Il ladro di Bagdad (film 1961)

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Il ladro di Bagdad
Steve Reeves in una scena del film
Paese di produzioneItalia, Stati Uniti d'America, Francia
Anno1961
Durata90 min
Genereavventura, fantastico
RegiaArthur Lubin, Bruno Vailati
SoggettoBruno Vailati, Augusto Frassineti
SceneggiaturaBruno Vailati, Filippo Sanjust, Augusto Frassineti
ProduttoreBruno Vilati, Joseph E. Levine
Distribuzione in italianoTitanus
FotografiaTonino Delli Colli
MontaggioGene Ruggiero
MusicheCarlo Rustichelli
ScenografiaFlavio Mogherini
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il ladro di Bagdad è un film del 1961 diretto da Arthur Lubin e Bruno Vailati.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La principessa di Bagdad è ammalata di un male incurabile; solo un introvabile fiore magico, la rosa azzurra, potrà ridarle la salute. Molti giovani si gettano nell'impresa apparentemente impossibile di recuperarlo, e fra questi il ladro Karim, che dopo molte peripezie riesce. Ma nel frattempo il perfido principe Omar assedia la città, volendo prendere di prepotenza la bella. Karim riesce a sconfiggerlo grazie all'ausilio di forze sovrannaturali che impara ad evocare attraverso una perla magica ricevuta in dono. Alla fine l'eroe viene accolto dal sultano ed ottiene la mano della principessa.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è il terzo che prende spunto dalle favole de Le mille e una notte. Le altre versioni precedenti sono:

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Gli interni furono girati negli stabilimenti Titanus a Roma; alcuni esterni furono girati in Tunisia, tra cui presso la Grande moschea di Qayrawan; altri presso le cascate di Monte Gelato, a pochi chilometri da Roma.[1]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Fu distribuito a partire dal 23 marzo 1961.[2]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«[...] il film può divertire quei ragazzi d'oggi che non siano ancora del tutto blasés sulle magie del cinema. Fasto di scenografie e qualche invenzioncella (invece del proverbiale tappeto volante, un cavallo aligero), lo rendono accettabile anche dagli adulti. [...]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

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