David Arroyo

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David Arroyo Durán
David Arroyo al Critérium du Dauphiné 2012
Nazionalità Bandiera della Spagna Spagna
Altezza 173[1] cm
Peso 66[1] kg
Ciclismo
Specialità Strada, mountain biking
Squadra Primaflor-Mondraker
Carriera
Squadre di club
2001-2003ONCE
2004L.A. Alumínios
2005Illes Balears
2006-2010Caisse d'Epargne
2011-2012Movistar
2013-2017Caja Rural
2018Efapel
2019-Primaflor-MondrakerMTB
Statistiche aggiornate al 27 febbraio 2022

David Arroyo Durán (Talavera de la Reina, 7 gennaio 1980) è un ciclista su strada e mountain biker spagnolo. Professionista su strada dal 2001 al 2018, ha vinto una tappa alla Vuelta a España 2008 e concluso al secondo posto il Giro d'Italia 2010. Dal 2019 è attivo nel mountain biking.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Originario della Provincia di Toledo, passa professionista a soli 21 anni, nel 2001, con la ONCE-Eroski, prima di trasferirsi nel 2004 alla LA Aluminios-Pecol, squadra portoghese. Quell'anno ottiene le prime vittorie da pro, aggiudicandosi due tappe e la classifica giovani al Giro del Portogallo.[2] Nella stagione seguente si accasa alla Illes Balears, formazione diretta da Eusebio Unzué.

Nel 2006 è secondo nella quinta tappa della Volta Ciclista a Catalunya; conclude poi il Giro d'Italia 2007 in decima posizione e il Tour de France 2007 in tredicesima.[3] Nel 2008 fa sue la Subida a Urkiola e la diciannovesima tappa della Vuelta a España, quella con arrivo in salita a Segovia; nel 2009 si piazza invece undicesimo nella graduatoria finale del Giro d'Italia – poi ottavo in seguito alle squalifiche di Di Luca, Pelizotti e Valjavec – oltre a vincere una tappa al Tour du Limousin in Francia (conclude secondo nella generale).[4]

Nel 2010 partecipa nuovamente al Giro d'Italia. Durante l'undicesima tappa è parte della fuga, composta da più di 50 corridori, che giunge al traguardo dell'Aquila con più di 12 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa (fino a quel momento sulle spalle di Aleksandr Vinokurov): Arroyo sale così al secondo posto in classifica, dietro a Richie Porte. Tre giorni dopo, al termine della tappa di Asolo, riesce a conquistare il simbolo del primato:[5] lo perderà quasi una settimana dopo, nella diciannovesima frazione. Quel giorno, dopo essersi staccato in salita sul Mortirolo, recupera in discesa, riuscendo a portarsi a pochi secondi dal trio formato da Scarponi, Basso e Nibali. Sulla salita finale verso Aprica non trova però collaborazione, perdendo la maglia rosa al traguardo.[6] Conclude comunque quel Giro in seconda posizione, a 1'51" dal vincitore Ivan Basso.[7]

L'anno dopo è ancora al via del Giro d'Italia, ma non va oltre un tredicesimo posto nella classifica finale; si piazza poi trentacinquesimo al Tour de France, lontano dai migliori.[8] Nel 2012 non ottiene risultati di rilievo e a fine stagione, dopo otto anni, lascia la Movistar per debuttare, a inizio 2013, con la Caja Rural-Seguros RGA, formazione Professional Continental; con la nuova maglia al primo anno si piazza terzo alla Prueba Villafranca de Ordizia e secondo alla Vuelta a Burgos.[9] Nel 2016 è invece quarto alla Vuelta a Castilla y León e secondo al Giro di Turchia,[10] mentre nel 2017 è quinto alla Route du Sud.[11]

Lascia il ciclismo su strada a fine 2018, dopo una stagione con il team Continental portoghese Efapel. Dal 2019 gareggia nel mountain biking, nella specialità del cross country marathon, con il team almeriense Primaflor-Mondraker.[12][13]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Strada[modifica | modifica wikitesto]

  • 2004 (LA Aluminios-Pecol, due vittorie)
4ª tappa Giro del Portogallo (Fundão > Torre)
8ª tappa Giro del Portogallo (Viseu > Mondim de Basto)
  • 2008 (Caisse d'Epargne, due vittorie)
19ª tappa Vuelta a España (Las Rozas de Madrid > Segovia)
Subida a Urkiola
  • 2009 (Caisse d'Epargne, una vittoria)
3ª tappa Tour du Limousin (Saint-Martin-de-Jussac > Saint-Junien)

Altri successi[modifica | modifica wikitesto]

3ª tappa Vuelta a Burgos (Aranda de Duero, cronosquadre)
  • 2004 (LA Aluminios-Pecol)
Classifica giovani Giro del Portogallo
  • 2011 (Movistar Team, una vittoria)
3ª tappa Vuelta a Burgos (Pradoluengo > Belorado, cronosquadre)

Mountain biking[modifica | modifica wikitesto]

XX Ruta BTT Gran Premio Villa de Paterna, Cross country marathon (Paterna del Campo)

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

2007: 10º
2009: 8º
2010: 2º
2011: 13º
2005: 53º
2006: 20º
2007: 13º
2008: 30º
2009: 69º
2011: 35º
2006: 19º
2008: 17º
2010: 25º
2013: 13º
2014: 20º
2015: 12º
2016: 122º
2017: 89º

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

2001: ritirato
2002: 73º
2014: 41º

Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Plouay 2000 - In linea Under-23: 42º

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (ES) David Arroyo, su movistarteam.com, www.movistarteam.com. URL consultato il 10 giugno 2012.
  2. ^ (EN) David Arroyo - 2004, su procyclingstats.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  3. ^ (EN) David Arroyo - 2007, su procyclingstats.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  4. ^ (EN) David Arroyo - 2009, su procyclingstats.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  5. ^ Omar Carelli, Nibali, impresa da brividi Arroyo nuova maglia rosa, in www.gazzetta.it, 22 maggio 2010. URL consultato il 10 giugno 2012.
  6. ^ Luigi Panella, Super Basso, è in maglia rosa, in www.repubblica.it, 28 maggio 2010. URL consultato il 10 giugno 2012.
  7. ^ Omar Carelli, Basso rifiorisce in rosa È suo il Giro d'Italia, in www.gazzetta.it, 30 maggio 2010. URL consultato il 10 giugno 2012.
  8. ^ (EN) David Arroyo - 2011, su procyclingstats.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  9. ^ (EN) David Arroyo - 2013, su procyclingstats.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  10. ^ (EN) David Arroyo - 2016, su procyclingstats.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  11. ^ (EN) David Arroyo - 2017, su procyclingstats.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  12. ^ (ES) Corredores, su primaflormondraker.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  13. ^ DAVID ARROYO, su mondraker.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  14. ^ (EN) ARROYO DURAN David, su mtbdata.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.

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