Ministero per le terre liberate dal nemico

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Ministero per la ricostruzione delle terre liberate dal nemico
StatoBandiera dell'Italia Italia
TipoDicastero
Istituito19 gennaio 1919
daGoverno Orlando
Soppresso1º marzo 1923
daGoverno Mussolini
SedeVilla Manfrin detta Margherita

Erano denominate Terre liberate le province del Veneto e del Friuli, occupate dagli Austriaci o che si erano trovate sulla linea dei combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale e i territori annessi con la Conferenza di pace di Parigi e dal Trattato di Saint-Germain-en-Laye che erano il Trentino-Alto Adige e alcuni territori limitrofi[1], la Venezia Giulia e alcune zone della provincia di Udine, la città di Zara e le isole di Lagosta, Cazza e Pelagosa in Dalmazia.

Competenze

Per coordinare i vari interventi nelle zone colpite dalla guerra fu istituito il 19 gennaio 1919 il Ministero per la ricostruzione delle Terre liberate dal Nemico, con sede a Treviso a Villa Manfrin detta Margherita[2], dal Governo Orlando con Regio Decreto 41/1919, in sostituzione dell'Alto Commissariato per i Profughi di Guerra.[3]

Aveva il compito di dirigere e coordinare le attività di tutte le amministrazioni pubbliche dei territori annessi all'Italia dopo la prima guerra mondiale riguardo alla ricostruzione del sistema economico e produttivo[4]. Inoltre gli viene assegnato il compito di provvedere alla soluzione del problema dei 630.000 profughi di guerra[5] emigrati dalle aree coinvolte dal conflitto, fornendo loro assistenza economica e sistemazioni di fortuna presso padiglioni Docker. Questa attività, a partire dal 1º agosto 1920, è stata affidata alle Congregazioni di carità e ad istituzioni territoriali di beneficenza[6].

Villa Mafrin detta Margherita a Treviso, sede del Ministero per le terre liberate dal nemico.

Successivamente sarà l'organo preposto al risarcimento dei danni di guerra subiti dai cittadini dei territori acquisiti ed alla ricostruzione/riparazione delle opere pubbliche. Inoltre provvederà al trasferimento ed alla collocazione di impiegati e funzionari statali provenienti da altre parti d'Italia (o richiamati appositamente in servizio) presso i costituendi enti pubblici dei territori conquistati, afflitte da carenza di personale tecnico-amministrativo. Infine, dovrà introdurre l'uso della lingua italiana nella stesura e nella redazione di tutti gli atti pubblici[7].

Il Ministero per le terre liberate dal nemico fu soppresso con regio decreto 25 febbraio 1923, n. 391, pubblicato in Gazzetta il 1º marzo, e le sue funzioni furono rispettivamente devolute alle amministrazioni competenti.

Lista dei ministri

Ministro Partito Governo Mandato Leg.
Inizio Fine
Antonio Fradeletto
(1858-1930)
Partito Radicale Italiano Orlando 19 gennaio 1919 23 giugno 1919 XXIV
Cesare Nava
(1861-1933)
Partito Popolare Italiano Nitti I 23 giugno 1919 14 marzo 1920 XXV
Giovanni Raineri
(1858-1944)
Liberali 14 marzo 1920 21 maggio 1920
Alberto La Pegna
(1873-?)
Partito Radicale Italiano Nitti II 22 maggio 1920 15 giugno 1920
Giovanni Raineri
(1858-1944)
Liberali Giolitti V 15 giugno 1920 4 luglio 1921
Giovanni Raineri
(1858-1944)
Bonomi I 4 luglio 1921 26 febbraio 1922 XXVI
Luigi Facta ad interim
(1861-1930)
Partito Liberale Italiano Facta I 26 febbraio 1922 14 marzo 1922
Maggiorino Ferraris
(1856-1929)
14 marzo 1922 1º agosto 1922
Vito Luciani
(1859-1951)
Facta II 1º agosto 1922 31 ottobre 1922
Giovanni Giuriati
(1876-1970)
Partito Nazionale Fascista Mussolini 31 ottobre 1922 1º marzo 1923

Note

Bibliografia

  • M. Toth, L'introduzione dell'amministrazione italiana nelle terre di confine (1918-1928). Dai governatori militari ai commissari civili: l'esperienza dei comuni di Trento e Trieste, Roma, 1998.

Collegamenti esterni