Seymour Hersh
Seymour Myron "Sy" Hersh (Chicago, 8 aprile 1937) è un giornalista e scrittore statunitense. Ha vinto il Premio Pulitzer per le sue numerose inchieste giornalistiche in ambito militare. È attualmente giornalista e autore per The New Yorker, per il quale si occupa di temi geopolitici, di sicurezza e militari, in particolare riguardo l'operato dei servizi segreti e di intelligence.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Il massacro di My Lai[modifica | modifica wikitesto]
L'inchiesta che l'ha reso famoso è stata quella con cui svelò il massacro di My Lai durante la Guerra del Vietnam (1968); per essa ricevette il Premio Pulitzer nel 1970. Divenuto, in seguito al reporting su My Lai, uno dei giornalisti più noti degli Stati Uniti, è stato negli anni successivi autore di numerosi articoli e volumi sui retroscena dell'establishment politico-militare statunitense.
Il golpe di stato cileno[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1981 è stato costretto a pubblicare su The New York Times una smentita di 25.000 battute, per aver erroneamente accusato l'ex ambasciatore statunitense in Cile di aver collaborato con la CIA al colpo di Stato cileno messo in atto da Pinochet nel 1973.[1]
Il rapporto Copper Green[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2004 la trasmissione 60 Minutes della CBS mostrò le foto dello scandalo di Abu Ghraib. Qualche giorno dopo pubblicò sul New Yorker una serie di articoli sul trattamento dei prigionieri e notizie relative agli abusi nel carcere.[2] Nello stesso articolo del New Yorker Hersh racconta di essere venuto a conoscenza del rapporto Copper Green, nome in codice di un programma facente parte delle black ops (black operations, «operazioni nere») portate avanti dal governo degli Stati Uniti in Afghanistan. La task force, costituita con l'approvazione dell'allora Segretario della Difesa Donald Rumsfeld durante l'invasione statunitense dell'Afghanistan, fu gestita dal vice sottosegretario Stephen Cambone.
Nei documenti si sarebbe detto ai membri speciali che avevano accesso al programma: Grab whom you must. Do what you want, ovvero «Afferra chi devi. Fai quello che vuoi». Il programma avrebbe cioè ordinato e disposto atti di coercizione fisica e prescritto specificatamemte tecniche di umiliazione sessuale: in particolare il documento suggeriva il ricorso alla paura dei cani (fear of dogs), alla rimozione dei vestiti (removal of clothing) e all'obbligo del prigioniero di rimanere per lunghe ore in posizioni particolarmente stressanti (stress positions); a queste e a simili forme di tortura erano sottoposti i prigionieri, in netta violazione dei principi secondo cui l'esercito stava intraprendendo una "Guerra di liberazione".[3]
L'uso di armi chimiche nel 2013[modifica | modifica wikitesto]
Una sua inchiesta, riportata in Italia dal quotidiano La Repubblica,[4] dimostrerebbe che l'attacco con armi chimiche che il 21 agosto 2013 colpì Ghuta, e la cui responsabilità venne addossata al regime di Bashar al-Assad, fu in realtà ordito dai ribelli e dalla Turchia così da scatenare la reazione americana contro il governo siriano. Il noto giornalista investigativo riporta nella sua inchiesta quanto gli ha riferito una sua fonte, ovvero che i servizi segreti britannici e quelli russi ebbero le prove che gli agenti chimici utilizzati nell'attacco non provenivano dall'arsenale siriano, bensì dai ribelli; afferma inoltre che l'intelligence statunitense era al corrente del fatto che i qaedisti di al-Nusra stavano producendo armi chimiche in collaborazione con la Turchia.[5]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
Libri[modifica | modifica wikitesto]
- Chemical and Biological Warfare: America's Hidden Arsenal, New York, NY, Bobbs-Merrill; London: MacGibbon & Kee, 1968, ISBN 0-586-03295-9.
- My Lai 4: A Report on the Massacre and Its Aftermath, Random House, 1970, ISBN 0-394-43737-3.
- Cover-Up: The Army's Secret Investigation of the Massacre at My Lai 4, Random House, 1972, ISBN 0-394-47460-0.
- The Price of Power: Kissinger in the Nixon White House, Simon & Schuster, 1983, ISBN 0-671-44760-2.
- The Target Is Destroyed: What Really Happened to Flight 007 and What America Knew About It, Random House, 1986, ISBN 0-394-54261-4.
- The Samson Option: Israel's Nuclear Arsenal and American Foreign Policy, Random House, 1991, ISBN 0-394-57006-5.
- The Dark Side of Camelot, Little, Brown & Company, 1997, ISBN 0-316-36067-8.
- Against All Enemies: Gulf War Syndrome: The War Between America's Ailing Veterans and Their Government, Ballantine Books, 1998, ISBN 0-345-42748-3.
- Catena di comando (Chain of Command: The Road from 9/11 to Abu Ghraib), HarperCollins, 2004, ISBN 0-06-019591-6.
Articoli e reportage[modifica | modifica wikitesto]
- Full list of published articles in the New Yorker, su newyorker.com.
- Collected articles for London Review of Books, su lrb.co.uk.
- "Huge CIA Operation Reported in US against Antiwar Forces, Other Dissidents During Nixon Years" by Seymour Hersh, New York Times, December 22, 1974 – L'articolo di Hersh in cui esponeva in modo dettagliato le operazioni segrete portate avanti dalla CIA che in seguito portarono alla formazione del Church Committee.
- St. Louis Post Dispatch My Lai, su pierretristam.com. URL consultato il 5 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2018).
Altro[modifica | modifica wikitesto]
- Hersh, Seymour M. (foreword) in Scott Ritter: Iraq Confidential: The Untold Story of the Intelligence Conspiracy to Undermine the UN and Overthrow Saddam Hussein (Hardcover), Nation Books, 2005, ISBN 1-56025-852-7
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Christian Rocca, Il cantastorie Hersh, il Foglio, 3 aprile 2009
- ^ Le informazioni vengono pubblicate in un articolo del 24 maggio 2004 del periodico.
- ^ (EN) Dark Contrast (PDF), su fas.org, fas.org, 29 settembre 2010. URL consultato il 7 aprile 2017.
- ^ Hersh: "Non fu la Siria a usare le armi chimiche", su repubblica.it, 9 aprile 2014. URL consultato il 7 aprile 2017.
- ^ Siria. Strage con le armi chimiche: nuove rivelazioni, ‘furono al-Nusra e la Turchia, non al-Assad’, su notiziegeopolitiche.net, 10 aprile 2014. URL consultato il 7 aprile 2017.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Seymour Hersh, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Seymour Hersh, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Seymour M. Hersh, su Goodreads.
- (EN) Seymour Hersh, su Internet Movie Database, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27080110 · ISNI (EN) 0000 0001 1023 0633 · LCCN (EN) n50029508 · GND (DE) 12948265X · BNF (FR) cb120287074 (data) · J9U (EN, HE) 987007279628805171 · NDL (EN, JA) 00443164 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50029508 |
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