George Simion

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George Simion

Membro della Camera dei deputati della Romania
In carica
Inizio mandato21 dicembre 2020
LegislaturaIX
Gruppo
parlamentare
AUR
CircoscrizioneBucarest
Sito istituzionale

Presidente dell'Alleanza per l'Unione dei Romeni
In carica
Inizio mandato1º dicembre 2019
ContitolareClaudiu Târziu (fino al 27 marzo 2022)

Dati generali
Partito politicoAlleanza per l'Unione dei Romeni
Titolo di studioLaurea in gestione aziendale
UniversitàUniversità di Bucarest

George Nicolae Simion (Focșani, 21 settembre 1986) è un attivista e politico rumeno.

Nel 2011 ha fondato Azione 2012, associazione irredentista che milita per l'unificazione di Romania e Moldavia.

Dal 2019 è presidente dell'Alleanza per l'Unione dei Romeni, partito di destra ed estrema destra che ha ottenuto il 9% dei voti alle elezioni parlamentari in Romania del 2020[1][2].

Studi e vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Focșani[3], si diplomò nel 2005 presso il Collegio nazionale "Gheorghe Lazăr" di Bucarest[4]. Studiò successivamente alla facoltà di gestione aziendale dell'Università di Bucarest, in cui si laureò nel 2008, e all'Università Alexandru Ioan Cuza di Iași, dove nel 2010 conseguì un master in storia sul tema dei "crimini del comunismo"[4][5].

È autore di due libri. Nella sua opera prima pubblicata nel 2017, «Bloccati nel labirinto» (in lingua rumena «Blocați în labirint»), parla della storia della Moldavia dall'indipendenza ai giorni nostri[4][6]. Nel secondo libro pubblicato nel 2019, «Come li ho conosciuti» («Cum i-am cunoscut»), descrive gli incontri con alcuni esponenti politici quali Klaus Iohannis, Dan Barna, Traian Băsescu e Ion Iliescu e traccia un'analisi politica, economica e sociale della Romania dopo il 1989[4][7].

Nel 2021 dichiarò che avrebbe donato il 90% del suo stipendio di parlamentare per cause sociali relative alla Romania[8].

Il 27 agosto 2022 sposò Ilinca Munteanu in una cerimonia aperta a tutti i suoi seguaci e trasmessa integralmente in diretta su Facebook[9]. A causa di diversi richiami all'evento, il suo matrimonio fu paragonato da vari analisti e storici a quello del 1925 del leader della Guardia di Ferro, Corneliu Zelea Codreanu[9][10][11][12].

Attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 prese parte a una manifestazione svoltasi a Timișoara in memoria della Rivoluzione romena del 1989. Due anni dopo organizzò una protesta a Bucarest in favore degli alunni rumeni del liceo "Gheorghe Asachi" di Chișinău, in Moldavia[13].

Nel 2011 fondò Azione 2012 (Acțiunea 2012), un gruppo di ONG the si battevano per l'unificazione di Moldavia e Romania[3][14], che partecipò anche alle proteste in Moldavia del 2015-2016[15]. Tra le altre manifestazioni a sostegno dell'unione tra i due paesi, nel 2012 coordinò il movimento di protesta "Bălți sente rumeno" (Bălți simte românește) e nel 2014 quello in difesa dei moldavi che vivevano in Romania, dopo che questi erano stati offesi pubblicamente da un produttore televisivo rumeno[13].

Nel 2017 criticò le autorità di Bucarest per non aver preparato grandi celebrazioni per il centenario della Grande Unione, come invece fatto per le proprie feste nazionali da altri paesi come la Polonia. Fondò quindi un movimento chiamato "Alleanza per il centenario", che organizzò una marcia tra Alba Iulia e Chișinău[16]. Simion progettò un cammino di 1 300 chilometri tra le due città in modo da toccare anche dei luoghi simbolo della prima guerra mondiale. La marcia ebbe inizio il 1º luglio e si concluse il 1º settembre 2018[17][18][19][20]. Simion non poté partecipare all'ultimo tratto, poiché il 28 agosto 2018 gli era stato notificato un decreto di interdizione dall'ingresso in Moldavia[19][21][22].

Persona non grata in Moldavia[modifica | modifica wikitesto]

Le iniziative pubbliche di Simion furono condannate dalle autorità di Chișinău, che lo espulsero più volte dal paese[23]. La prima volta avvenne nel marzo 2009, in occasione della celebrazione del 91º anniversario dell'unione della Bessarabia con la Romania del 1918. Simion ed Eugen Rusu, uno dei principali organizzatori dell'evento, furono arrestati per violazione dell'ordine pubblico. Rusu fu sottoposto a detenzione amministrativa, mentre Simion fu multato e rilasciato. Dopo l'episodio non fu permesso l'ingresso nel paese a numerosi cittadini rumeni. Il ministero degli esteri della Romania dovette intervenire chiedendo spiegazioni al governo moldavo[24].

Il 16 dicembre 2014, recandosi a Chișinău per un incontro con dei giornalisti, gli fu nuovamente negata la possibilità di attraversare il confine al punto di controllo di Leușeni. Riuscì, tuttavia, ad accedere al paese poche ore dopo tramite la dogana di Sculeni[25].

Il 14 maggio 2015 ricevette la terza interdizione. Le autorità gli vietarono l'ingresso per un periodo di cinque anni per rischi alla sicurezza nazionale, divenendo persona non grata, nonostante l'intervento dell'ambasciata rumena a Chișinău[15][26][27]. Il decreto fu annullato il 18 settembre 2015[27], ma fu nuovamente applicato per un giorno il 5 febbraio 2016[27][28].

Il 28 agosto 2018, mentre partecipava alla marcia per il centenario della Grande Unione, fu bloccato alla dogana e gli fu vietato l'ingresso per trenta giorni a causa del suo rifiuto di adempiere agli obblighi di legge per il passaggio del confine[21][22].

Subì una sesta espulsione il 1º ottobre 2018, quando la Moldavia gli negò l'accesso al proprio territorio per i successivi cinque anni[23][29][30]. Per via di tale interdizione, pur facendo parte di una delegazione parlamentare, nel giugno 2022 fu bloccato alla frontiera dell'Aeroporto Internazionale di Chișinău, mentre si dirigeva a una seduta congiunta dei parlamenti rumeno e moldavo[31]. Nel febbraio 2024 l'interdizione fu rinnovata per un ulteriore termine di cinque anni[32].

Nell'agosto 2023 apparve sulla stampa la notizia che nel 2021 gli era stato applicato il divieto di ingresso anche in Ucraina per i successivi tre anni[33].

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni europee del 2019[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2019 si candidò da indipendente alle elezioni europee del 26 maggio[34][35]. Scelse come slogan per la propria campagna «La Grande Romania in Europa» («România Mare în Europa»), con l'intenzione di promuovere a livello sovranazionale il progetto irredentista di unione tra Romania e Moldavia[34][35].

Si presentò quale candidato antisistema, sostenendo che solo un indipendente senza vincoli politici con i partiti avrebbe potuto rappresentare gli interessi dei rumeni. Simion dichiarò che si sarebbe battuto per i diritti dei lavoratori rumeni all'estero e delle comunità rumene negli altri paesi, come quelle presenti in Serbia e Ucraina. Si espresse anche contro la deforestazione illegale e a favore della costruzione di un'autostrada per unire Romania e Moldavia[35].

Tra le altre proposte affermò che avrebbe portato a Bruxelles un bambino per ogni località della Romania per spiegargli il funzionamento delle istituzioni europee e che avrebbe donato in beneficenza il proprio stipendio da parlamentare europeo per finanziare progetti in Romania o Moldavia[35].

Fu votato da 117 141 elettori, conseguendo l'1,29% dei voti[36].

Alleanza per l'Unione dei Romeni[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 settembre 2019 alcuni militanti fondarono l'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR)[37]. Inizialmente Simion ne assunse la presidenza insieme a Claudiu Târziu[38]. Il successivo 1º dicembre, in occasione della giornata della Grande Unione, presentò la nascita del partito e dichiarò che avrebbe partecipato alle elezioni locali e parlamentari del 2020[39]. Alle locali di settembre AUR riuscì a eleggere solamente tre sindaci[40].

La popolarità del partito crebbe a ridosso delle parlamentari di dicembre, quando AUR ottenne il 9% dei voti, diventando la quarta forza politica del paese[41]. Tale crescita fu in parte dovuta al seguito di Simion su internet e sui social network[38][41][42][43][44] e tra i rumeni all'estero[45]. Ideologicamente AUR era una formazione di destra ed estrema destra[1][2], il cui programma era basato sui canoni di famiglia, nazione, fede cristiana e libertà[38][46][47]. Il partito si opponeva ai matrimoni tra persone dello stesso sesso[38]. Nel contesto della pandemia di COVID-19 AUR mostrò la propria contrarietà alla vaccinazione e all'obbligatorietà delle mascherine facciali[38]. Il partito fu accusato di essere anti-occidentale e anti-ungherese[42].

Eletto deputato nella circoscrizione di Bucarest, nel corso della legislatura 2020-2024 Simion fu membro della commissione per le imprese (da dicembre 2021 ad aprile 2022), della commissione bilancio (febbraio-marzo 2021) e della commissione per l'economia (a partire dal marzo 2021). Tra le altre attività a livello parlamentare partecipò alla commissione comune per l'integrazione europea tra Romania e Moldavia e alla commissione d'inchiesta sugli acquisti pubblici effettuati nel settore sanitario durante lo stato d'emergenza istituito in Romania per la pandemia di COVID-19[48]. Fu capogruppo dell'AUR alla Camera fino al settembre 2022, per poi assumere il ruolo di vicepresidente[48].

ll 27 marzo 2022 fu confermato presidente del partito dai delegati presenti al primo congresso dell'AUR. Il suo programma «Romania ricca: cristiana e democratica» («România bogată: creștină și democrată») ottenne 784 voti, contro i 38 dell'altro candidato Dănuț Aelenei[49].

Aspetti controversi[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 2019 partecipò agli scontri con gli attivisti della minoranza ungherese che fecero seguito allo scandalo della risistemazione del cimitero di Valea Uzului. Ai disordini presero parte anche dei membri della forza ultranazionalista Nuova Destra[50]. Simion addossò le responsabilità dell'accaduto all'Unione Democratica Magiara di Romania, che rappresentava la minoranza magiara[50].

Dopo le elezioni del 2020 Simion e Claudiu Târziu proposero la nomina a primo ministro di Călin Georgescu[51], personaggio vicino alla Federazione "Società Civile Rumena" (Federatia “Societatea Civila Romaneasca”, FSCRO), che nel 2014 aveva elogiato l'annessione della Crimea alla Russia[52]. La figura di Georgescu era apprezzata anche dagli organi di stampa del Cremlino, Sputnik e Russia Today[52].

Simion fu criticato anche per aver sostenuto la candidatura nelle liste dell'AUR alle elezioni del 2020 di due ex militari, Francisc Tobă e Nicolae Roman, che avevano partecipato alla repressione della Rivoluzione del 1989 a Timișoara[53].

Nel marzo 2023 l'ex ministro moldavo della difesa Anatol Șalaru dichiarò che nel 2011 Simion avrebbe incontrato un ufficiale del FSB a Černivci[33]. L'informazione fu ribadita nel mese di aprile da un generale dei servizi segreti ucraini, che affermò che un ufficiale del SBU avrebbe confermato almeno un incontro tra Simion e i servizi speciali russi nel periodo della presidenza Janukovyč[33].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (RO) Dan Anghel, Care este programul politic al AUR. Partid conservator care vrea educaţie sexuală pentru adolescenţi, in Adevărul, 7 dicembre 2020. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  2. ^ a b (RO) Mihnea Lazăr, Ce este, de unde vine și ce vrea AUR, partidul de extremă dreapta care a ajuns de la puțin peste zero la pragul electoral, in Digi 24, 6 dicembre 2020. URL consultato il 6 dicembre 2020.
  3. ^ a b (RO) Alexandru Năstase, Cine este George Simion, candidatul independent care are mai multe procente decât PSD la votul din diaspora, in Fanatik, 27 maggio 2019. URL consultato il 25 settembre 2022.
  4. ^ a b c d (RO) Alexandra Nistoroiu, Cine este George Simion, liderul partidului AUR, posibila surpriză a alegerilor parlamentare: unionist, naționalist, in Libertatea, 6 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.
  5. ^ (RO) Darius Mureșan, George Simion, liderul unioniștilor, la DC News, in DCNews, 23 gennaio 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  6. ^ (RO) George Simion, Blocați în labirint, su georgesimion.ro, 28 novembre 2018. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2022).
  7. ^ (RO) George Simion, Cum i-am cunoscut, su georgesimion.ro, 2 aprile 2020. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2022).
  8. ^ (RO) Alina Costache, George Simion și-a donat salariul. Anunțul făcut de liderul AUR: Așa cum am promis, lună de lună! Fotografia care s-a viralizat pe internet!, in România TV, 15 febbraio 2021. URL consultato il 25 settembre 2022.
  9. ^ a b (RO) Nunta de PR a lui George Simion, transmisă live pe Facebook, in Digi24, 27 agosto 2022. URL consultato il 25 settembre 2022.
  10. ^ (RO) Andreea Pavel, De ce face George Simion „nuntă cu poporul”, ca liderul Mișcării Legionare? Politologi: „Copiază nunta lui Corneliu Zelea Codreanu”, in G4 Media, 10 agosto 2022. URL consultato il 25 settembre 2022.
  11. ^ (RO) Alexandra Șerban, Nunta lui Corneliu Zelea Codreanu, comparată cu cea a șefului AUR, George Simion: nuntași în costume populare, pirostrii cu svastică și picnic în aer liber, in Libertatea, 27 agosto 2022. URL consultato il 25 settembre 2022.
  12. ^ (RO) Petru Clej, Nunta lui George Simion – comparație cu cea a lui Corneliu Zelea Codreanu - Interviu cu istoricul Mișcării legionare, Traian Sandu, in RFI, 5 settembre 2022. URL consultato il 25 settembre 2022.
  13. ^ a b (RO) Alina Mihai, Cine este Alianța AUR, partidul care ar putea fi marea surpriză a alegerilor, și ar putea trece pragul electoral de 5%, in Mediafax, 6 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.
  14. ^ (RO) Comunicat de presă – Platforma Unionistă Acțiunea 2012, in Agerpres, 15 gennaio 2019. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2022).
  15. ^ a b (EN) Thousands rally in Moldova for unification with Romania, in Radio Free Europe/Radio Liberty, 16 maggio 2015. URL consultato il 25 settembre 2022.
  16. ^ (RO) Marius Florian, S-a înființat Alianța pentru Centenar. Simion: "Vom face un marș pe jos, de la Alba Iulia la Chișinău", in Tomis News, 21 agosto 2017. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2023).
  17. ^ (RO) Alba Iulia, punct de plecare pentru Marșul Centenarului. Flacăra Unirii va ajunge la Chișinău pe 1 septembrie, in Mediafax, 2 luglio 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  18. ^ (RO) Alba Iulia, punct de plecare pentru Marșul Centenarului. Flacăra Unirii va ajunge la Chișinău pe 1 septembrie, in Știrile TVR, 2 luglio 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  19. ^ a b (RO) VIDEO // De la Alba Iulia, la Chișinău: Marșul Centenarului a ajuns în Piața Marii Adunări Naționale, in Jurnal TV, 1º settembre 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  20. ^ (EN) Mark Armstrong, Moldova reunification rally, in Euronews, 2 settembre 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  21. ^ a b (RO) Alla Ceapai, Grupul unionist a fost lăsat să intre în R. Moldova, nu și George Simion, in Radio Europa Liberă Moldova, 28 agosto 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  22. ^ a b (RO) Iurii Botnarenco, George Simion a primit interdicție de a intra în Moldova: A demonstrat un comportament agresiv și inadecvat, in Adevărul, 28 agosto 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  23. ^ a b (RO) Valentina Basiul, Peripețiile lui George Simion în Republica Moldova, in Radio Europa Liberă Moldova, 8 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.
  24. ^ (RO) Chișinău: manifestare cu ocazia comemorării unirii Basarabiei cu România, in Radio Europa Liberă Moldova, 28 marzo 2009. URL consultato il 25 settembre 2022.
  25. ^ (RO) Polina Cupcea, Liderul platformei Acțiunea 2012 se mută la Chișinău, in Adevărul, 17 dicembre 2014. URL consultato il 25 settembre 2022.
  26. ^ (RO) George Simion, liderul platformei unioniste Actiunea 2012, a fost expulzat din Republica Moldova/ MAE: Ambasada Romaniei la Chisinau a solicitat clarificari, in HotNews, 13 maggio 2015. URL consultato il 25 settembre 2022.
  27. ^ a b c (EN) Cristi Vlas, The ban on George Simion was lifted by the authorities of Moldova, in Moldova.org, 6 febbraio 2016. URL consultato il 25 settembre 2022.
  28. ^ (EN) Cristi Vlas, Unionist George Simion again banned from entering Moldova, in Moldova.org, 6 febbraio 2016. URL consultato il 25 settembre 2022.
  29. ^ (RO) Mircea Țicudean, Unionistul George Simion, declarat indezirabil în R. Moldova, in Radio Europa Liberă Moldova, 2 ottobre 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  30. ^ (RO) Diana Gațcan, Unionistul George Simion, declarat persoană indezirabilă în R. Moldova pentru 5 ani, in Ziarul de Gardă, 2 ottobre 2018. URL consultato il 25 settembre 2022.
  31. ^ (RO) Denisa Dudescu, George Simion a încercat să intre în Republica Moldova, deși are interdicție. „Toți parlamentarii au fost lăsați să treacă, doar eu nu”, in Libertatea, 18 giugno 2022. URL consultato il 25 settembre 2022.
  32. ^ (EN) Catalina Mihai, Moldova renews 5-year ban on Romanian far-right leader George Simion, in Euractiv, 5 febbraio 2024. URL consultato il 18 marzo 2024.
  33. ^ a b c (RO) Serviciul de Securitate al Ucrainei confirmă oficial că liderul AUR George Simion are o interdicție de 3 ani de intrare pe teritoriul ucrainean, in G4 Media, 20 agosto 2023. URL consultato il 18 marzo 2024.
  34. ^ a b (RO) Unionistul George Simion candidează la europarlamentare: "România Mare în Europa" înseamnă Basarabia unită cu țara, in Ziare.com, 12 gennaio 2019. URL consultato il 25 settembre 2022.
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  36. ^ (RO) Cătălin Hopulele, George Simion a fost susținut de primarul Iașiului, Mihai Chirica, la alegerile europarlamentare din 2019. "Este un român adevărat", in Libertatea, 8 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.
  37. ^ (RO) Alianța pentru Unirea Românilor – denumirea prescurtată AUR (PDF), su tribunalulbucuresti.ro, Tribunale di Bucarest, 19 settembre 2021. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2022).
  38. ^ a b c d e (EN) Stephen McGrath, How a far-right party came from nowhere to shock in Romania's election, in Euronews, 8 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.
  39. ^ (RO) Cristina Scutaru, George Simion a lansat Alianța pentru Unirea Românilor. Este AUR, in DCNews, 1º dicembre 2019. URL consultato il 25 settembre 2022.
  40. ^ (RO) Surpriză alegeri locale: AUR a câștigat 3 primării și 100 de consilieri locali, in 60m.ro, 29 settembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2021).
  41. ^ a b (RO) Cine e AUR și ce vrea George Simion. Numele controversate de pe listele Alianței pentru Unirea Românilor, in Radio Europa Liberă România, 7 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.
  42. ^ a b (RO) "Surpriza" AUR, partidul cu mesaj anti-maghiar, anti-occidental, unionist și anti-mască. Cine sunt liderii partidului: George Simion, Claudiu Târziu și Dan Tănasă, in G4 Media, 7 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato l'8 dicembre 2020).
  43. ^ (RO) Sabina Fati, AUR-ul antioccidental și cine e cel mai mare perdant al alegerilor, in Deutsche Welle, 7 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato l'8 dicembre 2020).
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  48. ^ a b (RO) George-Nicolae SIMION - Sinteza activitatii parlamentare în legislatura 2020-prezent, su cdep.ro, Camera dei deputati della Romania. URL consultato il 25 settembre 2022.
  49. ^ (RO) Adriana Oprea, Mirela Neag e Cristian Otopeanu, George Simion, ales cu majoritate de voturi noul președinte al partidului AUR, in Libertatea, 27 marzo 2022. URL consultato il 25 settembre 2022.
  50. ^ a b (RO) George Simion, despre tensiunile din Valea Uzului: UDMR este singurul vinovat, in Digi FM, 7 giugno 2019. URL consultato il 25 settembre 2022.
  51. ^ (RO) Georgiana Marina, AUR, după ce a întârziat la întâlnirea cu Iohannis: "Ne-am plimbat". Șoșoacă: "La final mi-am dat jos masca", in Digi 24, 14 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.
  52. ^ a b (RO) M. Ivascu, Eternul candidat la funcția de premier susținut doar de câțiva ruși și de Dan Puric, in HotNews, 29 novembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.
  53. ^ (RO) Georgel Costita, Scandal la Timișoara, la comemorarea Revoluției. George Simion a fost huiduit după ce AUR a făcut un miting, in Digi 24, 16 dicembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2022.

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