Piccolo museo del diario

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Piccolo museo del diario
L'ingresso del Piccolo museo del diario
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPieve Santo Stefano, Provincia di Arezzo
IndirizzoPiazza Plinio Pellegrini 1 e Piazza Plinio Pellegrini 1, 52036 Pieve Santo Stefano
Coordinate43°40′07.67″N 12°02′30.74″E / 43.668797°N 12.041872°E43.668797; 12.041872
Caratteristiche
Tipomemorialistica autobiografica
Istituzione2013
Visitatori4 964 (2022)
Sito web

Il Piccolo museo del diario si trova al primo piano di Palazzo Pretorio, in Piazza Plinio Pellegrini 1 a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Inaugurato nel dicembre del 2013[1], il Piccolo museo del diario è stato fondato per dare spazio alle migliaia di testi autobiografici, diari, epistolari e scritture private conservate nel vicino Archivio Diaristico Nazionale. Oltre 7300 memorie degli italiani che sono state rese fruibili ai visitatori attraverso l'utilizzo di strumenti multimediali[2].

Il Piccolo museo del diario ha ricevuto a Milano nel novembre del 2015 il Premio Aiap per design e innovazione. Nell'estate 2016 è stato dichiarato dalla Regione Toscana Museo di rilevanza regionale. Ha ricevuto in visita ufficiale il Ministro Mibact Dario Franceschini nel luglio del 2015[3] e il Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni nell'aprile del 2016[4], oltre a molte personalità del mondo della cultura e delle Istituzioni.

Nel 2017 Walter Veltroni lo ha definito, in un articolo sulla rivista Tempi, "il museo più importante del mondo"[5].

Il museo[modifica | modifica wikitesto]

I cassetti della memoria

Il Piccolo museo del diario illustra l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano e le testimonianze autobiografiche che esso conserva. Il percorso contiene scritture di persone comuni che hanno raccontato la storia d’Italia. Il museo si ispira al fondatore dell'Archivio Diaristico Nazionale Saverio Tutino, cui è dedicato[6].

La prima stanza contiene una parete di cassetti in legno[7] recanti storie raccontate attraverso dispositivi multimediali[8]. I testi cartacei sono digitalizzati e caricati su un supporto multimediale; questo permette al museo di sostituire i testi esposti con i contenuti e i testi autobiografici conservati in archivio.

La seconda stanza è dedicata a Saverio Tutino, fondatore nel 1984 dell'Archivio Diaristico Nazionale. A lui si deve l'idea di raccogliere in questo museo gli scritti autobiografici delle persone comuni e quella di istituire un premio annuale per il miglior manoscritto giunto a Pieve Santo Stefano ogni anno, il quale ha poi assunto il nome di Premio Pieve Saverio Tutino.

La terza stanza è dedicata a Terra matta, autobiografia di Vincenzo Rabito pubblicata poi da Einaudi, a cura di Luca Ricci e Evelina Santangelo. Dal suo libro è stato tratto il documentario Terramatta - Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano diretto da Costanza Quatriglio, oltre a delle versioni teatrali, una rappresentata da Vincenzo Pirrotta ed una da Stefano Panzeri.

La Stanza di Clelia Marchi e del Lenzuolo

La quarta stanza è dedicata a Clelia Marchi e al suo interno è esposto il lenzuolo su cui scrisse la sua autobiografia[9], dopo la morte del marito.

A illustrare le testimonianze del museo sono le voci di Donatella Allegro, Andrea Biagiotti, Grazia Cappelletti, Simone Cristicchi, Diego Dalla Casa, Marco Paolini, Mario Perrotta, Paola Roscioli, Maya Sansa, Massimo Somaglino[10]

Il progetto[modifica | modifica wikitesto]

Il Piccolo museo del diario è stato progettato da dotdotdot[11], studio multidisciplinare di Milano che al suo interno ha installato e programmato i dispositivi elettronici e le tecnologie necessarie al funzionamento degli elementi audio e video, sensori, microcontroller, luci, proiettori e computer. Il progetto si è ispirato a Il paese dei diari di Mario Perrotta (Terre di mezzo Editore, 2009).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gaia Rau, Pieve Santo Stefano, il museo dove i diari prendono vita, in Repubblica, 6 dicembre 2016.
  2. ^ Gerardo Adinolfi, La storia d'Italia nelle parole delle "persone qualunque": l'Archivio dei Diari diventa digitale e aperto a tutti, in Repubblica, 6 dicembre 2013.
  3. ^ il Ministro Mibact Dario Franceschini in visita al Piccolo museo del diario, su intoscana.it.
  4. ^ il Sottosegretario Mibact Ilaria Borletti Buitoni in visita al Piccolo museo del diario, su arezzonotizie.it.
  5. ^ Walter Veltroni, Il museo più importante del mondo è in un paesino della Toscana (PDF), in Tempi, n. 12/2017.
  6. ^ 2016-05-24, Impronte Digitali: Le Tracce Della Memoria, su Telecom Italia.
  7. ^ Piccolo museo del diario, in Domus, 6 dicembre 2013.
  8. ^ Fondazione Archivio Diaristico Nazionale onlus, su DGBIC, MiBAC.
  9. ^ Piccolo museo del diario, in Area, 13 settembre 2016.
  10. ^ Piccolo museo del diario, su artbonus.gov.i. URL consultato l'11 ottobre 2016.
  11. ^ Il Piccolo museo del diario nella scheda dei progettisti, su dotdotdot.it. URL consultato il 7 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2016).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]