Celestino Migliore

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Celestino Migliore
arcivescovo della Chiesa cattolica
Confiteor tibi in populi
 
TitoloCanosa
Incarichi attualiNunzio apostolico in Polonia
 
NatoCuneo, 1º luglio 1952
Ordinato presbitero25 giugno 1977
Consacrato arcivescovo6 gennaio 2003 da papa Giovanni Paolo II
 

Celestino Migliore (Cuneo, 1º luglio 1952) è un arcivescovo cattolico italiano, nunzio apostolico della Santa Sede in Polonia.

Biografia

Nato in Piemonte, è stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1977. Ha studiato presso lo Studio Teologico Interdiocesano di Fossano.[1] Ha poi ottenuto un dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Ha studiato presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, diplomandosi nel 1977;[2] nel 1980 è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. Fra il 1980 e il 1984 ha lavorato presso la Delegazione apostolica dell'Angola, e poi presso quella dell'Organizzazione degli Stati Americani fino al 1988. In seguito per un anno ha lavorato presso la Nunziatura apostolica in Egitto e poi a quella di Varsavia. Il 14 aprile 1992 è stato nominato osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa.

Fra il 1995 e il 2002 è stato Sottosegretario alla Sezione per le Relazioni con gli Stati della Segreteria di Stato della Santa Sede, occupandosi anche delle relazioni con i paesi asiatici che non intrattenevano relazioni diplomatiche con la Santa Sede.

Il 30 ottobre 2002 è stato nominato osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite ed elevato alla sede titolare di Canosa, con dignità di arcivescovo. Il 6 gennaio 2003 ha ricevuto la consacrazione episcopale da papa Giovanni Paolo II, co-consacranti il sostituto alla Segreteria di Stato, monsignor Leonardo Sandri, e il segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, monsignor Antonio Maria Vegliò.

Nel dicembre 2008 in un'intervista all'Agenzia cattolica I Media annuncia che la Santa Sede si opporrà alla Proposta dell’Unione Europea per una dichiarazione ONU che condanni formalmente le discriminazioni contro gli omosessuali,[3] condivisa da tutti i 27 Paesi Membri dell'Unione Europea,[4] nella quale si chiede la depenalizzazione dell'omosessualità in quegli Stati dove sono considerati reati gli atti omosessuali o l'omosessualità in sé stessa e si riafferma il principio di non-discriminazione, che richiede l'estensione dei diritti umani ad ogni essere umano indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere.[5][6] L'opposizione di Migliore era dovuta a quest'ultima richiesta, poiché molti Stati attualmente non riconoscono il diritto al matrimonio — indicato come uno dei diritti fondamentali nella Dichiarazione universale dei diritti umani — tra persone dello stesso sesso, e dunque attuano una discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale. Il timore è quello che la mozione apra la strada alla condanna, in quanto "discriminanti", anche di questi Paesi e li obblighi a riconoscere nuove forme di matrimonio, cui la Chiesa è contraria.[7][8]

Il 30 giugno 2010 è stato nominato nunzio apostolico in Polonia.

Genealogia episcopale

Lo stesso argomento in dettaglio: Genealogia episcopale.

Successione apostolica

Lo stesso argomento in dettaglio: Successione apostolica.

Onorificenze

Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 19 gennaio 1999[9]

Note

  1. ^ Chi siamo, su sti-issrfossano.it, Studio Teologico Interdiocesano - Fossano. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  2. ^ Ex-alunni 1950 – 1999, su vatican.va, Pontificia Accademia Ecclesiastica. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  3. ^ Per una traduzione in italiano della dichiarazione si veda Il testo che l'Unione Europea presenterà all'ONU per la depenalizzazione universale dell'omosessualità, in Radio Radicale.it, 02 dicembre 2008.
  4. ^ Il Vaticano all'Onu: l'omosessualità resti reato, in La Repubblica, 02 dicembre 2008, p. 1. URL consultato il 3 dicembre 2008.; Orazio La Rocca, Dal Vaticano monito all' Onu L' omosessualità resti reato, in La Repubblica, 2 dicembre 2008, p. 6. URL consultato il 3 dicembre 2008.
  5. ^ (EN) First ever statement on sexual orientation and gender identity at the UN General Assembly, su ilga.org, Ilga, 19 dicembre 2008. URL consultato il 1º settembre 2009.
  6. ^ La Proposta, dopo aver richiamato la Dichiarazione universale dei diritti umani - riaffermando inoltre «il principio di non-discriminazione che richiede che i diritti umani siano estesi a tutti gli esseri umani indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere» -, esorta «gli Stati a prendere tutte le misure necessarie, in particolare legislative o amministrative, per assicurare che l'orientamento sessuale o l'identità di genere non possano essere, in nessuna circostanza, la base per l'attuazione di pene criminali, in particolare di esecuzioni, arresti o detenzioni». Successivamente, invita gli Stati ad promulgare leggi che puniscano coloro che si rendano responsabili di «violazioni dei diritti umani legate all'orientamento sessuale o all'identità di genere». Proposta dell’Unione Europea per una dichiarazione ONU che condanni formalmente le discriminazioni contro gli omosessuali, su radioradicale.it, 2 dicembre 2008. URL consultato il 1º settembre 2009.
  7. ^ Chi imbroglia sull'omosessualità, su ilfoglio.it, il Foglio, 2 dicembre 2008. URL consultato il 1º settembre 2009.
  8. ^ Il testo integrale dell'intervista di Mons. Celestino Migliore all'agenzia francese I.MEDIA
  9. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Sottosegretario per i Rapporti con gli Stati Successore
Claudio Maria Celli 16 dicembre 1995 - 30 ottobre 2002 Pietro Parolin
Predecessore Vescovo titolare di Canosa
(titolo personale di arcivescovo)
Successore
- dal 30 ottobre 2002 in carica
Predecessore Osservatore permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite Successore
Renato Raffaele Martino 30 ottobre 2002 - 30 giugno 2010 Francis Assisi Chullikatt
Predecessore Nunzio apostolico in Polonia Successore
Józef Kowalczyk dal 30 giugno 2010 in carica
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