Pilosella sect. Furcatinae

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Pilosella sect. Furcatinae
Immagine di Pilosella sect. Furcatinae mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
SottotribùHieraciinae
GenerePilosella
SottogenereP. sect. Furcatinae
Gus.Schneid. e Gottschl.
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

La sezione Pilosella sect. Furcatinae Gus.Schneid. e Gottschl. è una sezione di piante angiosperme dicotiledoni del genere Pilosella della famiglia delle Asteraceae.[1][2][3]

Il nome del genere (Pilosella) deriva dal latino "pilosus" (significa "peloso") e si riferisce all'aspetto piuttosto pubescente di queste piante.[4]

Il nome scientifico della sezione è stato definito dai botanici Gustav Schneider (1834 – 1900) e Günter Gottschlich (1951-).

Habitus. Le specie di questa sezione, con cicli biologici perenni, sono piante erbacee non molto alte. La forma biologica prevalente è emicriptofita rosulata (H ros). Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice e possono essere presenti peli ramificati.[5][6][7][8][9][2][10]

Fusto. I fusti, in genere eretti e ascendenti, sono di solito solitari e mediamente ramificati e/o fillopodi. Le radici in genere sono di tipo fittonante; possono essere presenti anche delle parti stolonifere (molto brevi). Altezza delle piante: 10 – 20 cm.

Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali che cauline (di solito una) con disposizione alterna. Le lamine in genere sono intere spesso allungate o lineari. La forma delle foglie basali (da 6 a 8) varia da lanceolata a spatolata. La superficie può essere ricoperta da peli semplici o ramificati (stellati).

Infiorescenza. Le sinflorerescenze, composte da 1 - 3 capolini terminali, sono del tipo glomerato-umbellato-panicolate. L'acladio è di 5 – 8 mm. L'infiorescenza è formata da un singolo capolino, solamente di tipo ligulifloro (ossia composto da diversi fiori ligulati) portato da un peduncolo sotteso da alcune brattee squamiformi con larghi margini bianchi. I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma più o meno cilindrica-ellissoide (fino a turbinato) ed è formato da 2 - 4 serie di brattee verde scuro con forme lanceolato-lineari e apice acuto. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette) e con alveoli brevemente dentati. Dimensione dell'involucro: 6 – 8 mm.

Fiori. I fiori, tutti ligulati (i fiori tubulosi in genere sono mancanti), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono formate da un tubo (alla base) e da una ligula terminante con 5 denti; il colore è giallo o giallo-zafferano senza striature più scure.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[12] Le antere sono codate e allungate con una appendice apicale acuta; i filamenti sono lisci. Il polline è tricolporato.[13]
  • Gineceo: lo stilo, giallo, è lungo, filiforme e peloso sul lato inferiore. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti e ricurvi con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base).[14] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, colorati di bruno-nerastro, hanno una forma cilindrica ristretta alla base (ma non all'apice) e privi di becco (non sono compressi); sono inoltre provvisti di 10 coste longitudinali terminanti con un dentello. Il pappo si compone di fragili setole semplici color bianco-sporco su una sola serie. Dimensione degli acheni: 1,7 – 2 mm.

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo gruppo sono endemiche delle Alpi con habitat tipo pascoli alpini e subalpini.

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae.[9] Il nucleo della sottotribù Hieraciinae è l'alleanza Hieracium - Pilosella (comprendenti la quasi totalità delle specie della sottoribù - oltre 3000 specie) e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello". Alcuni Autori includono in questo gruppo anche i generi Hispidella e Andryala.[18]

I caratteri distintivi per il genere Pilosella sono:[2][8]

  • tutta la piante è densamente pelosa;
  • gli acheni hanno 10 coste longitudinali.

Classificazione del genere. Il genere Pilosella è un genere di difficile classificazione in quanto molte specie tendono ad ibridarsi e molto spesso tra una specie e un'altra è presente un "continuam" di caratteri e quindi sono difficilmente separabili. Qui in particolare viene seguita la suddivisione in sezioni del materiale botanico così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[2]

La sezione V Furcatinae comprende, relativamente alla flora spontane a italiana, 2 specie principali e 9 specie secondarie. I caratteri distintivi per le specie di questa sezione sono:[2]

  • lo scapo è ramificato ed è alto al massimo 25 cm;
  • peli stellati: da sparsi a densi sulle foglie basali e nervature dorsali;
  • peli ghiandolari: assenti nelle foglie basali;
  • peli semplici: densi sugl'involucri;
  • le foglie (poche) sono verdi su entrambe le facce;
  • le sinflorescenze hanno pochi capolini.

Il numero cromosomico delle specie della sezione è: 2n = 18 e 27.[2][8]

Specie della flora italiana

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Nella flora spontanea italiana, per la sezione di questa voce, sono presenti le seguenti specie (principali e secondarie o derivate):[2][3]

Specie principale. Pilosella glacialis (Reyn. ex Lachen.) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[19] - Pelosella glaciale: l'altezza massima della pianta è di 10 – 20 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Endemico Alpico; l'habitat tipico sono i pascoli alpini e subalpini e le roccette su terreni acidi; in Italia è una specie rara e si trova sulle Alpi fino ad una quota compresa tra 1.600 e 3.000 m s.l.m..

Caratteri principali: gli stoloni sono assenti, se presenti si formano in una rosetta sessile e sono brevi (1 - 2 cm) e sottili (diametro 0,7 - 1,2 mm); le sinflorescenze sono del tipo glomerato-umbellate fino a glomerato-umbellate-panicolate; il diametro dell'involucro è di 6 - 8 mm; il colore dei fiori è giallo fino a giallo zafferano; sulle foglie i peli stellati si trovano su entrambi i lati e sono densi.
Specie secondarie collegate a Pilosella glacialis:
Specie Caratteri Habitat Distribuzione italiana Sottospecie
Pilosella corymbuloides (Arv.-Touv.) S.Bräut. & Greuter, 2008[20] I caratteri sono intermedi tra la specie P. lactucella e la specie P. glacialis Prati e pascoli alpini Liguria, Valle d'Aosta e Friuli - Rara
Pilosella triplex (Peter) Soják, 1971[21] I caratteri sono intermedi tra la specie P. lactucella e la specie P. faurei Prati e pascoli alpini Alpi occidentali - Rara
Pilosella aurantella (Nägeli & Peter) Soják, 1971[22] I caratteri sono intermedi tra la specie P. aurantiaca e la specie P. glacialis Prati e pascoli alpini Passo San Pellegrino - Molto rara
Pilosella tendina (Nägeli & Peter) Soják, 1971[23] I caratteri sono intermedi tra la specie P. lactucella e la specie P. laggeri Prati e pascoli alpini Alpi - Molto rara
Pilosella tinctilingua (Zahn) Soják, 1971[24] I caratteri sono intermedi tra la specie P. triplex e la specie P. laggeri Prati e pascoli alpini Lombardia - Molto rara
Pilosella aletschensis (Zahn) Soják, 1982[25] I caratteri sono più simili alla specie P. corymbuloides che alla specie P. peleteriana Prati e pascoli alpini Piemonte - Molto rara

Specie principale. Pilosella sphaerocephala (Froel. ex Rchb.) F.W.Schultz & Sch.Bip, 1862 - Pelosella sferocefala: l'altezza massima della pianta è di 10 – 25 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Endemico Alpico; l'habitat tipico sono i pascoli alpini e subalpini, pendii erbosi e scarpate rocciose; in Italia è una specie molto rara e si trova nelle Alpi fino ad una quota compresa tra 1.600 - 2.400 m s.l.m.. In alcune checklist questa specie è considerata un sinonimo della specie Pilosella acutifolia subsp. acutifolia.[26]

Caratteri principali: gli stoloni sono assenti, se presenti si formano in una rosetta sessile con 1 - 3 brevi (2 - 5 cm) e sottili (diametro 0,8 - 1,2 mm) stoloni, con all'apice alcuni capolini; le sinflorescenze sono del tipo forcato o forcato-panicolate; il diametro dell'involucro è di 8 - 9 mm; sulle foglie i peli stellati sono sparsi (densi solamente sulle nervature).
Specie secondarie collegate a Pilosella sphaerocephala:
Specie Caratteri Habitat Distribuzione italiana Sottospecie
Pilosella brachycoma (Nägeli & Peter) H.P.Fuchs, 1980[27] I caratteri sono intermedi tra la specie P. lactucella e la specie P. sphaerocephala Prati e pascoli alpini Piemonte, Lombardia e Friuli - Molto rara (più comune nel Trentino Alto Adige)
Pilosella permutata (Nägeli & Peter) Soják[28] I caratteri sono intermedi tra la specie P. glacialis e la specie P. sphaerocephala Prati e pascoli alpini Alpi - Molto rara
Pilosella notha (Huter) S.Bräut. & Greuter, 2007[29] I caratteri sono intermedi tra la specie P. aurantiaca e la specie P. sphaerocephala Prati e pascoli alpini Alpi orientali - Molto rara

Specie italiane alpine

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Alcune specie di questa sezione vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza i dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione di alcune di queste specie alpine[30].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
P. glacialis 10 subalpino
alpino
Ca/Si - Si acido basso secco F5 tutto l'arco alpino (con discontinuità)
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 10 = comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite.
Ambienti: F5 = praterie rase subalpine e alpine.

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d e f g Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1128.
  3. ^ a b Pignatti 2018, Vol. 4 - pag. 206.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 10-gennaio-2014.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
  9. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  10. ^ Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  13. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  14. ^ Judd 2007, pag. 523.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  18. ^ Fehrer et al. 2021.
  19. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  20. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  21. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  22. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  23. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  24. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  25. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  26. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  27. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  28. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  29. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 luglio 2022.
  30. ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 684.

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