Chiesa di San Lorenzo (Parabiago)

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Santi Lorenzo e Sebastiano
Facciata della parrocchiale di San Lorenzo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàSan Lorenzo (Parabiago)
IndirizzoVia Luciano Manara e Via Manara
Coordinate45°34′08.67″N 8°57′44.37″E / 45.569076°N 8.962326°E45.569076; 8.962326
Religionecattolica di rito ambrosiano
Arcidiocesi Milano
Consacrazione1930 (18 maggio)
Inizio costruzioneagosto 1928
Completamentodicembre 1929

La chiesa parrocchiale dei Santi Lorenzo e Sebastiano è un edificio religioso situato in San Lorenzo di Parabiago. È sede della parrocchia della frazione, facente parte della Pieve di Parabiago (fino al 1972).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca medioevale esisteva già una chiesa nella frazione[3] e probabilmente, sulle rovine di essa nel 1671 venne costruita in stile barocco, un'altra chiesa più grande (oggi scomparsa), situata sul lato destro del Sempione provenendo da Milano; questa vecchio tempio venne descritto dal Cardinal Pozzobonelli, nella relazione della sua visita pastorale datata maggio 1761[4].

Il 29 ottobre 1898 il Cardinal Ferrari costituiva in parrocchia autonoma la frazione, assegnandole la costa San Lorenzo ed il mulino Piazzi, entrambe facenti parte del comune di Nerviano[5].

Agli inizi del XX secolo, la vecchia chiesa era ormai insufficiente a contenere i fedeli, quindi il parroco don Giacomo Bianchi tentò negli anni 1905, 1912 e 1916, di sollecitare la costruzione di un nuovo luogo di culto, finché il 12 agosto 1917, durante la festa patronale di San Lorenzo, ricevette una donazione di 3.000 lire da un gruppo di uomini, allo scopo di acquistare il terreno per la nuova chiesa, ed ancora successivamente ricevette da Felice Gajo (futuro sindaco di Parabiago e senatore del Regno) altre 20.000 lire; così nel 1928 poté comprare il terreno a sinistra sull'attuale via Manara, andando verso Cantalupo di Cerro, e nell'agosto dello stesso anno venne collocata la prima pietra. Costruita su disegno dell'architetto milanese Luigi Boffa, venne ultimata nel 1929 e benedetta il 21 dicembre di quell'anno da don Elia Balzarini, Prevosto di Parabiago. Ancora il Gajo donò l'altare maggiore in marmo bianco e rosa, acquistato dalla chiesa di San Gottardo a Porta Ticinese (Milano); finalmente il 18 maggio 1930 il cardinale Schuster la consacrò.

Pochi anni dopo venne ultimato il campanile, nel frattempo i rintocchi erano ancora dati dalle campane della vecchia chiesa[6]. Dagli inizi dell'anno 1944 fino al 1947 il pittore milanese Natale Penati fece gli affreschi e Paolo Bellegotti le decorazioni; infine il 12 agosto 1945 venne donata alla chiesa la statua del santo patrono della frazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lista aggiornata all'anno 1947, perché tratta dal libro Storia di Parabiago, vicende e sviluppi dalle origini ad oggi di don Marco Ceriani, edito da Unione Tipografica Milano nel 1948
  2. ^ Comune di Parabiago - LE CHIESE
  3. ^ nel Liber Notitiarum di Goffredo da Bussero del 1240 si fa riferimento ad una chiesa di San Lorenzo in Parabiago
  4. ^ "... l'oratorio sotto il titolo di San Lorenzo nella cassina omonima... di forma rettangolare alta 25 cubiti e 6 once, larga 16 cubiti secondo le misure allora in voga... L'altare di marmo nero intarsiato in stile barocco era addossato alla parete di fondo sulla quale appariva l'affresco della Madonna col Bambino fiancheggiata dai santi Sebastiano e Lorenzo... la chiesa era quindi dedicata ai due Santi ed alla Vergine..." (riportata da don Marco Ceriani in Storia di Parabiago vicende e sviluppi dalle origini ad oggi)
  5. ^ Il decreto arcivescovile del 1898 delimitava i confini della nuova parrocchia di San Lorenzo: «... Perciò il detto luogo di S.Lorenzo col territorio che verso settentrione ed oriente è delineato dagli stessi confini che delimitavano la parrocchia di Parabiago, verso occidente è separato dal luogo di Parabiago dal fiume Olona compresi i suoi derivati, verso meridione per mezzo della strada privata che dal luogo detto volgarmente "molino Piazzi" conduce alla strada provinciale che tende da Milano a Gallarate (il Sempione n.d.r.) e più sopra per mezzo della linea retta che è rispettivamente in continuazione e perpendicolare al rivo chiamato "Roggia Diotti"...» (riportata da don Marco Ceriani in Storia di Parabiago vicende e sviluppi dalle origini ad oggi)
  6. ^ l'orologio del vecchio campanile sul Sempione era però all'epoca guasto, poiché non suonava più di sei rintocchi e mezzo, come ricorda ancora don Marco Ceriani (Storia di Parabiago vicende e sviluppi dalle origini ad oggi, 1948)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • "Storia di Parabiago, vicende e sviluppi dalle origini ad oggi", don Marco Ceriani - 1948, Un. Tipografica di Milano
  • "Uomini e cose di Parabiago", Prof. Egidio Gianazza - 1990, Comune di Parabiago

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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