Lactuca
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Lactuca L. 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, dall'aspetto di piccole erbacee dal tipico capolino radiato.
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome del genere (Lactuca) deriva dall'abbondanza di sacchi lattiginosi contenuti in queste piante (una linfa lattea nel gambo e nelle radici).[1]
Il nome scientifico del genere è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum" del 1753.[2]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
L'altezza delle specie di questo genere può variare tra i 10 e i 180 cm (massimo 450 cm). La forma biologica prevalente è emicriptofita bienne (H bienn), ossia sono piante erbacee, a ciclo biologico bienne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. Sono comunque presenti anche specie con ciclo biologico perenne o annuale. Raramente sono erbe arrampicanti o subarbustive (solo Lactuca orientalis della Cina).[1][3][4][5][6]
Radici[modifica | modifica wikitesto]
Le radici solitamente sono dei grossi fittoni carnosi.
Fusto[modifica | modifica wikitesto]
La parte aerea del fusto è ascendente ed eretta con la ramosità sviluppata soprattutto nella parte distale. La parte basale può essere lignificata. La superficie in genere è glabra, ma anche pelosa (da ispida a setolosa).
Foglie[modifica | modifica wikitesto]
Le foglie si dividono in basali o radicali (e formano una rosetta basale) e cauline. Lungo il caule sono disposte in modo alterno. Quelle basali sono più grandi, quelle cauline sono progressivamente più piccole. Le foglie sono piuttosto rigide con delle lamine che variano da forme intere (a contorno la lanceolato a ovato) a lobate (con 3 - 6 copie di lobi). A volte i lobi sono ridotti a delle lacinie sottili. I bordi possono essere seghettati e setoloso-spinosi (con lunghe e grosse ciglia). La superficie è normalmente glabra e di colore verde (possono essere presenti dei riflessi glauci). In alcune specie alla base sono presenti due orecchiette. Le foglie sono sia picciolate che sessili (a volte sono amplessicauli).
Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]
Le infiorescenze sono composte da 8 - 25 (massimo 40) capolini sessili o peduncolati disposti in pannocchie piramidali (o corimbose) oppure su lunghi rami indivisi. I peduncoli sono ingrossati (3 – 5 mm di diametro). I capolini sono formati da un involucro piriforme (o cilindrico, fusiforme, conico o campanulato) composto da 5 - 13 brattee (o squame) disposte su 2 - 4 serie in modo embricato o spiralato, all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori (da 5 a 15) ligulati. Può essere presente un calice basale formato da 3 - 10 brattee con forme da deltate a lanceolate disposte su 2 - 3 serie (a volte si sovrappongono alle squame vere e proprie dell'involucro). Le squame dell'involucro hanno una forma da lanceolato-lineare a ovata; i margini sono scariosi, l'apice è acuto (o ottuso) e alla fruttificazione possono essere riflesse; la superficie può essere sia glabra che pelosa. Il ricettacolo, piatto o convesso, è nudo, ossia privo delle pagliette a protezione della base dei fiori. Diametro del capolino: 8 – 40 mm. Diametro dell'involucro: 2 – 5 mm.
Fiori[modifica | modifica wikitesto]
I fiori da 6 a 50, sono tutti del tipo ligulato[7] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.
- Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
- * K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[8]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla è colorata di giallo, blu chiaro, violetto o bianco. Le ligule sono lunghe 8 – 25 mm.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[9] Le antere alla base sono acute.
- Gineceo: lo stilo è filiforme con peli sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
Frutti[modifica | modifica wikitesto]
I frutti sono degli acheni fusiforme-compressi con una forma da ovoide a lanceolata improvvisamente ristretta verso l'alto in un becco; sono colorati di nero o grigio plumbeo, setolosi nella parte alta e con la superficie solcata da diverse nervature o coste (fino a 14) e con due nervature laterali più evidenti. Il becco è filiforme, chiaro (biancastro) più lungo del corpo dell'achenio. Il pappo è formato da setole capillari bianche (o gialle) caduche.
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
In Italia questo genere è relativamente comune su tutto il territorio. Fuori dall'Italia le varie specie di lattuga sono distribuite soprattutto nell'Emisfero boreale (Europa e Asia - fino in Nuova Guinea); poche specie appartengono alla flora spontanea Nordamericana (Messico) e all'Africa (sia settentrionale che meridionale).[1][4] Le lattughe sono estremamente capaci di adattarsi alle varie condizioni climatiche della zona temperata dalle stazioni della pianura a quelle della montagna sino al limite dei boschi di conifere. In particolare come habitat prediligono le rupi ombrose, i pendii aridi o le pareti umide secondo la specie; ma anche i vigneti, gli incolti, i boschi steppici, le radure a cespuglieti, o le aree lungo le vie.[3]
Sistematica[modifica | modifica wikitesto]
La famiglia di appartenenza del genere (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale e comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). All'interno della famiglia il genere Lactuca fa parte della sottofamiglia Cichorioideae (una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae); mentre Cichorieae è una delle 7 tribù della sottofamiglia, e la sottotribù Lactucinae è una dell'11 sottotribù di Cichorieae.[12][13] Il genere Lactuca comprende circa 150 specie, una dozzina delle quali sono presenti nella flora spontanea italiana.
Nell'ambito delle specie spontanee italiane le lattughe selvatiche si usano suddividere in due sezioni principali e alcune secondarie:
- sezione SCARIOLA: caratterizzata dall'involucro formato da 2 - 4 serie di squame disposte in modo embricato e da infiorescenze con 8 - 10 e più capolini;
- sezione MYCELIS: con l'involucro uniseriato e infiorescenze con al massimo 5 capolini; i questo caso alla base dell'involucro sono presenti delle minutissime squamette.
Queste distinzioni sono usate soprattutto nell'orticoltura per riconoscere le varie specie e non hanno valore tassonomico.[1]
Da un punto di vista tassonomico il genere viene suddiviso in sezioni. Qui sotto sono riportate le sezioni tradizionalmente più importanti con alcune specie significative:[14]
- Sezione Lactuca subsect. Lactuca: L. sativa, L. serriola, L. aculeata, L. saligna, L. altaica e L. virosa;
- Sezione Lactuca subsect. Cyanicae DC.: L. tenerrima e L. perennis;
- Sezione Mulgedium (Cass.) C.B. Clarke: L. tatarica e L. sibirica;
- Sezione Lactucopsis (Schultz-Bip ex Vis. et Panc.): L. quercina;
- Sezione Phaenixopus (Cass.) Benth.: L. viminea;
- Sezione Tuberosae Boiss.: L. indica.
Il numero cromosomico delle specie di questo genere varia da 2n = 12 a 2n = 18. Sono presenti individui diploidi, triploidi e tetraploidi.[4]
Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]
Uno studio molecolare di tipo filogenetico[14] è stato condotto su 23 specie di Lactuca dal quale risulta un primo gruppo di lattughe (definito come pool genetico primario) con L. sativa, L. serriola, L. altaica e L. aculeata seguito da un pool genetico secondario: L. saligna e L. virosa (quest'ultima è forse di origine ibrida ). Le specie L. quercina, L. viminea, L. sibirica, e L. tatarica rappresentano il pool genetico terziario. Questi tre gruppi contengono l'intero patrimonio genetico della lattuga coltivata (Lactuca sativa) e formano un clade ben definito. Un clade “gruppo fratello” di quest'ultimo gruppo è rappresentato dalle specie L. perennis, L. tenerrima e L. indica insieme ad altre specie tradizionalmente classificate in altri generi: L. alpina (Cicerbita alpina), L. muralis (Mycelis muralis), L. tuberosa (Steptorhamphus tuberosus) e L. plumieri (Cicerbita plumieri). Il cladogramma a lato tratto dallo studio citato mostra la posizione filogenetica di alcune specie del genere.
La circoscrizione attuale di questo genere è comunque da considerarsi provvisoria e in futuro potrebbe subire delle modifiche. Sono in corso di completamento alcuni studi morfologico-molecolari sulla sottotribù Lactucinae che dovrebbero chiarire sia la posizione del genere Lactuca all'interno della sottotribù che la sua struttura interna.[5] Altri Autori dividono le lattughe in più generi: Lactuca s.s. L. (con Lactuca sativa) e Pterocypsela C. Shih nella sottotribù Lactucinae Cass. ex Dumort.; e i generi Ixeris (Cass.) Cass. e Ixeridium (A. Gray) Tzvelev nella sottotribù Crepidinae Cass. ex Dumort..[15]
Specie spontanee italiane[modifica | modifica wikitesto]
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra)[3][16][17].
- Gruppo 1A: l'involucro è formato da due serie di squame (5 squame sono lunghe e più o meno uguali tra di loro, più altre molto brevi); i peli del pappo sono disposto su due serie e sono ineguali;
- Lactuca muralis (L.) Dumort. - Lattuga dei boschi: l'altezza varia da 4 a 8 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Europeo - Caucasico; l'habitat tipico sono le stazioni fresche in boschi di latifoglie e conifere; la distribuzione sul territorio italiano è completa fino ad un'altitudine compresa tra 200 e 1800 m s.l.m..
- Gruppo 1B: l'involucro è formato da più serie di squame regolarmente spiralate; i peli del pappo sono tutti uguali;
- Gruppo 2A: i fiori sono colorati di giallo;
- Gruppo 3A: le foglie basali hanno una lamina progressivamente ristretta verso il caule (il fusto è alato);
- Lactuca longidentata Moris - Lattuga del Montalbo: la parte centrale indivisa delle foglie è larga 4 - 6 cm; i bordi delle foglie sono provvisti di sottili denti; le brattee dell'involucro hanno una forma lanceolato-cuoriforme; il becco degli acheni è lungo 1/2 della lunghezza del corpo dell'achenio stesso; l'altezza varia da 4 a 6 dm; il ciclo biologico è bienne; la forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono le rupi ombrose e le pareti umide; la distribuzione sul territorio italiano è relativa alla sola Sardegna fino ad un'altitudine compresa tra 200 e 1000 m s.l.m..
- Lactuca viminea (L.) Presl. - Lattuga alata: le foglie sono completamente divise in lacinie lineari; le brattee dell'involucro hanno una forma lineare; il becco degli acheni è lungo come il corpo dell'achenio stesso; l'altezza varia da 3 a 6 dm; il ciclo biologico è bienne; la forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn); il tipo corologico è Ovest Euri-Mediterraneo - Asiatico (Sub-Pontico); l'habitat tipico sono i pendii aridi e sassosi, le vigne e gli incolti; la distribuzione sul territorio italiano è relativa al Centro e Sud (al Nord manca nella parte centrale) fino ad un'altitudine di 1900 m s.l.m..
- Gruppo 3B: le foglie hanno la lamina interrotta alla base per formare due orecchiette; il fusto non è alato;
- Gruppo 4A: il fusto è di tipo erbaceo ed è colorato di verde; gli acheni hanno un becco scuro lungo 1/3 del corpo;
- Lactuca quercina L. - Lattuga saettona: l'altezza varia da 5 a 20 dm; il ciclo biologico è bienne; la forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn); il tipo corologico è Sud Est Europeo - Caucasico (Subpontico); l'habitat tipico sono i boschi steppici, le radure e i cespuglieti; la distribuzione sul territorio italiano è al Nord-Ovest e al Nord-Est fino ad un'altitudine compresa tra 100 e 600 m s.l.m..
- Gruppo 4B: il fusto è lignificato ed è colorato di bianco ed ha l'aspetto osseo; gli acheni hanno un becco chiaro e sono lunghi più del corpo;
- Gruppo 5A: le foglie cauline hanno la lamina intera; le infiorescenze hanno la forma di spighe lineari con i capolino sessili;
- Lactuca saligna L. - Lattuga salcigna: l'altezza varia da 3 a 10 dm; il ciclo biologico è annuale o bienne; la forma biologica è terofita scaposa (T scap) o anche emicriptofita bienne (H bienn); il tipo corologico è Euri-Mediterraneo - Turanico; l'habitat tipico sono gli incolti, i muri e lungo le vie; la distribuzione sul territorio italiano è completa fino ad un'altitudine di 1000 m s.l.m..
- Gruppo 5B: le foglie cauline hanno la lamina con i bordi dentati o lobati; le infiorescenze hanno la forma di pannocchie;
- Gruppo 6A: le foglie hanno una consistenza molle; l'infiorescenza ha la forma di un pannocchia corimbosa;
- Lactuca sativa L. - Lattuga coltivata: l'altezza varia da 3 a 10 dm; il ciclo biologico è bienne; la forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn); il tipo corologico è di origine incerta; l'habitat tipico sono i coltivi; la distribuzione sul territorio italiano è completa fino ad un'altitudine di 1500 m s.l.m..
- Gruppo 6B: le foglie sono spinulose; l'infiorescenza ha la forma di un pannocchia piramidale;
- Lactuca serriola L. - Lattuga selvatica: le foglie sono disposte in modo parallelo rispetto ai raggi del sole; il colore degli acheni è grigiastro e nella parte superiore del corpo sono cigliati; l'altezza varia da 3 a 12 dm; il ciclo biologico è annuale o bienne; la forma biologica è terofita scaposa (T scap) o anche emicriptofita bienne (H bienn); il tipo corologico è Euri-Mediterraneo - Sud Siberiano; l'habitat tipico sono gli incolti, le vigne e lungo le vie; la distribuzione sul territorio italiano è completa fino ad una altitudine di 800 m s.l.m..
- Lactuca virosa L. - Lattuga velenosa: le foglie sono disposte in modo orizzontale o obliquo; il colore degli acheni è purpureo-scuro e non sono cigliati; l'altezza varia da 3 a 15 dm; il ciclo biologico è annuale o bienne; la forma biologica è terofita scaposa (T scap) o anche emicriptofita bienne (H bienn); il tipo corologico è Mediterraneo - Atlantico; l'habitat tipico sono gli incolti, i vecchi muri e lungo le vie; la distribuzione sul territorio italiano è completa fino ad una altitudine di 1100 m s.l.m..
- Gruppo 2B: i fiori sono colorati di azzurro (o violaceo o bluastro);
-
- Lactuca alpina (L.) A. Gray - Cicerbita violetta: le foglie basali sono fornite di due grossi denti per lato; l'altezza varia da 5 a 8 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita - Europeo; l'habitat tipico sono i boschi umidi, le vallecole, i rivi e le schiarite forestali; la distribuzione sul territorio italiano è relativa al Nord fino ad una altitudine compresa tra 1000 e 1800 m s.l.m..
- Lactuca macrophylla (Willd.) A. Gray - Cicerbita maggiore: le foglie basali sono fornite di un solo grosso dente per lato; l'altezza varia da 6 a 15 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Caucasico.[18]
- Gruppo 7B: il fusto è privo di ghiandole stipitate purpuree;
- Lactuca perennis L. - Lattuga rupestre: il corpo dell'achenio è 1,5 volte più lungo che largo; il diametro dei capolini è di 3 - 4 cm; l'altezza varia da 3 a 9 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Euri-Mediterraneo Occidentale; l'habitat tipico sono le rupi, le pietraie e i muri; la distribuzione sul territorio italiano è relativa alla sola parte continentale fino ad una altitudine compresa tra 100 e 1500 m s.l.m..
- Lactuca tenerrima Pourret - Lattuga occidentale: il corpo dell'achenio è 3 volte più lungo che largo; il diametro dei capolini è di 1 - 2 cm; l'altezza varia da 2 a 6 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Ovest-Mediterraneo Orofita; l'habitat tipico sono le rupi, le pietraie e i muri; la distribuzione sul territorio italiano è relativa alla Valle d'Aosta fino ad una altitudine compresa tra 300 e 800 m s.l.m..
Specie della zona alpina[modifica | modifica wikitesto]
Della dozzina di specie spontanee della flora italiana 10 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[19].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
L. alpina | 11 | subalpino | Ca - Si | neutro | alto | umido | B6 D2 G2 H1 | tutto l'arco alpino |
L. muralis | 14 | collinare montano |
Ca - Si | neutro | alto | medio | B3 B5 B6 I1 I2 I5 | tutto l'arco alpino |
L. perennis | 9 | collinare montano |
Ca - Ca/Si | basico | basso | arido | C1 C2 C3 F2 | tutto l'arco alpino (escl. CO) |
L. quercina subsp. quercina | 14 | collinare | Ca | basico | alto | secco | C6 F7 G4 I2 I3 | CN |
L. saligna | 2 | collinare | Ca - Ca/Si | basico | alto | arido | B1 B2 | tutto l'arco alpino (escl. TO VC VA) |
L. sativa | 2 | collinare montano |
Ca - Si | neutro | alto | medio | B2 B9 | tutto l'arco alpino |
L. serriola | 5 | collinare montano |
Ca - Ca/Si | basico | medio | secco | B1 B2 B5 C5 F7 | tutto l'arco alpino |
L. tenerrima | 3 | collinare | Ca - Si | neutro | basso | arido | C2 C3 | TO |
L. viminea subsp. chondrilliflora | 3 | collinare montano |
Ca - Ca/Si | basico | basso | arido | B1 B2 B5 C2 F6 | CN ? TO ? |
L. viminea subsp. viminea | 9 | collinare montano |
Ca - Ca/Si | basico | basso | arido | B1 B2 B5 C2 F6 | CN TO AO VC |
L. virosa | 5 | collinare montano |
Ca - Si | neutro | alto | arido | B1 B2 B5 B9 C2 C3 | tutto l'arco alpino (escl. VA VC BL UD) |
Substrato con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province). |
Specie Euro-Mediterranee[modifica | modifica wikitesto]
In Europa e nell'areale del Mediterraneo sono presenti le seguenti specie (a parte quelle della flora spontanea italiana):[20]
- Lactuca acanthifolia (Willd.) Boiss., 1875 - Distribuzione: Grecia e Anatolia
- Lactuca aculeata Boiss. & Kotschy, 1875 - Distribuzione: Anatolia e Asia mediterranea
- Lactuca adenophora Boiss. & Kotschy, 1875 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca alpestris (Gand.) Rech. f., 1943 - Distribuzione: Isola di Creta
- Lactuca aurea (Vis. & Pancic) Stebbins, 1937 - Distribuzione: Penisola Balcanica e Anatolia
- Lactuca boissieri Rouy, 1905 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca bourgaei (Boiss.) Irish & N. Taylor, 1916 - Distribuzione: Europa Orientale
- Lactuca crambifolia (Bunge) Boiss., 1875 - Distribuzione: Armenia
- Lactuca cyprica (Rech. f.) N. Kilian & Greuter, 2003 - Distribuzione: Isola di Cipro
- Lactuca deltoidea (M. Bieb.) C. A. Mey., 1831 - Distribuzione: Europa Orientale
- Lactuca fenzlii N. Kilian & Greuter, 2003 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca georgica Grossh., 1922 - Distribuzione: Europa Orientale, Transcaucasia e Anatolia
- Lactuca glareosa Boiss., 1875 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca gorganica Rech. f. & Esfand., 1950 - Distribuzione: Transcaucasia
- Lactuca haimanniana E. A. Durand & Barratte, 1910 - Distribuzione: Libia
- Lactuca hispida DC., 1838 - Distribuzione: Europa Orientale, Penisola Balcanica, Transcaucasia e Anatolia
- Lactuca intricata Boiss., 1844 - Distribuzione: Grecia e Anatolia
- Lactuca kemaliya Yild., 2010 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca madatapensis (Gagnidze) N. Kilian & Greuter, 2006 - Distribuzione: Georgia
- Lactuca microcephala DC., 1838 - Distribuzione: Anatolia e Asia mediterranea
- Lactuca mulgedioides (Vis. & Pancic) Boiss. & Kotschy, 1875 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca orientalis (Boiss.) Boiss., 1875 - Distribuzione: Transcaucasia, Anatolia, Asia mediterranea e Egitto
- Lactuca oyukludaghensis (Parolly) N. Kilian & Parolly, 2008 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca palmensis Bolle, 1859 - Distribuzione: Isole Canarie
- Lactuca pancicii (Vis.) N. Kilian & Greuter, 2003 - Distribuzione: Penisola Balcanica
- Lactuca persica Boiss., 1846 - Distribuzione: Transcaucasia
- Lactuca plumieri (L.) Gren. & Godr., 1850 - Distribuzione: Europa
- Lactuca racemosa Willd., 1803 - Distribuzione: Europa Orientale, Transcaucasia e Anatolia
- Lactuca rechingeriana (Tuisl) N. Kilian & Greuter, 2006 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca reviersii Litard. & Maire, 1931 - Distribuzione: Marocco
- Lactuca scarioloides Boiss., 1849 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca sibirica (L.) Maxim., 1874 - Distribuzione: Europa Orientale
- Lactuca singularis Wilmott, 1930 - Distribuzione: Spagna
- Lactuca takhtadzhianii Sosn., 1941 - Distribuzione: Transcaucasia
- Lactuca tatarica (L.) C. A. Mey., 1831 - Distribuzione: Europa Orientale, Transcaucasia e Anatolia
- Lactuca tetrantha B. L. Burtt & P. H. Davis, 1949 - Distribuzione: Isola di Cipro
- Lactuca triquetra (Labill.) Boiss., 1875 - Distribuzione: Isola di Cipro e Libano
- Lactuca tuberosa Jacq., 1870 - Distribuzione: Penisola Balcanica, Europa Orientale, Transcaucasia, Anatolia e Asia mediterranea
- Lactuca undulata Ledeb., 1830 - Distribuzione: Transcaucasia, Anatolia e Asia mediterranea
- Lactuca variabilis Bornm., 1905 - Distribuzione: Anatolia
- Lactuca watsoniana Trel., 1897 - Distribuzione: Isole Azzorre
Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]
L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[4][15]
- Agathyrsus D.Don
- Agathyrus Raf.
- Bunioseris Jord.
- Cephalorrhynchus Boiss.
- Cicerbita Wallr.
- Cyanoseris (W.D.J.Koch) Schur
- Eunoxis Raf.
- Faberiopsis Shih, 1996
- Galathenium Nutt.
- Kovalevskiella Kamelin
- Lactuca sect. Mycelis (Cass.) DC.
- Lactucella Nazarova, 1990
- Lactucopsis Sch.Bip. ex Vis. & Pancic
- Lagedium Sojak, 1961
- Melanoseris Decne.
- Mulgedium Cass., 1824
- Mycelis Cass., 1824
- Phaenixopus Cass.
- Phaenopus DC.
- Pterocypsela C.Shih
- Scariola F.W. Schmidt, 1975
- Steptorhamphus Bunge
- Wiestia Sch.Bip.
- Zollikoferiastrum (Kirp.) Kamelin
Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]
La specie più nota è la lattuga (Lactuca sativa), con le sue numerose varietà.
Molte specie appartenenti a questo genere sono erbe infestanti comuni, annuali o perenni.
La specie non commestibili possono contenere elementi amari, altri contengono un succo lattiginoso. Sono a volte presenti in piante non commestibili sostanze attive nei confronti del sistema nervoso (effetto sedativo), in quelle alimentari l'effetto è pure presente, ma in entità poco rilevante.
Le varie specie appartenenti al genere Lactuca sono utilizzate come piante alimentari per le larve di alcune specie di Lepidotteri.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d Motta 1960, Vol. 2 - pag. 608.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 21 aprile 2013.
- ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 264.
- ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, Pag. 188.
- ^ a b Cichorieae Portal [collegamento interrotto], su wp6-cichorieae.e-taxonomy.eu. URL consultato il 22 aprile 2013.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 23 aprile 2013.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ Funk & Susanna, pag. 348.
- ^ Cichorieae Portal.
- ^ a b Wim J.M. Koopman, Eli Guetta, Clemens C.M. Van De Wiel, Ben Vosman end Ronald G. Van Den Berg, Phylogenetic relationships among Lactuca (Asteraceae) species and related genera based on ITS-1 DNA sequences. [collegamento interrotto], in American Journal of Botany 85(11): 1517–1530. 1998..
- ^ a b Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 23 aprile 2013.
- ^ EURO MED - PlantBase [collegamento interrotto], su ww2.bgbm.org. URL consultato il 22 aprile 2013.
- ^ Conti et al. 2005, Pag. 117.
- ^ Centro nazionale di dati e informazioni della flora svizzera, su infoflora.ch, p. Cicerbita macrophylla. URL consultato il 22 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2016).
- ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 656.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 22 aprile 2013.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
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- D. Aeschimann, K. Lauber, D.M. Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 650-656.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
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- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 198, Berlin, Heidelberg, 2007, pag. 188.
- Cichorieae Portal, su wp6-cichorieae.e-taxonomy.eu, p. Lactuca. URL consultato il 14 aprile 2013.
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