Coming Out (album)

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Coming Out
album in studio
ArtistaThe Manhattan Transfer
Pubblicazione19 agosto 1976
Durata35:44
Dischi1
Tracce11
GenereJazz
Pop
EtichettaAtlantic Records
ProduttoreRichard Perry, Tim Hauser (produttore associato)
ArrangiamentiIra Newborn
RegistrazioneStudio 55, Los Angeles, novembre e dicembre 1975
FormatiLP, CD
The Manhattan Transfer - cronologia
Album precedente
(1975)
Album successivo
(1978)

Coming Out è il secondo album del gruppo vocale statunitense The Manhattan Transfer, pubblicato nel 1976 dalla Atlantic Records.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Con la pubblicazione del primo album, i Manhattan Transfer erano stati considerati un'operazione nostalgica di recupero di sonorità e atomosfere del passato. La loro musica era stata definita "Cabaret Rock" e "Art Deco Sha Na Na".[1] Per questo, nelle intenzioni, il secondo disco avrebbe dovuto essere molto diverso da quello di debutto dell'anno precedente. Il manager del gruppo Aaron Russo riteneva che la moda della "nostalgia" fosse passata e ingaggiò quindi Richard Perry per realizzare un disco con sonorità e canzoni più moderne.[2] Perry era un importante produttore di musica pop che aveva lavorato con Barbra Streisand, Art Garfunkel, Ringo Starr e altri. Tra gli altri aveva prodotto Carly Simon in No Secrets, album di grande successo del 1972 arrivato in vetta alla Billboard 200.[3] Tim Hauser, in un'intervista concessa nel novembre del 1975, affermava infatti «l'album sarà differente dal primo, abbiamo registrato molte canzoni contemporanee. Io spero che una volta per tutte possiamo cancellare l'etichetta di nostalgia che la gente ci ha appiccicato addosso.»[2] Nonostante ciò ci furono attriti tra il manager e il gruppo per la scelta del produttore. Il disco, marcatamente pop, non soddisfece completamente la critica e i membri del gruppo.[2][4]

Il disco, sebbene in modo inferiore al primo, ebbe un discreto successo negli Stati Uniti dove raggiunse la posizione 48 della Billboard 200, ma sfondò in Europa. In Gran Bretagna il singolo Chanson d'amour raggiunse la prima posizione ed ebbe un notevole successo in Francia.[1][2] L'album raggiunse la quarta posizione in Norvegia, la nona in Svezia e rimase per 20 settimane nella classifica di vendita britannica dove raggiunse la 12ª posizione.[5]

Nonostante l'intenzione di rendere più moderno il sound del disco, Coming Out contiene un nutrito gruppo di cover di incisioni del passato, recuperate nel modo che ha reso celebri i Manhattan Transfer.

Il disco si apre con un vecchio rhythm and blues di Jesse Stone portata al successo da Roy Hamilton nel 1958.[6] Zindy Lou proviene invece dal repertorio del gruppo vocale doo wop degli anni cinquanta The Chimes, poi ripresa dai The Devotions negli anni sessanta.

Chanson d'amour, cover di un vecchio successo del duo country Art and Dotty Todd del 1958[7], fu pubblicato dai Manhattan Transfer come secondo singolo tratto dall'album e raggiunse la prima posizione nelle classifiche britanniche nel marzo del 1977 rimanendovi per tre settimane.[8] La canzone fu cantata da Janis Siegel in francese ispirandosi a Édith Piaf su suggerimento di Laurel Massé.[1][2][9]

Helpless fu il primo singolo tratto dall'album, un brano di Holland–Dozier–Holland in pieno stile Motown che era stato precedentemente inciso dai Four Tops nel 1965.[10]

Nel loro secondo album i Manhattan Transfer iniziarono anche a esplorare la musica caraibica con The Speak Up Mambo, cover di Cuentame que te paso del cubano Al Castellanos che la incise nel 1958.[11]

Poinciana è uno standard del 1936 basato su una canzone popolare cubana (Cancion del arbol con un testo in lingua spagnola di Manuel Lliso) poi reinterpretata da un gran numero di jazzisti e cantanti statunitensi negli anni quaranta e cinquanta (Glenn Miller, Benny Carter e Bing Crosby per primi, Duke Ellington, Erroll Garner, Harry James, Charlie Parker, George Shearing fino a Nat King Cole e Ahmad Jamal) e re-interpretata dai Manhattan Transfer con un arrangiamento moderno in chiave quasi disco music e con un pregevole assolo di sassofono soprano di Michael Brecker.[2][12]

Il disco comunque, oltre a vecchie canzoni, contiene anche brani moderni come il rhythm and blues S.O.S., Popsicle Toes del cantante jazz Michael Franks, ripresa molti anni dopo da Diana Krall, It Wouldn't Have Made Any Difference, cover di un brano di Todd Rundgren del 1972, e The Thought of Loving You, cover di un brano del gruppo pop rock Crystal Mansion.[13]

L'unico pezzo di sapore jazz dell'album è Scotch and Soda, vecchio brano del gruppo folk The Kingston Trio, da loro incisa nel 1958. La canzone fu attribuita a uno dei membri dei Kingston, Dave Guard, ma in realtà si trattava di una composizione precedente di un autore sconosciuto.[14]

All'incisione del disco parteciparono diversi ospiti di rilievo. Oltre a Michael Brecker e al fratello trombettista Randy, in un paio di pezzi suonò la batteria l'ex-Beatle Ringo Starr. I Manhattan Transfer avevano inciso nel loro primo album un pezzo tratto dal suo Goodnight Vienna del 1974 (disco prodotto proprio da Richard Perry). Tra gli altri ospiti, il pianista di New Orleans Dr. John e Dave Frishberg, veterano del be bop.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Don't Let Go - (Jesse Stone) - 2:45
  2. Zindy Lou - (Johnnie Moore, Eddie Smith) - 2:50
  3. Chanson d'amour - (Wayne Shanklin) - 2:55
  4. Helpless - (Eddie Holland, Lamont Dozier, Brian Holland) - 3:07
  5. Scotch and Soda - (Dave Guard) - 2:59
  6. The Speak Up Mambo (Cuentame) - (Al Castellanos) - 3:05
  7. Poinciana (The Song of the Tree) - (Buddy Bernier, Nat Simon) - 4:11
  8. S.O.S. - (Gerry Shury, Phillip Swern) - 3:10
  9. Popsicle Toes - (Michael Franks) - 4:16
  10. It Wouldn't Have Made Any Difference - (Todd Rundgren) - 3:30
  11. The Thought of Loving You - (David White) - 2:56

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Chuck Miller, 5000 lights years from Birdland: The Manhattan Transfer, in Goldmine Magazine, 4-1999. URL consultato il 26 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2010).
  2. ^ a b c d e f (EN) Coming Out, su Discography, Dal sito ufficiale dei Manhattan Transfer. URL consultato il 14 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2009).
  3. ^ (EN) Biography, su richardperrymusic.com, Sito ufficiale di Richard Perry. URL consultato il 22 gennaio 2010.
  4. ^ (EN) Scott Yanow, Coming Out, su allmusic.com, Allmusic Guide. URL consultato il 26 gennaio 2010.
  5. ^ (EN) Neil Warwick, Jon Kutner, Tony Brown, The complete book of the British charts - Singles and albums, Omnibus Press, 2004, p. 690, ISBN 978-1-84449-058-5. URL consultato il 25 marzo 2010.
  6. ^ (EN) Roy Hamilton, Billborard singles, su allmusic.com, Allmusic Guide. URL consultato il 20 gennaio 2010.
  7. ^ (EN) Art and Dotty Todd, Billborard singles, su allmusic.com, Allmusic Guide. URL consultato il 20 gennaio 2010.
  8. ^ (EN) Chanson d'amour, Manhattan Transfer Number Ones, su number-ones.co.uk. URL consultato il 20 gennaio 2010.
  9. ^ In un'intervista del 1977, Alan Paul descrive la genesi del pezzo attribuendo a Laurel Massé l'idea di cantare à la Edith Piaf e l'interpretazione. In realtà la voce solista di Chanson d'Amour è di Janis Siegel.
  10. ^ (EN) Ron Wynn, Four Tops' Second Album, su allmusic.com, Allmusic Guide. URL consultato il 20 gennaio 2010.
  11. ^ (EN) Cuentame Que Te Paso (Speak Up Mambo by Al Castellanos Y Su Orquesta Cubana, su amazon.com. URL consultato il 20 gennaio 2010.
  12. ^ (EN) Poinciana (1936), su wicn.org, WICN Public Radio. URL consultato il 20 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2009).
  13. ^ (EN) Lars Lovén, Crystal Mansion Biography, su allmusic.com, Allmusic Guide. URL consultato il 20 gennaio 2010.
  14. ^ Scotch and Soda, intervista a Bob Shane, su lazyka.com. URL consultato il 20 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2010).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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