Provincia senatoria

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Province senatorie (rosa) e imperiali (rosso) nel 14, sotto Augusto

Una provincia populi Romani (provincia del popolo romano) o provincia senatoria era una provincia romana il cui governatore veniva nominato esclusivamente dal senato.[1] Si trattava generalmente di province lontane dai confini dell'impero e generalmente pacificate: sul loro territorio non era di stanza, infatti, alcuna legione, in modo tale che si riducesse così il rischio che il senato potesse servirsene per sottrarre il potere all'imperatore.[2] Sebbene il titolo portato da tutti i governatori di questa tipologia di province rimanesse sempre e comunque quello di proconsul, esse erano in realtà governate da un proconsole (ex-console) solo nel caso delle province di Asia e Africa, mentre le rimanenti province erano affidate ad un propretore (ex-pretore).[3]

La riforma augustea[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Età augustea, Proconsul provinciae e Provincia imperiale.

Con l'avvento del principato di Augusto l'amministrazione provinciale venne riorganizzata. Alcune province, in genere quelle di più antica annessione e ormai pacificate, nelle quali non era necessaria la presenza di legioni, furono affidate al controllo del Senato (province senatorie) e furono rette secondo il modello di epoca repubblicana da proconsoli (Proconsul provinciae), eletti annualmente.[3]

A questi si affiancavano proquestori per l'amministrazione finanziaria e ai procuratori imperiali, che si occupavano dell'amministrazione delle proprietà del principe (res Caesaris). Questa prima divisione avvenne nel 27 a.C.. Tra le province senatorie troviamo: la Numidia, l'Africa proconsolare, l'Asia, l'Acaia e l'Epiro, l'Illyricum, la Macedonia, la Sicilia, Creta e Cirene, Bitinia e Ponto, Sardegna e Corsica e Hispania Baetica.[1] A partire dal 22 a.C. Augusto cedette al Senato le province della Gallia Narbonense e di Cipro ottenendo in cambio quella dell'Illyricum.[4]

Nell'anno 14 d.C. le province senatorie erano dieci, di cui due affidate a ex-consoli (Africa e Asia):

Provincia Statuto Governatore Capitale Note
Acaia (Achaea) senatoria Propretore di rango pretorio[3] Colonia Laus Iulia Corinthiensis (Corinto, Grecia) Nel 15-44 riunita alla Mesia e alla Macedonia come provincia imperiale.
Africa (Africa) o Africa Proconsolare (Africa Proconsularis) senatoria Proconsole di rango consolare[3] Cartagine (Tunisia)  
Asia (Asia) senatoria Proconsole di rango consolare[3] Efeso (Turchia)  
Bitinia e Ponto (Bithynia et Pontus) senatoria Propretore di rango pretorio[3]   Divenuta provincia imperiale nel 135.
Cipro (Cyprus) senatoria Propretore di rango pretorio[3] (Cipro) In precedenza (nel 27 a.C.) era unita alla Cilicia ed era una provincia imperiale, poi dal 22 a.C. divenne senatoria[4]
(provincia imperiale).
Creta e Cirene (Creta et Cyrene) senatoria Propretore di rango pretorio[3] Gortina (Creta, Grecia)  
Gallia Narbonense (Gallia Narbonensis) senatoria Propretore di rango pretorio[3] Narbo (Narbona, Francia) In precedenza (nel 27 a.C.) era una provincia imperiale, poi dal 22 a.C. divenne senatoria[4]
Hispania Baetica (Baetica o Hispania Baetica) senatoria Propretore di rango pretorio[3]    
Licia e Panfilia (Lycia et Pamphylia) senatoria Propretore di rango pretorio[3]   prima del 135 provincia imperiale
Macedonia (Macedonia) senatoria Propretore di rango pretorio[3]   Tra il 15 e il 44 riunita con Mesia e Acaia come provincia imperiale, governata da un Legato imperiale di ragno consolare.
Sicilia (Sicilia) senatoria Propretore di rango pretorio[3] Syracusae (Siracusa, Italia)  

Le province senatorie dopo Augusto fino a Settimio Severo[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cassio Dione, LIII, 12.4.
  2. ^ Cassio Dione, LIII, 12.2.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m Cassio Dione, LIII, 13.3 e 14.2.
  4. ^ a b c Cassio Dione, LIII, 12.7; LIV, 4.1.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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