Coercizione
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Una coercizione (detta anche intimidazione), in diritto, indica un obbligo imposto a qualcuno, di fare o non fare qualcosa mediante il condizionamento della volontà, che può avvenire con minaccia; generalmente implicando l'uso della forza.
Diritto[modifica | modifica wikitesto]
La coercizione (dal latino coercitio) è una tutela prevista dal diritto tramite la quale viene fatto uso della forza al fine di ottenere un bene o una prestazione da parte di un soggetto. La coercizione è necessariamente monopolio dello Stato, in quanto è fatto assolutamente divieto di autotutela al singolo, e avrà carattere giudiziale e non fisico.
Tipologie[modifica | modifica wikitesto]
- Espropriazione: è il rimedio coercitivo per eccellenza, un'esecuzione forzata diretta. In questo caso il creditore, per ottenere quanto gli è dovuto in virtù di un credito, fa espropriare dall'organo giudiziario beni del debitore in modo che possano essere venduti all'asta e possa ottenere da quanto venduto ciò che gli spetta.
- Esecuzione coattiva di obblighi (Esecuzione forzata in forma specifica): ottenibile con domanda di coazione all'adempimento.
- Coercizione indiretta: costrizione effettuata con sanzioni o minacce afflittive al debitore in modo che adempia spontaneamente.
Coercizione dei rapporti politici e del Parlamento[modifica | modifica wikitesto]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Coercizione, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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