Propoli

La pròpoli (altre volte chiamata "il pròpoli", ma comunque invariante al maschile[1]) è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l'aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dal loro stesso organismo. Il colore può variare moltissimo nelle tonalità del giallo, del rosso, del marrone e del nero. L'odore è fortemente aromatico a seconda della pianta da cui viene attinta. La raccolta della propoli è possibile solo in giornate soleggiate e sufficientemente calde, così da permettere alle api di staccare pezzetti di resina dai rami degli alberi, diventando più malleabile.
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome propoli deriva dal greco πρόπολις, composto da πρό pró "davanti" e πόλις pólis "città", ovvero «davanti alla città», poi è passato dal latino propŏlis ed è arrivato in italiano.[2][3] Tale parola, in senso figurato, assume il significato di "difensore della città". Il termine è stato usato da Aristotele e da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia per indicare la resina trattata dalle api; queste ultime, difatti, lo utilizzano per difendere la loro città (l'alveare) dai pericoli che possono minacciarla, quali le malattie ed i predatori.
Origine[modifica | modifica wikitesto]

Esistono diverse teorie sull'origine della propoli. La più accreditata attualmente è quella formulata da Rosch, che ha osservato le api raccogliere le resine dagli alberi con le mandibole per poi elaborarle con le zampe anteriori, mediane e posteriori fino a condurle nella borsa pollinica di quest'ultimo paio di zampe. Per evitare di imbrattarsi, l'ape produce enzimi specifici e rigurgita polline, impastando il tutto in pallottole più piccole rispetto a quelle di solo polline. Sia la raccolta sia le operazioni per liberarsi del carico, eseguite con l'aiuto di altre api una volta che la bottinatrice rientra nell'alveare, richiedono diverse ore di lavoro.
Tra i generi vegetali più produttivi da questo punto di vista, relativamente alle nostre latitudini, vengono annoverati pioppi (Populus spp), salici (Salix spp), betulle (Betula spp), ontani (Alnus spp), nocciolo (Corylus avellana), querce (Quercus spp), faggio (Fagus sylvatica), ippocastano (Aesculus hippocastanum), frassini ( Fraxinus spp), pini (Pinus spp), abeti (Abies spp), pruni (Prunus spp).[4] La teoria che ipotizza un'origine della propoli interna all'alveare è meno accreditata in quanto non è stata ancora dimostrata.
Composizione[modifica | modifica wikitesto]
È impossibile definire una composizione esatta e universalmente valida della propoli, in quanto essa è estremamente variabile a seconda della vegetazione di origine, della stagione e di molti altri fattori. Nel corso di numerosi studi su propoli di varia origine sono stati identificati più di 150 diversi composti biochimici e altri ne vengono scoperti ancora oggi.
Per semplificare possiamo suddividere i principali componenti in cinque grandi gruppi:
- resine (45-55%),
- cera e acidi grassi (25-35%),
- oli essenziali e sostanze volatili (10%),
- polline (5%)
- composti organici e minerali (5%)
Entrando in dettaglio tra le componenti di maggiore interesse possiamo citare:
- Minerali: Mg, Ca, I, K, Na, Cu, Zn, Mn e Fe.
- Vitamine: B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B6 (piridossina), C (acido ascorbico), E (tocoferolo), P (flavonoidi).
- Enzimi: succinato deidrogenasi, glucosio 6-fosfatasi, fosfatasi acida.
- Acidi: acido caffeico feniletilestere (CAPE) contenuto nelle resine e nei composti organici, fenolo, adenosintrifosfato (ATP)
- Derivati dell'acido benzoico: acido gentisico, acido salicilico, acido protocatechico, acido-3-ossibenzoico, acido-4-ossibenzoico, acido gallico, acido-4-metossibenzoico
- Derivati dell'acido cinnamico: acido caffeico, acido ferulico, acido isoferulico, acido idrocaffeico, acido p-cumarico, acido o-cumarico, acido m-cumarico
- Cumarine: cumarina, esculetina, scopoletina
- Alcoli: alcol benzilico, alcol cinnamilico, alcol feniletilico, alcol pentenilico, alcol 3,5-dimedossibenzilico
- Aldeidi: vanillina, isovanillina, aldeide cinnamica
- Flavonoidi[5][6]
- flavoni: 5-idross-7,4'-dimetossiflavone, acacetina, apigenina-dimetiletere 7,4’, crisina, pectolinarigenina, tettocrisina
- flavonoli: 3,5-diidrossi-7,4'-dimetossiflavone, betuletolo, ermanina, galangina, isalpinina, isoramnetina, kaempferide, kaempferolo, quercetin-3,3'-dimetiletere, quercetina, ramnazina, ramnetina, ramnocitrina
- flavanoni: 5-idrossi-7,4'-dimetossiflavanone, isosakuranetina, pinocembrina, pinostrobina, sakuranetina
- diidroflavonoli: pinobaksina, pinobanksina-3-acetato
- Terpeni sono contenuti nelle resine e negli oli essenziali e conferiscono il caratteristico odore al propoli
- Amminoacidi
- Acidi grassi
- Chetoni
- Varie: steroli, polisaccaridi, lattoni
I flavonoidi[modifica | modifica wikitesto]
Particolare menzione merita il gruppo dei flavonoidi che sono contenuti in grande quantità nella propoli (fino al 20% del peso). L'ape modifica la struttura dei flavonoidi, originariamente presenti nelle piante, togliendo gli zuccheri contenuti nel composto organico grazie agli enzimi prodotti dalle sue ghiandole salivari.
Raccolta e produzione[modifica | modifica wikitesto]
La propoli[7] si può produrre in due maniere radicalmente differenti. La raccolta naturale consiste nel rimuovere con un apposito raschietto tutta la propoli che le api hanno depositato in giro per l'alveare. L'operazione, detta raschiatura, permette di ottenere quantitativi moderati di scarsa qualità, poiché vengono inglobati anche pezzetti di legno, resti di api morte, cera e altre impurità. Tale metodo è quindi inadeguato per obiettivi commerciali e può essere invece adottato per uso familiare o artigianale. La raccolta artificiale, invece, viene praticata con vari metodi e strumenti sperimentati dagli apicoltori nel tempo, che permettono di ottenere propoli in quantità e qualità adeguata agli usi commerciali.
Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]
Da parte dell'ape[modifica | modifica wikitesto]
Le api utilizzano la propoli per irrobustire i favi, creando sui bordi delle cellette una specie di "rete" che le rinforza e per rivestire le pareti interne delle celle utilizzate per la deposizione delle uova e l'allevamento delle larve. Viene utilizzata anche per sigillare l'arnia, chiudendo tutte le piccole fessure comunicanti con l'esterno e quegli spazi interni che non consentono il passaggio delle api (spazio d'ape), per rivestire, mummificandoli, i cadaveri di animali morti all'interno dell'alveare (api e predatori) che le api non riescono ad espellere, per costruire barriere di difesa e, molto importante, per ridurre alla giusta misura il foro di volo, specie in vista dell'inverno. In sintesi la propoli viene utilizzata insieme alla cera come materiale da costruzione, come isolante e come rivestimento protettivo per tutte le superfici interne dell'alveare. Dal punto di vista sanitario la propoli svolge le funzioni di batteriostatico.
Da parte dell'uomo[modifica | modifica wikitesto]
È molto probabile che, presso gli Egizi, la propoli fosse una delle sostanze usate per la mummificazione (la "resina" che viene citata nelle fonti storiche). Più tardi è stata utilizzata come vernice per strumenti musicali dai maestri liutai, il più famoso dei quali è Antonio Stradivari. La propoli viene utilizzata in apiterapia, disciplina ancora relegata ad un ruolo di secondo piano all'interno delle medicine alternative, anche se negli ultimi anni si sono incrementati notevolmente gli studi scientifici da parte della medicina.[senza fonte] Viene utilizzata anche nella produzione di caramelle e in soluzione alcolica contro il mal di gola e le infezioni orali. In virtù delle innumerevoli attività benefiche, prodotti a base di propoli sono ammessi anche in agricoltura per la difesa delle colture. In particolare, si sfruttano le seguenti azioni:
- Antisettico: contenimento in modo naturale di vermi (antielmintico) batteri (antibiotico) e di funghi (antimicotico), accentuazione delle auto-difese delle piante, riduzione della formazione delle gommosi fisiologiche delle drupacee
- Protettivo: formazione di una pellicola cerosa idrorepellente di difesa sulla superficie dei frutti che ostacola lo sviluppo dei patogeni
- Cicatrizzante: rapido asciugamento e cicatrizzazione delle ferite provocate da tagli di potatura, eventi climatici, (grandine, vento, ecc.), punture di insetti.
- Attrattivo per le api: la caratteristica profumazione attrae gli insetti impollinanti favorendo una naturale fecondazione del fiore (la presenza di boro favorisce l'allungamento del budello pollinico).
Proprietà mediche[modifica | modifica wikitesto]
La propoli ha proprietà:
- antibiotiche[8][9](batteriostatiche e battericide)
- anti-infiammatorie[10]
- antimicotiche[11]
- antiossidanti[12] ed anti-irrancidenti
- antivirali[13]
- anestetiche[14]
- riepitilizzanti e cicatrizzanti[15][16][17][18][19]
- antisettiche
- immunostimolanti
- vasoprotettive
- antitumorali[20][21]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Diego Meldi, Anna Maria Carassiti e Silvia Canevaro, VOCABOLARIO ITALIANO, Rusconi Libri, 2020, p. 893.
- ^ Mario Cannella, Beata Lazzarini e Andrea Zaninello, lo Zingarelli, Zanichelli, 2023, p. 1813.
- ^ pròpoli in Vocabolario-Treccani, su treccani.it. URL consultato il 6 maggio 2023.
- ^ Alberto Contessi, Le api, biologia allevamento e prodotti, Edagricole, Bologna 2005, pagg.150-152
- ^ Chia-Chi Chang, Ming-Hua Yang2, Hwei-Mei Wen And Jiing-Chuan Chern - Estimation of Total Flavonoid Content in Propolis by Two Complementary Colorimetric Methods - Journal of Food and Drug Analysis, Vol. 10, No. 3, 2002, Pages 178-182
- ^ Mariela González, Bernardo Guzmán, Roxana Rudyk, Elida Romano, María A.A. Molina - Spectrophotometric Determination of Phenolic Compounds in Propolis - Lat. Am. J. Pharm. 22 (3): 243-8 (2003)
- ^ Alberto Contessi, Le api, biologia allevamento e prodotti, Edagricole, Bologna 2005, pagg.461-467
- ^ J. M. Grange and R. W. Davey (1990) Antibacterial properties of propolis (bee glue). in J R Soc Med. 1990 March; 83(3): 159–160.
- ^ Schede tecniche - Propoli Rivista Scientifica Natural1 - num. 2, maggio 2001, pag.76
- ^ Siegfried Ansorge, Dirk Reinhold, Uwe Lendeckel - Propolis and Some of its Constituents Down-Regulate DNA Synthesis and Inflammatory Cytokine Production but Induce TGF-β1 Production of Human Immune Cells - Verlag der Zeitschrift für Naturforschung, Tübingen, 0939-5075/2003/0700-0580
- ^ Search of Propolis & Mycosis in National Center for Biotechnology Information
- ^ Vassya Bankova (2005) Recent trends and important developments in propolis research in Evid Based Complement Alternat Med. 2005 March; 2(1): 29–32.
- ^ Marjorie Murphy Cowan (1999) Plant Products as Antimicrobial Agents in Clin Microbiol Rev. 1999 October; 12(4): 564–582.
- ^ Paintz M, Metzner J (1979) On the local anaesthetic action of propolis and some of its constituents. in Pharmazie. 1979 Dec;34(12):839-41.
- ^ Lotfy M, Badra G, Burham W, Alenzi FQ (2006) Combined use of honey, bee propolis and myrrh in healing a deep, infected wound in a patient with diabetes mellitus. in Br J Biomed Sci. 2006;63(4):171-3.
- ^ Oztürk F, Kurt E, Inan UU, Emiroğlu L, Ilker SS (1999) The effects of acetylcholine and propolis extract on corneal epithelial wound healing in rats. in Cornea. 1999 Jul;18(4):466-71.
- ^ Bretz WA, Chiego DJ Jr, Marcucci MC, Cunha I, Custódio A, Schneider LG (1998) Preliminary report on the effects of propolis on wound healing in the dental pulp. in Z Naturforsch [C]. 1998 Nov-Dec;53(11-12):1045-8.
- ^ Weichselgartner-Schröder C. (1998) With propolis to new health: natural healing with propolis in Pflege Z. 1998 Jul;51(7):509.
- ^ Esempi di trattamento delle infezioni da Staphylococcus aureus da parte del dott. Franco Feraboli, Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell'Ospedale di Cremona - Italy
- ^ Murray TJ, Yang X, Sherr DH (2006) Growth of a human mammary tumor cell line is blocked by galangin, a naturally occurring bioflavonoid, and is accompanied by down-regulation of cyclins D3, E, and A. in Breast Cancer Res. 2006;8(2):R17. Epub 2006 Mar 27.
- ^ Hari Krishnan Nair, Kesava V. K. Rao, Ravikumar Aalinkeel, Supriya Mahajan, Ram Chawda, and Stanley A. Schwartz (2004) Inhibition of Prostate Cancer Cell Colony Formation by the Flavonoid Quercetin Correlates with Modulation of Specific Regulatory Genes in Clin Diagn Lab Immunol. 2004 January; 11(1): 63–69.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su propoli
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Propoli, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Scheda nel sito Mieli d'Italia, su mieliditalia.it.
- Utilizzi pratici e diversi formati che si trovano normalmente in commercio
- (EN) National Library of Medicine Informazioni sul propoli sulla statunitense National Library of Medicine
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 23862 · LCCN (EN) sh85107536 · GND (DE) 4047488-4 · BNF (FR) cb11940219n (data) · J9U (EN, HE) 987007541098905171 |
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