García Sánchez
García Sánchez | |
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Conte di Castiglia | |
In carica | 1017 - 1029 |
Predecessore | Sancho Garcés |
Successore | Munia |
Nome completo | García Sánchez |
Altri titoli | conte di Burgos, conte d'Álava e conte di Lantarón e Cerezo |
Nascita | novembre 1009 |
Morte | León, 13 maggio 1029 |
Padre | Sancho Garcés |
Madre | Urraca Gómez |
Consorte | Sancha Alfonso[1] |
García Sánchez, García anche in spagnolo, in galiziano e in asturiano, Garcia, in catalano e in portoghese (novembre 1009 – León, 13 maggio 1029), fu conte indipendente di Castiglia (1017-1029) e conte di Burgos, di Lantarón, di Cerezo e di Álava. Fu l'ultimo discendente di Fernán González, in linea maschile diretta e quindi l'ultimo rappresentante della dinastia dei Lara.
Origine[modifica | modifica wikitesto]
García era figlio del conte di Castiglia, Sancho Garcés e di Urraca Gómez (?-1038), figlia di Gómez Diaz, conte di Saldaña, della famiglia dei Banu Gómez, e della zia di Sancho, Muniadomna Fernández di Castiglia, figlia di Fernán González.[2]
Biografía[modifica | modifica wikitesto]
Alla morte del padre, nel 1017, gli succedette nel titolo di conte di Castiglia e di tutti gli altri titoli, quando era ancora un bambino di circa sette anni.
Durante la sua minore età la reggenza fu esercitata da diversi nobili castigliani e dalla madre, Urraca Gómez[2], che dal 1025, anno in cui García raggiunse la maggior età, si ritirò nel monastero di Covarrubias[3], ma sotto la protezione di suo cognato, il re di Navarra, Sancho III il Grande.

Il re del León, Alfonso V, cercò di approfittare del fatto che il conte di Castiglia fosse solo un bambino, occupando alcune terre della contea di Castiglia tra i fiumi Cea e Pisuerga, ma Sancho il Grande, protettore di García II Sánchez, reagì, respingendo i leonesi da tutto il territorio intorno a Palencia. Nello stesso tempo però cercò di trovare un accordo col re del León; l'accordo fu trovato, nel 1027, con il programmato matrimonio tra il conte di Castiglia e la figlia del re del León, Sancha.
Nel 1029, però quando il conte di Castiglia, García, si recò a Leon per il matrimonio, fu ucciso all'uscita dal palazzo reale di León, dove si era recato per conoscere la sua promessa sposa, l'infanta Sancha, sembra dai figli dei nobili castigliani che, da tempo, erano stati esiliati con le famiglie. Le cronache posteriori ci riferiscono che i colpevoli di questo assassinio appartenevano alla famiglia Vela, che era stata scacciata dai propri domini da Fernan Gonzalez[2], ma non esistono dati storici a suffragare questa tesi, in quanto riportati oltre 200 anni dopo l'avvenimento dall'arcivescovo di Toledo, Rodrigo Jimenez de Rada e dal vescovo di Tuy, Lucas.
Alla sua morte, la contea passò de jure alla sorella, Munia, la moglie del re di Navarra, Sancho il Grande, che ne prese possesso assieme alla moglie sino al 1032, facendola governare dal figlio, Ferdinando.
Discendenza[modifica | modifica wikitesto]
Garcia non arrivò al matrimonio per cui non ebbe figli legittimi, ma di lui non si conoscono neppure figli illegittimi.[2]
Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Ferdinando Gonzales | Gonzalo Fernández de Burgos | ||||||||||||
Muniadomna di Lara | |||||||||||||
García Fernández | |||||||||||||
Sancha Sánchez di Navarra | Sancho I Garcés di Navarra | ||||||||||||
Toda di Navarra | |||||||||||||
Sancho Garcés | |||||||||||||
Raimondo II di Ribagorza | Bernardo I di Ribagorza | ||||||||||||
Toda Galíndez d'Aragona | |||||||||||||
Ava di Ribagorza | |||||||||||||
Garsenda di Fezensac | Guglielmo I di Fezensac | ||||||||||||
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García Sánchez | |||||||||||||
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Gómez Diaz | |||||||||||||
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Urraca Gómez | |||||||||||||
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Muniadomna Fernández di Castiglia | |||||||||||||
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Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Il matrimonio era stato concordato, ma non fu mai celebrato in quanto Garcia fu assassinato, al suo arrivo a León, per le nozze.
- ^ a b c d (EN) Dinastie comitali e poi reali di Castiglia
- ^ Nel monastero di Covarrubias era badessa la zia di García, Urraca Garcés, che era la cognata di Urraca Gómez, che nel corso del 1038, fu uccisa, a Covarrubias, dalle truppe musulmane.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Rafael Altamira, Il califfato occidentale, in Storia del mondo medievale, vol. II, pp. 477-515.