Enrico di Prussia
Enrico di Prussia | |
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Il principe Enrico in una fotografia del 1914 | |
Principe di Prussia | |
Nome completo | Alberto Guglielmo Enrico di Hohenzollern |
Trattamento | Sua altezza reale |
Nascita | Potsdam, 14 agosto 1862 |
Morte | Eckernförde, 20 aprile 1929 (66 anni) |
Dinastia | Hohenzollern |
Padre | Federico III di Germania |
Madre | Vittoria di Gran Bretagna |
Consorte | Irene d'Assia e del Reno |
Figli | Valdemaro Sigismondo Enrico |
Religione | Protestantesimo |
Enrico di Prussia | |
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Nascita | Potsdam, 14 agosto 1862 |
Morte | Eckernförde, 20 aprile 1929 |
Religione | Protestantesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Germania |
Forza armata | Kaiserliche Marine |
Anni di servizio | 1872 – 1919 |
Grado | Großadmiral |
Guerre | 1ª guerra mondiale |
Comandante di | Hochseeflotte |
Decorazioni | Ordine dell'Aquila nera Pour le Mérite |
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Enrico di Prussia (nome completo: Albert Wilhelm Heinrich von Preußen) (Potsdam, 14 agosto 1862 – Eckernförde, 20 aprile 1929) fu principe imperiale di Germania e Grandammiraglio della Marina militare tedesca.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Enrico era il figlio terzogenito di Federico III di Germania e di sua moglie, Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha. Suo padre era figlio del primo imperatore di Germania, Guglielmo I, mentre sua madre era la figlia primogenita della Regina Vittoria del Regno Unito. Enrico era anche fratello dell'imperatore Guglielmo II di Germania.
Dopo aver frequentato il liceo a Kassel, a quindici anni entrò nella Kaiserliche Marine. Dopo i primi due anni di formazione, che inclusero un viaggio intorno al mondo, fece il proprio ingresso all'Accademia Navale. Durante questo viaggio, Enrico visitò il Giappone ed ebbe numerose udienze con l'imperatore, ma anche qualche problema legato ad un incidente di caccia avvenuto a Suita, presso Osaka, che fece sì che il principe venisse trattenuto per una notte intera per accertamenti presso la residenza imperiale. Ritornò in Giappone altre due volte, nel 1900 e nel 1912, quest'ultima volta per assistere ai funerali dell'imperatore Meiji.
Nel 1888 sposò la cugina principessa Irene d'Assia-Darmstadt, sorella della zarina russa Alessandra e questa parentela portò anche nella casata degli Hohenzollern il problema dell'emofilia.
All'interno della marina ebbe diversi comandi tra cui nel 1887 una torpediniera della 1ª divisione Torpedoboote, nel 1888 lo yacht imperiale SMY Hohenzollern, nel 1889-1890 l'incrociatore di II classe SMS Irene, nel 1892 la nave costiera SMS Beowulf e sino al 1894 la corazzata SMS Sachsen per poi passare alla SMS Wörth sino al settembre del 1895. Dal 1897 il principe Enrico fece parte dello squadrone tedesco inviato in estremo oriente per rafforzare l'occupazione del porto di Tsingtao in Cina e progetto probabilmente a quell'epoca una possibile occupazione delle Filippine, mai però attuata. Restò in Cina sino al 1900 quando il fratello imperatore lo richiamò in Germania per poi essere nominato nel 1903 capo della Stazione navale del Mar Baltico. Tra il 1906 ed il 1909 Enrico fu a capo della Hochseeflotte ed in quell'ultimo anno venne promosso Ammiraglio e ispettore generale della marina imperiale come successore del Grand'Ammiraglio Hans von Koester.
Allo scoppio della prima guerra mondiale venne nominato Comandante in capo dell'Armata Baltica. Nonostante avesse forze inferiori a quelle russe, Enrico riuscì a tenere a bada la flotta russa fino allo scoppio della rivoluzione. Con la fine della guerra Enrico lasciò il servizio attivo e con la caduta della monarchia lasciò definitivamente la Marina.
In disaccordo con il crollo della monarchia tedesca, fuggì con la famiglia a Kiel ove risiedette per qualche tempo nel locale castello, per poi trasferirsi nella sua tenuta di Hemmelmark, vicino a Eckernförde, nello Schleswig-Holstein. Qui Enrico si dedicò in prevalenza alla vela ed agli sport acquatici. Morì nel 1929 a causa di un cancro alla gola dettato dal suo accanimento al fumo, come suo padre.
Personalità
[modifica | modifica wikitesto]Enrico aveva poco da spartire col fratello maggiore Guglielmo. Egli era abbastanza popolare grazie alla sua umiltà e apertura verso i suoi soldati, ma anche per le sue innate qualità di diplomatico noto per il suo tatto. Tra le sue opere diplomatiche più importanti vi furono due viaggi negli Stati Uniti (nel 1896 in occasione del varo dello yacht imperiale Meteor e nel 1902) che gli attirarono le simpatie del governo d'oltreoceano. Tutti riconoscevano al principe Enrico un'intelligenza superiore al fratello, anche se egli mancava completamente di interessi nei confronti della politica e dell'arte militare di terra. Per queste sue doti, nel 1899 ottenne una laurea honoris causa in ingegneria meccanica assegnatagli dall'Università tecnica di Berlino. Nel 1902 ricevette una laurea anche dall'Università di Harvard. Nel 1905 il principe Enrico brevettò (DRP 204.343) l'azionamento manuale per i tergicristalli dei veicoli a motore, il che rappresentò una grande invenzione per un'epoca in cui l'automobile iniziava a comparire nel quotidiano.
Enrico amava la sua vita in marina ed era considerato un ottimo marinaio sia a livello operativo che organizzativo. La vela era una delle sue attività preferite assieme al golf ed al polo. Nel 1909 fondò il Deutschland-Schild, un campionato per la marina imperiale tedesca di sport acquatici. Interessato agli ultimi ritrovati della tecnica nella marina militare, si adoperò sin dai primi del novecento per avviare studi di aerei sottomarini ma senza successo. Per raggiungere questo scopo egli si adoperò personalmente acquisendo il brevetto di pilota il 28 ottobre 1910 grazie al pioniere dell'aviazione August Euler.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Dal matrimonio con Irene nacquero tre figli:
- Valdemaro (20 marzo 1889-2 maggio 1945), sposò la principessa Callista di Lippe-Biesterfeld, non ebbero figli.
- Sigismondo (27 novembre 1896-14 novembre 1978), sposò la principessa Carlotta di Sassonia-Altenburg, ebbero figli.
- Enrico (9 gennaio 1900-26 febbraio 1904), era emofiliaco e morì all'età di quattro anni per un colpo alla testa.
Al cinema
[modifica | modifica wikitesto]Heinrich di Prussia appare, accanto al Presidente Theodore Roosevelt nel documentario Arrival of Prince Henry (of Prussia) and President Roosevelt at Shooter's Island prodotto dall'Edison Manufacturing Company nel 1902.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze prussiane
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze tedesche
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico di Prussia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Enrico di Prussia, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Enrico di Prussia, su IMDb, IMDb.com.
- (DE, EN) Enrico di Prussia, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 261764026 · ISNI (EN) 0000 0003 8165 2918 · LCCN (EN) n86126729 · GND (DE) 118709798 · BNF (FR) cb15060446h (data) |
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