Monte San Basilio
Monte San Basilio | |
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Colonne di San Basilio viste lateralmente | |
Civiltà | greca e bizantina |
Utilizzo | cisterna e chiesa |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comune | Lentini |
Scavi | |
Archeologo | Paolo Orsi |
Amministrazione | |
Visitabile | Libera fruizione |
Mappa di localizzazione | |
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Monte San Basilio | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Coordinate | 37°20′13″N 14°51′17″E / 37.336944°N 14.854722°E |
Mappa di localizzazione | |
Monte San Basilio è un'antica struttura di epoca greca che prende il nome dall'omonimo monte in cui è collocata, nel territorio di Lentini seppur vicinissimo a Scordia. Per quanto non vi sia un nome ufficiale, alcuni identificano il sito impropriamente con Colonne di San Basilio.
Il sito[modifica | modifica wikitesto]
L'area sommitale del monte mostra tracce di un antico insediamento già dalla preistoria con evidenti fori di capanna probabilmente riconducibili alla Cultura di Castelluccio.
Poco distante sorge la struttura imponente scavata nella roccia calcarea e con un'estensione di 18x16 metri e ben 32 colonne atte a sorreggere delle lastre in pietra. Parte della struttura è crollata ma restano ancora in piedi molte colonne.
L'imponenza del monumento richiamò l'attenzione del viaggiatore Jean Houel che ne tracciò degli schizzi nel 1777 nonché un'interessante testimonianza scritta:
«Questi resti rappresentano un bellissimo edificio di cui tutto ignoto, persino il nome. L'edificio delle strutture che lo circondano non potevano essere che la residenza di signori nobili e benestanti. |
(Jean-Pierre Houel[1]) |
Ma fu poi l'archeologo Paolo Orsi a indagare per primo la possibile funzione. Egli ipotizzò un uso come cisterna per l'approvvigionamento delle acque, utilizzate dai soldati presenti nell'area fortificata. Lungo il monte infatti sono visibili i resti di fortificazioni di epoca greca che lasciano immaginare un uso prettamente militare dell'area da cui si domina la piana di Catania e la città di Lentini.
La struttura venne successivamente riutilizzata dai bizantini che la convertirono in chiesa. Difatti sono visibili alcune tracce di affresco in alcune colonne, seppure ormai non leggibili.
In tutta l'area sono visibili diverse strutture ipogeiche di non chiaro utilizzo e un piccolo tempio di Demetra e Kore.
Altre ipotesi[modifica | modifica wikitesto]
Dopo Paolo Orsi il sito non è più stato oggetto di rilievi archeologici e per questa ragione sono scarse le informazioni. Tuttavia è anche ipotizzabile una funzione diversa della struttura, non come vasca ma come granaio.
Il sito viene spesso associato all'antica Brikinnai[2] citata da Tucidide ne La guerra del Peloponneso. Tuttavia l'assenza di elementi oggettivi e di rilievi archeologici non permette alcuna certezza.
Stato del sito[modifica | modifica wikitesto]
Attualmente l'area è in completo stato di abbandono dato che si trova all'interno di una proprietà privata e di conseguenza non è neanche indicato da cartelloni turistici. Pertanto non sussiste nessuna forma di protezione né interventi di messa in sicurezza, all'interno del sito infatti cresce una folta vegetazione che impedisce la fruizione e alcune delle travi sono a rischio di crollo. Evidenti sono anche le tracce di scavi illegali compiuti in tutto il monte.
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Francesca Gringeri Pantano, Jean Hoüel: voyage a Siracusa : le antichità della città e del suo territorio nel 1777, Palermo, Sellerio, 2003.
- ^ "Gli aristocratici concluso un patto con i Siracusani, abbandonarono la città, ormai vuota, e si stabilirono, con tutti i diritti di cittadinanza, a Siracusa. Più tardi, una parte di essi che non si trovava a suo agio si insediò in un quartiere della loro primitiva città denominato Focea, e a Bricinnia, che è una fortezza nel territorio di Leontini." (Tucidide V, 4)
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Mario de Mauro, Sul Colle di S. Basilio volgarmente detto Casale, sulla prima popolazione che vi stanziò su i monumenti e le dominazioni di Bricinnia quivi impiantata e sulle sociali vicis-itudini in cui essa fu involta, 1861.
- Francesca Gringeri Pantano, Jean Hoüel: voyage a Siracusa : le antichità della città e del suo territorio nel 1777, Palermo, Sellerio, 2003.
- Vito Amico, Dizionario topografico della Sicilia, Tip. Pietro Morvillo, 1855.
- Italo Russo, Archeologia del monte Casale di s. Basilio (Lentini).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Le colonne di San Basilio, su siciliafotografica.it. URL consultato il 13 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
Gaspare Mannoia, Brikinnia, 15 ottobre 2017. URL consultato il 17 ottobre 2017.