Erantheminae

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Erantheminae
Eranthemum pulchellum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Acanthaceae
Sottofamiglia Acanthoideae
Tribù Ruellieae
Sottotribù Erantheminae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Acanthaceae
Tribù Ruellieae
Sottotribù Erantheminae
Nees, 1847
Generi

Erantheminae Nees, 1847 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Acanthaceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Eranthemum L., 1753 il cui nome deriva da un antico nome greco utilizzato per una pianta sconosciuta il cui significato é: "fiore primaverile".[3][4]

Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dal botanico, entomologo e fisico tedesco Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck (Reichelsheim, 14 febbraio 1776 – Breslavia, 16 marzo 1858) nella pubblicazione "Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis. 11: 425" del 1847.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Eranthemum laxiflorum
Le foglie
Eranthemum nigrum
Infiorescenza
Brunoniella australis
I fiori
Eranthemum roseum
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[8]
X, K (5), [C (2+3), A 2+2 o 2] G (2/supero), capsula
  • La corolla, gamopetala, è formata da un tubo cilindrico, stretto, lungo e slanciato a forma di imbuto (a volte poco appariscente) che all'apice improvvisamente si apre con 5 lobi obovati e subuguali con apici arrotondati o ottusi. I lobi sono contorti e embricati durante la gemmazione. l colore è blu, bianco, rosa o viola.
  • L'androceo è formato da 2 - 4 (raramente 3 o 6 in Brunoniella) stami adnati sotto la gola della corolla (o alla base della stessa) e sono sporgenti. Se gli stami sono 4 allora sono didinami. I filamenti in genere sono glabri. Le antere hanno due teche parallele con apici arrotondati (sono muticate). In alcun specie sono ampiamente separate da un connettivo. Se gli stami sono due, allora presenti due staminoidi clavati o filiformi (Eranthemum); altrimenti gli staminoidi sono assenti. È presente un disco nettarifero.
  • I frutti sono delle capsule clavate o cilindriche con un solido gambo alla base. I semi con forme da discoidi a ellissoidi e compresse sono 4 (da 8 a 12 in Brunoniella, fino 16 in Pararuellia). I semi sono provvisti di un funicolo persistente (il retinacolo è uncinato). La superficie dei semi è pubescente per tricomi igroscopici (a volte i peli sono mucillaginosi). L'endosperma in genere è assente. La deiscenza dei frutti è elastica (derivata dalla particolare placentazione dell'ovario).

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali api, vespe, falene e farfalle, mentre ai tropici anche tramite uccelli quali colibrì (impollinazione ornitogama).[7][8]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). Sono possibili anche dispersioni tramite animali (disseminazione zoocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle specie di questo gruppo copre un areale che comprende l'Africa centrale, l'Asia meridionale, l'Australia e l'Oceania con habitat per lo più tropicali.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa sottotribù (Acanthaceae) comprende, secondo i vari Autori, 256 generi con 2.770 specie[8] oppure 220 generi con 4.000 specie[12] o infine 221 generi con 3.510 specie[1]. È soprattutto una famiglia con specie a distribuzione tropicale o subtropicale molte delle quali sono usate come piante ornamentali. Dal punto di vista tassonomico la famiglia è suddivisa in 4 sottofamiglie (compreso il recente inserimento delle Avicennioideae); la sottotribù di questa voce appartiene alla sottofamiglia Acanthoideae (tribù Ruellieae) caratterizzata soprattutto dalla presenza di cistoliti nelle foglie e del retinacolo nei semi.[13]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Cladogramma della sottotribù

Nell'ambito della tribù Ruellieae la sottotribù di questa voce occupa una posizione "basale" ed è "gruppo fratello" al resto delle sottotribù. Caratteri distintivi per le specie di questo gruppo sono: la gemmazione dei petali della corolla presenta delle contorsioni sinistrose, i semi possiedo dei tricomi igroscopici e stigmi filiformi. All'interno della sottotribù si possono distinguere tre cladi fortemente sostenuti da un punto di vista filogenetico: (1) Kosmosiphon + Eranthemum; (2) Brunoniella + Leptosiphonium; (3) Pararuellia + Pseudosiphonium. I tre cladi sono in relazione di politomia, ma può essere che successivi studi confermino i cladi 2 e 3 come "gruppo fratello"; le specie di questi quattro generi producono tutte capsule cilindriche con 8 - 16 ovuli per loculo.[14]

  • Clade Kosmosiphon + Eranthemum: questi due generi anche se distanti geograficamente sono accomunati da una configurazione staminale composta da 2 stami fertili e 2 staminoidi e dal polline a tre aperture con l'esina grossolanamente reticolata. Inoltre i frutti sono tutti clavati con 4 ovuli per loculo (carattere diagnostico per questo clade) e le corolla hanno lunghi tubi (suggerendo una impollinazione tramite lepidotteri).
  • Clade Brunoniella + Leptosiphonium: questi due generi appartengono ad areali abbastanza vicini, tuttavia a parte i dati molecolari per il momento non ci sono sinapomorfie conosciute per unire la Brunoniella endemica australiana con il Leptosiphonium papuasiano.
  • Clade Pararuellia + Pseudosiphonium: oltre che dai dati molecolari questi due generi sono associati da una morfologia unica per le antere: le due teche si estendono esternamente a 180° una dall'altra (normalmente sono più o meno parallele e vicine).

Il cladogramma a lato tratto dallo studio citato[15] e semplificato, mostra l'attuale conoscenza filogenetica di questo gruppo.

Composizione della sottotribù[modifica | modifica wikitesto]

La sottotribù si compone di 6 generi e 53 specie:[1][16][17]

Genere Specie Distribuzione
Brunoniella
Bremek., 1964
6 Nuova Guinea e Australia
Eranthemum
L., 1753
30 Asia tropicale
Kosmosiphon
Lindau, 1913
Una specie:
Kosmosiphon azureus Lindau
Africa occidentale-tropicale
Leptosiphonium
F. Muell., 1886
10 Papua Nuova Guinea
Pararuellia
Bremek., 1948
5 Malaysia
Pseudosiphonium
(Hance) Tripp et al., 2018[18]
Una specie:
Pseudosiphonium venustum (Hance) Tripp & al.
Cina

In posizione incertae sedis si trova il genere monospecifico Diceratotheca J.R.I. Wood & R.W. Scotland, 2012 (una specie: Diceratotheca bracteolata J.R.I.Wood & Scotland della Tailandia). L'unica specie di questo genere è caratterizzata dall'avere le teche con due appendici basali, polline a forma sferoidale con tre aperture equatoriali e la superficie dell'esina coperte da cospicue isole. Il collegamento con la tribù Ruellieae è dato dalla gemmazione sinistrosa dei petali, ma altri dati (la forma delle teche e del polline) sono in contrasto per essere inserito in questo gruppo.[19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Olmstead 2012.
  2. ^ Tripp et al. 2013.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 156.
  4. ^ Etimologia fanerogame, pag. 45.
  5. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il a aprile 2018.
  6. ^ Motta 1960, Vol. 1 - pag. 18.
  7. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 618.
  8. ^ a b c d Judd et al 2007, pag. 499.
  9. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 4 aprile 2018.
  10. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 4 aprile 2018.
  11. ^ Musmarra 1996.
  12. ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 21 gennaio 2018.
  13. ^ Judd et al 2007, pag. 501.
  14. ^ Tripp et al. 2013, pag. 111.
  15. ^ Tripp et al. 2013, pag. 104.
  16. ^ Copia archiviata, su The Plant List. URL consultato il 4 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2019).
  17. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 4 aprile 2018.
  18. ^ GBIF, su gbif.org, p. Pseudosiphonium venustum. URL consultato il 4 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2018).
  19. ^ Tripp et al. 2013, pag. 130.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]