Peggio di così si muore

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Peggio di così si muore
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia, Francia, Spagna
Anno1995
Durata88 min
Generecomico, thriller, drammatico, commedia
RegiaMarcello Cesena
SoggettoMarcello Cesena, Ugo Dighero
SceneggiaturaMarcello Cesena, Ugo Dighero
ProduttoreNella Banfi, Carlo Degli Esposti, Mate Cantero, Stéphane Sorlat
Produttore esecutivoAlessandro Verdecchi
Casa di produzioneAngel Film, Palomar, Banfilm, La Sept Cinéma, Mate Productions con la collaborazione di RaiTre, Canal+, La Sept, arte e Canal+ (Spagna)
Distribuzione in italianoLucky Red
FotografiaRegis Blondeau
MontaggioAnna Napoli
MusichePaolo Silvestri
ScenografiaGianni Quaranta
CostumiValeria Campo
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Peggio di così si muore è un film del 1995 diretto da Marcello Cesena. È l'unica pellicola realizzata dal gruppo comico dei Broncoviz.

In questo film, l'attrice spagnola Rossy de Palma recita in italiano con la propria voce.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

1993. Carlo ed Anna tornano dal viaggio di nozze in Brasile e scambiano una loro valigia all'aeroporto internazionale. A casa, dopo aver scassinato la serratura, trovano più di mezzo miliardo di lire in contanti. Lui vorrebbe cercare i proprietari per restituire il denaro, mentre Anna vorrebbe tenersi i soldi, anche perché scopre che le banconote non sono segnate. L'intera somma viene spesa per acquistare un grande attico che si trova sopra al negozio di fotografia che i due gestiscono.

Dopo aver ristrutturato l'appartamento, viene organizzata una grande festa e, tra gli invitati, si presentano due criminali, Jack e Carmine, che per regalo portano la valigia dei coniugi. Durante la festa due ragazzi riprendono con una videocamera i vari ospiti; quando uno dei due malviventi viene ripreso dalla videocamera, reagisce in malo modo. Anna si spaventa quando intravede una pistola sotto la giacca del malvivente.

Alla fine della festa rimangono solo i due malviventi che spiegano come hanno trovato i proprietari dell'altra valigia e che non intendono rinunciare ai loro soldi, frutto dell'ultima annunciata truffa. Chiedono, quindi, di rimettere in vendita l'appartamento, e minacciano che sarebbero ripassati dopo 15 giorni. Trascorsi i 15 giorni, mentre Anna si trova sola in casa, si presenta Carmine che con uno stratagemma si fa aprire la porta. Anna reagisce richiudendola e tranciandogli il pollice.

I due vanno in bagno per aprire l'armadietto del pronto soccorso, ma dalla pistola di Carmine parte un colpo che lo colpisce al piede: l'uomo perde l'equilibrio cadendo nella vasca da bagno piena d'acqua e, trascinandosi dietro una radio accesa, muore folgorato: il cadavere viene murato nella dispensa. Carlo ed Anna decidono di fuggire e si rifugiano da Claudio, fratello di Anna, che vive in una baita isolata sulle Dolomiti. Insieme ai coniugi viaggia con loro lo spirito di Carmine. Intanto Jack, l'altro malvivente, si introduce nell'appartamento trovandolo vuoto.

Nel frattempo anche un ispettore di Polizia entra nella casa rimasta vuota, scoprendo il cadavere di Carmine nella dispensa; interroga quindi la madre di Anna che gli fornisce il modo di ritrovarli. Raggiunti alla baita da Jack, che minaccia con una pistola anche Mirna, Carlo ed Anna tentano un'ultima disperata fuga in auto che li porterà fino in un deserto al confine col Messico.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

"Chi si accontenta, ride. Stavolta il convento passa l’umorismo dei Broncoviz, quintetto buffo nato all’ombra del Teatro Stabile di Genova e consacrato dai successi televisivi di Avanzi e Tunnel (ma hanno anche recitato sul palcoscenico una commedia di Stefano Benni), impegnati nell’impresa di realizzare «un horror dei buoni sentimenti». La definizione è loro, Marcello Cesena si è occupato della regia e ha scritto con Ugo Dighero il copione di Peggio di così si muore".[1]

(Alessandra Levantesi, La Stampa, 13 maggio 1995)

"Strampalato, ma a tratti spassosissimo, giallo casareccio dei Broncoviz, il quintetto genovese lanciato dagli Avanzi tv, che all'esordio cinematografico mostra ottime doti umoristiche, anche se difetta in ritmo e in tenuta. L'irresistibile parodia di celebri thriller del passato è il pezzo forte di un film tanto asmatico quanto grazioso".[2]

(Massimo Bertarelli, il Giornale, 10 aprile 2001)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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  1. ^ Recensione su La Stampa, su mymovies.it.
  2. ^ PEGGIO DI COSÌ SI MUORE, su cinematografo.it.