Roberto Ciaccio

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Roberto Ciaccio (Roma, 2 gennaio 1951Milano, 27 novembre 2014) è stato un artista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver frequentato il liceo classico si laurea in Scienze Politiche all'Università Cattolica di Milano con una tesi dal titolo "Genesi psicosociale dell'opera d'arte". All'interesse per la filosofia e la musica, accosta il suo lavoro di artista, che negli anni ottanta si configura come astrazione pittorica con una decisa valenza concettuale. A partire dagli anni novanta il dialogo con la filosofia si intensifica, in particolare verso il pensiero di Jacques Derrida e Martin Heidegger, cui ha dedicato alcune tra le sue opere più importanti.

In questo percorso l'artista viene accompagnato dalla importante figura di Remo Bodei, che cura da allora diverse sue mostre e pubblicazioni[1]. Questo periodo coincide con un'intensa attività artistica, che culmina con la creazione dell'opera "Annotazioni di luce in otto momenti per Holzwege di Martin Heidegger"[2]. La poetica della luce è al centro anche di Lucematrice, presentato a Genova nel 2013.[3] Il suo lavoro si esprime attraverso una varietà di tecniche, dalla pittura ad olio ai collages, alle incisioni, le lastre e il monotipo. Il lavoro grafico, in particolare, negli anni è stato esercitato accanto e con la collaborazione di Giorgio Upiglio[4], celebre incisore e stampatore d'arte.

Nel suo lavoro sulle grandi lastre e monoprint in reciproco dialogo si è innestato un rovesciamento delle posizioni di Walter Benjamin sul concetto di "aura", che ha attratto l'attenzione di molti studiosi.

Roberto Ciaccio ha anche svolto attività didattica e ha tenuto lezioni in alcune università italiane[5], tra cui l'Università degli Studi di Bologna, nel corso di Sociologia dell'arte di Pietro Bellasi, l'Università Cattolica, lo IULM e l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Diverse, in contesto universitario, sono state le tesi di laurea sul suo lavoro. Ha, inoltre, collaborato con la rivista Informazione Filosofica dell'Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli.[6] Sempre all'interno del rapporto intenso tra arte e filosofia, attorno al suo lavoro si sono tenute alcune tavole rotonde e convegni, tra cui si annoverano in particolare quelle tenute nelle seguenti istituzioni:

Quanto al rapporto con la musica, sulle sue opere Philip Corner ha eseguito la performance musicale Music Muse a Genova nel 2004 e creato apposite partiture per pianoforte ("Ténèbres: lessons & light") nel 2005[7]. Anche il pianista Antonio Ballista ha eseguito molti concerti in occasione delle sue mostre personali, non ultima quella a Palazzo Reale a Milano, in cui Ballista ha suonato il Mantra di Stockhausen con Bruno Canino[7]. Le opere di Roberto Ciaccio figurano nelle collezioni permanenti di diversi musei di rilievo internazionale[8]:

Principali esposizioni personali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ v. bibliografia ed esposizioni
  2. ^ "L'opera e l'Origine", Umberto Allemandi & C., Torino 1994.
  3. ^ Lucematrice: la mostra di Roberto Ciaccio a Genova, mentelocale.it, su genova.mentelocale.it. URL consultato il 29 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2013).
  4. ^ cfr. soprattutto "Revenants. Rispecchiamenti della matrice. Winderspiegelungen der Matrix", Gabriele Mazzotta, Milano 2006. (cat. della mostra), e tutti gli altri testi in bibliografia
  5. ^ v. sito ufficiale dell'artista
  6. ^ cfr. sito web dell'artista
  7. ^ a b Roberto Ciaccio et al., "Inter/vallum", Skira, Milano 2011, p. 283
  8. ^ "Roberto Ciaccio Inter/vallum", Skira, Milano 2011. (cat. della mostra) e "L'opera e l'Origine", Umberto Allemandi & C., Torino 1994.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Ciaccio Inter/vallum, Skira, Milano 2011. (cat. della mostra)
  • Revenants. Rispecchiamenti della matrice. Winderspiegelungen der Matrix, Gabriele Mazzotta, Milano 2006. (cat. della mostra)
  • Il volto del tempo, Electa, Milano 2002. (cat. della mostra)
  • Memoria di lastre incise. Gedankenmatrizen, Vanni Scheiwiller, Milano 1996. (cat. della mostra)
  • Tra presenza e assenza: tracce, Gabriele Mazzotta, Milano 1995. (cat. della mostra)
  • L'opera e l'Origine, Umberto Allemandi & C., Torino 1994.
  • La passione dell'attesa e dell'ascolto, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1991. (cat. della mostra)
  • Frammenti di Continuità. Calegari Edizioni, Milano 1989 (cat. della mostra)
  • Evento e struttura. Calegari edizioni, Milano 1988. (cat. della mostra)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN271043134 · ISNI (EN0000 0003 8362 5331 · SBN BVEV029055 · ULAN (EN500344046 · LCCN (ENn96083236 · GND (DE119322501 · BNF (FRcb134898787 (data) · J9U (ENHE987007359689605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n96083236