Cerura vinula

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Cerura vinula
Cerura vinula
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Noctuoidea
Famiglia Notodontidae
Sottofamiglia Notodontinae
Tribù Dicranurini
Genere Cerura
Specie C. vinula
Nomenclatura binomiale
Cerura vinula
(Linnaeus, 1758)
Sinonimi

Bombyx gnoma
(Fabricius, 1777)
Bombyx phantoma
Dalman, 1823
Phalaena diuramajor
Retzius, 1783
Phalaena vinula
Linnaeus, 1758

Sottospecie
  • C. v. benderi
  • C. v. estonica
  • C. v. phantoma
  • C. v. vinula

Cerura vinula (Linnaeus, 1758) è un lepidottero appartenente alla famiglia Notodontidae, diffuso in Eurasia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

Il maschio adulto è leggermente più piccolo della femmina. Le ali anteriori sono bianche o grigio-giallastre, venate di nero; quelle posteriori sono di un grigio molto chiaro, quasi trasparenti nelle femmine. Il corpo è grigio-biancastro e presenta delle bande scure sull'addome.
L'apertura alare varia dai 58 ai 75 mm.
Il maschio ha antenne bipennate, mentre quelle delle femmine sono seghettate.[1]

Uovo[modifica | modifica wikitesto]

Le uova sono color cioccolato, semisferiche, ampie all'incirca un millimetro e mezzo.

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Vista frontale del bruco.

Il bruco è lungo all'incirca 80 mm. È di un verde molto brillante e, sul dorso, ha una macchia bruno-nerastra, circondata da una linea bianca. I bruchi giovani sono completamente neri. L'addome termina in una coda a forma di forcella, le cui estremità presentano flagelli rossi estensibili.

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

La crisalide è alquanto simile a quella di un Noctuidae, e si presenta protetta da un robusto bozzolo adeso ad un albero o ad un palo.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Il bruco ha un comportamento difensivo molto marcato. Quando viene disturbato, assume un atteggiamento difensivo sollevando il capo con un'area rossa e la coda con i flagelli. Se l'avvertimento viene ignorato, spruzza acido formico.
La pupa rappresenta stadio di resistenza per l'inverno.

Periodo di volo[modifica | modifica wikitesto]

Il periodo di volo si estende da aprile ad agosto a seconda dell'altitudine; la specie è univoltina.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Le piante ospiti sono rappresentate da membri dei generi Salix L. e Populus L. (Salicaceae), in particolare Populus tremula L..

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Le uova vengono deposte sulla pagina superiore delle foglie della pianta nutrice.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie vive nell'ecozona paleartica, attraverso l'Europa e le zone temperate dell'Asia, fino alla Cina. In Italia è presente ovunque.[1]

L'habitat consiste in zone boscose molto fitte e umide, dal livello del mare ai 1.300 metri di altezza.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Sono riconosciute quattro sottospecie:

  • Cerura vinula vinula (Linnaeus, 1758)
  • Cerura vinula benderi Lattin, Becker & Roesler, 1974
  • Cerura vinula estonica Huene, 1905
  • Cerura vinula phantoma (Dalman, 1823)

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati quattro sinonimi:

  • Bombyx gnoma (Fabricius, 1777) (sinonimo eterotipico)
  • Bombyx phantoma Dalman, 1823 (sinonimo eterotipico)
  • Phalaena diuramajor Retzius, 1783 (sinonimo eterotipico)
  • Phalaena vinula Linnaeus, 1758 (sinonimo omotipico; basionimo)
  • Dicranura vinula

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Cerura vinula Linnaeus 1758, su ceaniscemi.it, Centro di Educazione e Formazione Ambientale - Onlus Niscemi (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • David Carter, Guarda & scopri - Farfalle e falene, Fabbri Editori, 1992, ISBN 88-450-4452-1.
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 9780840337023, LCCN 85081922, OCLC 13784377.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Fauna Europaea, su faunaeur.org.
  • (DE) Lepiforum.de.
  • (EN) UKMoths, su ukmoths.org.uk. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2012).