galleria ricavata nello spessore murario, posta sotto le finestre del [[cleristorio]] e situata sopra le [[navata laterale|navate laterali]] di una [[chiesa (architettura)|chiesa]] mediante una teoria di loggette.<ref name=diz>N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, ''Dizionario di architettura'', voce "Triforio".</ref>

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L'elegante triforio della Cattedrale di Tours che si apre sotto le polifore

Triforio è il termine architettonico che indica una galleria ricavata nello spessore murario, posta sotto le finestre del cleristorio e situata sopra le navate laterali di una chiesa mediante una teoria di loggette.[1]

È presente in alcune chiese romaniche (il duomo di Modena è uno degli esempi di maggior rilievo) e soprattutto nelle cattedrali gotiche d'Oltralpe, abbinato o in sostituzione alla struttura affine del matroneo, dove però la galleria aveva dimensioni più ampie e correva per tutta la larghezza della navata laterale.

Generalmente il triforio precede una piccola galleria percorribile, che invece può venire a mancare nel caso del triforio cieco.[1]

L'etimologia del termine è sconosciuta, ma potrebbe derivare dal latino transforatum, che veniva usato per indicare il passaggio da un'estremità all'altra dell'edificio. L'etimologia dal latino tres ("tre") e foris ("porta", "entrata"), risulta meno accreditata.[senza fonte]

Note

  1. ^ a b N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, voce "Triforio".

Bibliografia

  • N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, 1981.

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