Chiesa della Missione ai Vergini
Chiesa della Missione ai Vergini | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Napoli |
Coordinate | 40°51′25.73″N 14°15′17.73″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Diocesi | Arcidiocesi di Napoli |
Architetto | Luigi Vanvitelli |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | 1724 |
Completamento | 1788 |
Sito web | complesso-monumentale-vincenziano.business.site/ |
La chiesa della Missione ai Vergini è un luogo di culto cattolico del centro storico di Napoli situato in via Vergini 51, non lontano dal Museo archeologico nazionale.
Storia
Nel XVI secolo i Padri Missionari occuparono, grazie alle donazioni della duchessa di Sant'Elia, Maria Giuseppa de Brandis Staremberg, la chiesa di Santa Maria dei Vergini e l'attiguo complesso conventuale.
Nel XVIII secolo, ebbero l'esigenza di trasferirsi in un nuovo edificio; la costruzione di quest'ultimo, comprendente un convento ed una chiesa ad esso annessa, fu avviata nel 1724 sotto la supervisione di padre Gargiani, ma successivamente i lavori vennero affidati a Luigi Vanvitelli. La costruzione del nuovo complesso terminò nell'anno 1760; tuttavia la facciata della chiesa venne aggiunta soltanto nel 1788 con il disegno di un architetto ignoto.
Descrizione
La chiesa è uno dei capolavori di Luigi Vanvitelli, tanto che, dopo la sua costruzione, divenne un vero e proprio modello di riferimento per l'architettura religiosa della città.
La facciata è stretta fra due palazzi abitativi ed è in un sobrio stile barocco. Essa è suddivisa in due fasce orizzontali da un cornicione marmoreo e, ciascuna di queste due, è a sua volta tripartiva verticalmente da lesene, anch'esse in marmo, corinzie. Al centro della parte inferiore, si apre il portale.
L'interno della chiesa è a pianta centrale, con vano centrale coperto da una cupola, poggiante su un tamburo e sormontata da una lanterna, sul quale si aprono altri due gemelli, che costituiscono l'avancorpo e il presbiterio, e, in alto, quattro coretti. La chiesa ospita numerose opere d'arte, tra le quali tele di Francesco De Mura (San Vincenzo de Paoli in gloria; nella prima cappella sulla destra) e di Giovanni Sarnelli (Conversione di San Paolo, del 1787). Sempre settecenteschi sono il coro in radica di noce, posto nel presbiterio, e il lavabo in marmo nella sacrestia, opera del marmoraio partenopeo Pascale Cartalano.
Organo a canne
L'organo a canne della chiesa è stato costruito negli anni cinquanta del XX secolo dalla ditta organaria cremonese Rotelli-Varesi ed in seguito più volte restaurato.
Lo strumento è a trasmissione elettrica, con consolle mobile indipendente situata nella navata e avente due tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note. Il materiale fonico è collocato in due luoghi distinti all'interno della chiesa:
- il Grand'Organo (prima tastiera) e il Pedale si trovano sulla cantoria in controfacciata, entro la cassa barocca del XVIII secolo riccamente intagliata, opera del Vanvitelli;
- l'Espressivo (seconda tastiera) si trova su uno dei quattro coretti del vano centrale.
Bibliografia
- Vincenzo Regina, Le chiese di Napoli. Viaggio indimenticabile attraverso la storia artistica, architettonica, letteraria, civile e spirituale della Napoli sacra, Newton e Compton editore, Napoli 2004.
Voci correlate
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Collegamenti esterni
- L'organo a canne, su gmvitagliano.com.