Screamo

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Screamo
Origini stilisticheHardcore punk[1][2]
Emo[3]
Post-hardcore[4]
Origini culturaliUSA
Strumenti tipicivoce, chitarra, basso, batteria
PopolaritàA livello indipendente e underground negli anni novanta
Abbastanza popolare dalla seconda metà degli anni 2000, più o meno contemporaneamente alla terza ondata dell'emo.
Generi correlati
Emo-pop - Alternative rock
Categorie correlate
Gruppi musicali screamo · Musicisti screamo · Album screamo · EP screamo · Singoli screamo · Album video screamo

Lo screamo (anche skramz[5]) è un sottogenere del punk evolutosi in prevalenza a partire dall'hardcore punk nei primi anni novanta. Inizialmente il termine fu applicato ad un genere derivato dell'emo sviluppatosi a San Diego nel 1991, caratterizzato da tracce brevi, caotiche e dissonanti[4]. Nei primi anni duemila, il termine iniziò ad essere utilizzato per descrivere un genere meno dissonante, più lento e melodico con influenze alternative rock.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima ondata[modifica | modifica wikitesto]

Il termine fu inizialmente associato ad una scena musicale sviluppatasi attorno al locale Ché Café di San Diego nel 1991[6], dove si esibivano gruppi come Heroin, Antioch Arrow, Angel Hair, Mohinder, Swing Kids e Portraits of Past[7][8]. Questi complessi erano influenzati dal post-hardcore di Fugazi e Nation of Ulysses[4], dallo straight edge, da gruppi hardcore punk più tradizionali come Articles of Faith e Die Kreuzen[9] e dal post-punk di Joy Division e Bauhaus[1][4].

Le due etichette più interessate a questo nuovo stile di hardcore furono la Gravity Records[9][10] e la Ebullition Records[8].

Le innovazioni portate da questo genere furono presto raccolte anche da altri gruppi, tra cui i The Blood Brothers di Seattle[11] e da gruppi degli USA orientali come Orchid[12][13], Circle Takes the Square[14], pg. 99[15], Hot Cross, Saetia, e Ampere, che contribuirono a rielaborare lo stile originale, spostandolo verso il grindcore[16]. Questo stile di screamo, influenzato anche dal powerviolence, è noto talvolta come emo violence, termine coniato dagli In/Humanity[17].

Lo stile screamo originale è ancora suonato da un buon numero di gruppi, soprattutto in Europa, dove sono attivi Amanda Woodward[18], Louise Cyphre, La Quiete e Raein. Anche se la scena screamo underground è molto più presente in Europa, esistono comunque alcuni importanti gruppi negli USA, come i Comadre di Redwood City, gli Off Minor di New York, gli Spires di Oakland, gli Ampere di Amherst, e ...Who Calls So Loud e I Wrote Haikus About Cannibalism in Your Yearbook di San Francisco[19].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Molti complessi della prima ondata di screamo erano caratterizzati da una forte connotazione politica, spesso in reazione alla svolta conservatrice della California dell'epoca, operata da politici come Roger Hedgecock[1]. Alcuni gruppi erano anche ispirati da personaggi molto particolari: gli Angel Hair inserirono gli scrittori surrealisti Antonin Artaud e Georges Bataille tra le proprie influenze[4], e gli Orchid prendevano ispirazione dall'icona della Nouvelle Vague Anna Karina e dalla Frankfurt School, creatrice della teoria critica[20].

I gruppi della prima ondata utilizzavano strumenti rock convenzionali, ma le canzoni erano brevi, caotiche e caratterizzate dalla voce in scream. Alcuni gruppi in seguito introdussero elementi sperimentali e elettronici[4].

Seconda ondata[modifica | modifica wikitesto]

Attorno al 2002 il termine iniziò ad essere utilizzato anche dalla stampa musicale, soprattutto da critici come Jim DeRogatis e Andy Greenwald[21], per descrivere uno stile musicale più lento e meno dissonante, suonato da band come gli Emanuel, influenzati dall'alternative rock[22]. Questi nuovi complessi incorporavano gli elementi più commerciali di alternative rock, emo e post-hardcore[23]. Tra i primi gruppi a adattarsi a questo stile ci furono i Far[22] e i Grade[9], presto seguiti da gruppi di maggior successo come Thursday e Alexisonfire[24]. I Thursday citarono tra le proprie influenze il post-punk dei Joy Division e il post-hardcore dei Fugazi, ma anche l'alternative di Radiohead, U2 e The Cure[25][26]. Tra le prime band screamo a raggiungere il successo nelle classifica di mainstream ci sono anche i The Red Jumpsuit Apparatus, che ottennero una breve notorietà tra il 2006 e il 2007[27].

In forte contrasto con il carattere DIY della prima ondata, molti gruppi screamo recenti come Thursday e The Used hanno firmato contratti multimilionari con le major Island (Universal Music Group) e Reprise (Warner Music Group)[28]. Bert McCracken, frontman dei The Used, ha dichiarato che "screamo" è solo un termine utilizzato dall'industria discografica per vendere dischi e dai negozi per categorizzarli[29].

I gruppi della seconda ondata hanno spesso due chitarristi, che raramente eseguono assoli; sono invece molto presenti i cambi di tempo e le contrapposizioni tra parti aggressive e melodiche all'interno della stessa canzone[24]. Diversamente dalla prima ondata, spesso i gruppi più recenti compongono power ballad[22]. Lo stile della seconda ondata è stato descritto come un mix dei testi poetici e intellettuali dell'emo e di un'aggressione sonora più metallica e grezza[30].

L'emo violence[modifica | modifica wikitesto]

Gran parte delle fonti non ritengono che l'emo violence (nome coniato dalla band statunitense In/Humanity) sia un sottogenere a parte rispetto allo screamo, ed anzi tendono a ritenerlo come una semplice evoluzione dello stesso genere, avvenuta a partire dalla seconda metà degli anni 2000 a causa dell'influenza sullo screamo del power violence[31][32].

Invece, secondo una diversa interpretazione[33], l'emo violence sarebbe da ritenere un genere a sé stante, la cui genesi deriva dalla confluenza tra lo screamo, l'emo, ed il power violence. Diversamente da coloro che ritengono i due generi come un'unica cosa, questa seconda interpretazione, pur confermando le radici power violence, pone più l'attenzione sulle influenze emo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Interview with Justin Pearson, Skatepunk.net, su skatepunk.net. URL consultato il 14 settembre 2009.
  2. ^ (EN) Screamo, su allmusic.com. URL consultato il 14 settembre 2009.
  3. ^ (EN) Jonathan Dee, Blood Runs Deep: 23 Bands Who Shaped the Scene, in Alternative Press, 7 luglio 2008, p. 126.
  4. ^ a b c d e f (EN) Feast of Reason, su westword.com. URL consultato il 27 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2012).
  5. ^ (EN) The History of Metalcore/Screamo, su MetalSucks, 7 giugno 2010. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  6. ^ (EN) A Day with The Locust, su brassland.org. URL consultato il 18 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2009).
  7. ^ (EN) Aaron Montaigne of Antioch Arrow Magick Daggers, su localcut.wweek.com, Localcut.week.com. URL consultato il 18 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
  8. ^ a b (EN) Portraits of Past Discography, su ebullition.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  9. ^ a b c Blood Runs Deep: 23 A hat, Alternative Press 07/07/2008, p. 126
  10. ^ Trevor Kelley, California Screaming. Alternative Press #17, pp. 84-86.
  11. ^ (EN) Bleeding Hearts, su aversion.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  12. ^ (EN) Recensione di Totality, su punknews.org. URL consultato il 18 maggio 2010.
  13. ^ (EN) The New Rolling Stone Album Guide, su rollingstone.com. URL consultato il 18 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2009).
  14. ^ (EN) Circle Takes the Square Is in the Studio, su metalinjection.net, Metalinjection.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  15. ^ Storia del rock: 1995-2001 da scaruffi.com, su scaruffi.com.
  16. ^ Greg Pratt, Altered States, Grindcore Special part 2, Terrorizer #181, marzo 2009, p. 43.
  17. ^ (EN) Recensione di Violent, su popmatters.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  18. ^ (EN) Recensione di La Decadence, su popmatters.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  19. ^ (EN) Comadre, su yellowisthenewpink.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  20. ^ (EN) Dance Tonight, Revolution Tomorrow!, su allmusic.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  21. ^ (EN) Screamo in Guitar World, su jimdero.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  22. ^ a b c (EN) Far, su sandiegoreader.com, Sandiegoreadre.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  23. ^ (EN) A History of Emo Music [collegamento interrotto], su gigwise.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  24. ^ a b Jonathan Dee, The Summer of Screamo, The New York Times, p. 26.
  25. ^ (EN) Interview with Thursday, su thepunksite.com. URL consultato il 18 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2011).
  26. ^ Andy Greenwald, Nothing Feels Good: Punk Rock, Teenagers, and Emo, New York, Saint Martin's Griffin, 2003, p. 153.
  27. ^ (EN) The Red Jumpsuit Apparatus, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 17 marzo 2014.
  28. ^ Greenwald, p. 149.
  29. ^ (EN) Screamo 101, su ew.com. URL consultato il 18 maggio 2010 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2014).
  30. ^ Jim DeRogatis, Keep Thursday in mind, Chicago Sun-Times, 19-09-03, WEEKEND PLUS; NEWS; LIVE; p. 5.
  31. ^ Scheda sullo screamo da allmusic.com
  32. ^ Articolo "Screamo Vs Emocore Vs Post Hardcore " da lastfm.fr
  33. ^ Articolo "What is Emo?" da absolutepunk.net