Castelbarco

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Castelbarco
Di rosso, al leone rampante d'argento
StatoVallagarina
FondatoreAldrighetto di Castelbarco
Data di fondazioneXII secolo
Rami cadetti
  • Castelbarco di Gresta
  • Castelbarco di Milano
Stemma Castelbarco di Milano

Castelbarco è un'antica famiglia nobile, di cui si hanno notizie fin dalla prima metà del XII secolo, che legò il suo nome alla Vallagarina, dominata dalla dinastia per alcuni secoli, salvo poi insediarsi nel territorio milanese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini medievali: i Da Castelbarco[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Avio, storica residenza dei Castelbarco
Castello di Rovereto.

Le origini della famiglia Castelbarco non sono certe. La provenienza boema fu smentita da Giuseppe Gerola con ricerche svolte tra il 1901 e il 1910 e le prime notizie di una certa fondatezza risalirebbero al 1172 quando ad Arco Aldrighetto di Castelbarco avrebbe ucciso il vescovo di Trento Adelpreto II.[1] Questo fatto tuttavia non è unanimemente riconosciuto, e nella ricostruzione degli eventi è intervenuto anche lo studioso roveretano Girolamo Tartarotti. Il vescovo potrebbe quindi essere morto a Rovereto nel 1177. I Castelbarco probabilmente furono una famiglia di milites maiores inizialmente feudatari dei vescovi di Trento e, a partire dal XII secolo, iniziarono a manifestare una sempre maggiore autonomia. Il nome della stirpe deriverebbe dal maniero Castel Barco presso Chiusole.

L'erede di Aldrighetto, Briano Castelbarco rafforzò le basi politico-militari della dinastia durante gli anni di crisi del vescovado trentino con Corrado di Beseno. Briano riuscì ad impossessarsi del castello di Avio e di castel Lizzana, garantendo l'insediamento della casata in Vallagarina. Il successore Azzone Castelbarco trasformò il sito di Avio, fino ad allora un castello-recinto con mastio, in un grande castello residenziale. Soppresso provvisoriamente il principato vescovile di Trento per volontà dell'imperatore Federico II di Svevia nel 1236, Azzone si alleò con il vicario imperiale Ezzelino III da Romano, iniziando ad allargare il suo potere nell'area vicina alla fortezza di Avio.

Arca di Guglielmo Castelbarco presso la basilica di Santa Anastasia.

Nel 1265 ad Azzone succedette il primogenito Guglielmo da Castelbarco che proseguì nella politica paterna di marcata indipendenza nei confronti della Chiesa trentina tanto da ricevere una scomunica per tutta la famiglia. Nel 1266 sottrasse ai Castelnuovo il castello di Castellano e tentò senza successo, nel 1301, di sottrarsi al controllo dei sempre più potenti Scaligeri di Verona. Nel 1307 Guglielmo occupò Castel Pietra e Castel Beseno, già appartenuti ai Da Beseno. Avviò la costruzione della basilica di Santa Anastasia a Verona e ospitò Dante Alighieri durante il suo soggiorno presso gli Scaligeri.[2]

Nel 1310 Guglielmo accompagnò l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo nella sua spedizione italiana, reggendo per suo conto la rocca di Bergamo mentre il corteo imperiale proseguiva verso Roma. Tornato in Trentino riuscì poi ad impadronirsi di castel Corno grazie al matrimonio del fratello Federico Castelbarco con Beatrice Castelcorno e conquistò il maniero di Castelnuovo, strappandolo ai Castelnuovo.

Guglielmo Castelbarco morì senza eredi diretti nel 1320, le sue fortune vennero così spartite tra i nipoti. Aldrighetto Castelbarco divenne signore di Lizzana, Rovereto (fu forse lui ad avviare la costruzione del castello cittadino), Pietra e Beseno. Ampliò poi i suoi domini acquistando (1324) le proprietà dei signori di Gardumo in Val di Gresta. Con la generazione dei nipoti di Aldrighetto originò una frammentazione dei domini familiari. Dai figli di Federico Castelbarco, figlio di Aldrighetto, originarono le linee dei Castelbarco di Gresta e dei Castelbarco di Albano e Nomesino.

Al volgere dell'età medievale, la schiatta dei Castelbarco continua a sfornare condottieri: tale Azzone Castelbarco figura tra gli allievi del grande maestro di scrima (scherma tradizionale italiana) Fiore dei Liberi (1350-1420). Da un punto di vista politico, i Castelbarco sono ormai più impegnati a difendere i loro domini dagli appetiti delle potenze che si contendono le terre gravitanti intorno all'arco alpino orientale, la Repubblica di Venezia e gli Asburgo, che a tentare di costituire un principato autonomo. Alla pari dei conti Lodron, cui spesso si imparentarono, i Castelbarco dovettero barcamenarsi tra la Serenissima e i conti del Tirolo per tutto il XV secolo. Nel 1405, Venezia estendeva infatti il suo protettorato sulla Val Lagarina e nel 1411 Azzone Castelbarco, signore di Avio, Ala, Brentonico e parte di Mori, lasciò in eredità i suoi feudi alla Serenissima: da questo lascito ebbero origine i "Quattro Vicariati" della Val Lagarina.

Stemma araldico della famiglia Castelbarco presso il transetto meridionale della cattedrale di Trento

Rinascimento: i Castelbarco tra Venezia e gli Asburgo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1441 Venezia conquistò e demolì i castelli castrobarcensi di Lizzana, Albano e Nomesino, che non vennero più ricostruiti; le giurisdizioni, equivalenti alla porzione orientale della Val di Gresta e Mori, passarono sotto la Serenissima. Nel febbraio del 1456 i due fratelli Giorgio e Pietro Lodron, sobillati da Giorgio Hack, vescovo di Trento, occuparono quattro castelli di Giovanni Castelbarco: il Castello di Castelnuovo di Noarna, il Castello di Castellano, Castel Corno e il Castello di Nomi. Castelnuovo e Castellano passarono sotto l'egida dei Lodron e nacque così il Feudo di Castellano-Castelnuovo, mentre Castel Corno e Nomi andarono al principe-vescovo.

Nel 1497 Antonio Castelbarco, già alleato dei veneziani, risolse di schierarsi al fianco degli Asburgo e accettò l'investitura da Massimiliano I d'Asburgo, conte del Tirolo. Nel 1508, mentre la Lega di Cambrai voluta dall'Asburgo combatteva i veneziani, la popolazione della Val di Gresta scacciò le truppe della Serenissima ma fu solo a seguito della Battaglia di Agnadello (14 maggio 1509) che la Vallagarina e il basso Trentino si liberarono dei veneti passando sotto il dominio austriaco. I Castelbarco di Gresta, unico ramo sopravvissuto dell'antica famiglia, rimasero padroni delle giurisdizioni tirolesi di Castelbarco e Gresta: quest'ultima comprendeva i paesi di Ronzo, Chienis, Varano, Pannone e Valle; Mori era uno dei "Quattro Vicariati", con Ala, Avio e Brentonico, la cui giurisdizione era vescovile.

Seicento: crisi e rinascita del casato[modifica | modifica wikitesto]

Stemmi di Portia Catherina di Castelbarco e suo marito Conte Franciscus Leopoldus D'Arco visualizzato su una carta degli antenati del 18 ° secolo

Nella seconda metà del XVII secolo, la storia dei Castelbarco subì un radicale mutamento. Nel 1652 il feudo avito di Castelbarco passò ai Lodron. Nel 1654, mancando eredi maschi al principe-vescovo Carlo Emanuele Madruzzo di Trento, l'imperatore Ferdinando III si dimostrò favorevole a riconoscere gli antichi diritti dei Castelbarco sulla Val Lagarina. Nel 1663, i "Quattro Vicariati" vennero resi ai conti Carlo, Francesco (1620-1695) e Giovanni Battista Castelbarco, figli del conte Scipione Castelbarco. Sede dinastiale divenne il Palazzo Castelbarco di Loppio, presso Gresta. Giovanni Battista Castelbarco (1657-1713) sposò Clarice Rangoni, ma non ebbe figli. Nel 1699 fu ambasciatore plenipotenziario dell'imperatore Carlo VI in Italia e successivamente fu il primo governatore del ducato di Mantova dopo il suo ritorno all'impero. Il fratello Sigismondo Carlo Castelbarco (1661-1708) divenne principe-vescovo di Chiemsee. Il terzo fratello Scipione Giuseppe Castelbarco (1665-1731), sposò Costanza Visconti nel 1696. Essa era figlia ed erede di Cesare Visconti, marchese di Cislago, conte di Gallarate e grande di Spagna, ultimo del ramo dei Visconti di Cislago. Il matrimonio aumentò considerevolmente la ricchezza di Giuseppe Scipione, che ereditò il marchesato di Cislago, la contea di Gallarate (che comprendeva Gallarate, Ferno, Samarate, Cassina Verghera, Bolladello, Solbiate sopra l'Arno, Peveranza, Arnate, Cedrate, Santo Stefano e Cardano) a cui era unito il Grandato di Spagna di Prima Classe, le consignorie di Somma, Crenna ed Agnadello, e il feudo di Quinzano con Montonate, Villa in parte, San Pancrazio, Vizzola, Cimbro e Cuvirone per metà, sempre nel territorio di Varese. Giuseppe Scipione fu consigliere dell'imperatore Carlo VI e suo ambasciatore al Duca di Savoia. La ricchezza e il potere dei Castelbarco al volgere del Seicento viene ben testimoniata dal loro possesso di quattro strumenti realizzati dal maestro liutaio Stradivari: tre violini (1685, 1699 e 1714, quest'ultimo tramutato in una viola dal liutaio Jean-Baptiste Vuillaume[3]) e un violoncello datato 1697.

Settecento: i Castelbarco-Visconti-Simonetta[modifica | modifica wikitesto]

Il castello-palazzo visconteo di Cislago, passato ai Castelbarco con il feudo nel 1716.
Villa Albani in un'incisione di Giuseppe Vasi
Villa Imperiale (Pesaro), passato agli Albani nel 1777

Gli scontri della Guerra di Successione Spagnola videro Scipione Giuseppe Castelbarco impegnato a servire l'imperatore Carlo VI come ambasciatore presso le corti del Nord-Italia, mentre i suoi possedimenti trentini, tra cui anche il palazzo dinastico di Loppio, venivano distrutti dalle truppe francesi (1703).

Bisognoso di alleanze in una Milano da poco passata sotto il dominio austriaco (v. Trattato di Utrecht), Scipione Giuseppe risolse di legarsi ai Simonetta, famiglia nobile oriunda della Calabria insediatasi da tre secoli nel territorio milanese con ottimi agganci politici. Teresa Castelbarco (...-1786), figlia di Scipione e Costanza Visconti, venne data in sposa ad Antonio Simonetta (...-1773), ciambellano degli Asburgo in Milano, la quale sposò poi in seconde nozze morganaticamente Francesco III d'Este, Duca di Modena e di Reggio e feudatario di Varese vita natural durante. Carlo Francesco Ercole Castelbarco (…-1734), fratello di Teresa, ottenne dall'imperatore Carlo VI investitura dei feudi viscontei materni, divenendo marchese di Cislago (1716), e proseguì nella scelta paterna di alleanza con i Simonetta. Fu ufficiale nell'esercito di Eugenio di Savoia al servizio di Carlo VI. Nominato colonnello nel 1731 divenne aiutante generale del maresciallo de Mercy, morendo però nella battaglia della Crocetta presso Parma nel 1734. Il 2 giugno 1749, Cesare Ercole Castelbarco (1730-1755), figlio di Carlo Francesco Ercole, sposò la cugina Francesca Simonetta (1731-1796), nata dal matrimonio Castelbarco-Simonetta, sancendo l'unione dei due casati. Il matrimonio fruttò ai Castelbarco anche il possesso della Villa Contessa, grossa proprietà dei Simonetta nel territorio di Vaprio d'Adda tenuto in locazione dalla chiesa di Milano.

Ottocento: i Castelbarco-Albani[modifica | modifica wikitesto]

All'epoca del conte Cesare Pompeo Castelbarco (1782-1860), figlio di Carlo Ercole Castelbarco (1750-1814) del fu Cesare Ercole e di Maria Litta Visconti Arese (1761 - 1815), i Castelbarco vivevano ormai gran parte dell'anno a Milano o nelle loro vaste proprietà in Lombardia (oltre alla Villa Contessa entrarono anche in possesso di un vasto stabile ad Imbersago e della villa-castello dei Visconti di Cislago). Le giurisdizioni feudali trentine venivano gestite da capitani e vicari, mentre le proprietà familiari erano affidate ad amministratori.

Il 15 giugno 1831 il conte Carlo Castelbarco (1808-1880), figlio di Cesare Pompeo, sposò Antonia Litta Albani (1814-1855), ottenendone in dote Villa Albani a Roma e il diritto al doppio cognome Castelbarco-Albani per gli eredi a seguito dell'infeudazione (1848-1858) di Montignano Albani[4]. I Castelbarco Albani ottennero il titolo principesco nel 1848, riconosciuto sia in Italia che in Austria.

Novecento: i Castelbarco-Pindemonte-Rezzonico[modifica | modifica wikitesto]

Emanuele Castelbarco Visconti Simonetta (poeta, pittore, organizzatore culturale e mecenate), marito di Ercolina Erba (nipote ex fratre di Carlo Erba), con R.D. 29/02/1912, aggiunse il cognome della madre, Maria Luigia Pindemonte Rezzonico, dando vita al ramo Castelbarco Pindemonte Rezzonico.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Da Federico, I signore di Castelbarco[modifica | modifica wikitesto]

 Federico, I signore di Castelbarco
†1171
?
 
 
 Aldrighetto, II signore di Castelbarco
†1198
?
 
  
 Briano, III signore di Castelbarco
*1192 †1234
?
Bonifacio
†1238
canonico a Trento
 
      
 Azzone, IV signore di Castelbarco
†1263
?
Aldrighetto, I signore di Castelcorno
†1263
?
Guglielmo
†1256
?
Federico
†1259
Adelasia von Lodron
Tommaso
*? †?
?
Briano
*? †?
?
 
      
Guglielmo, V signore di Castelbarco
†1319
Speronella di Viviano

senza eredi
Bonifacio
†1279
Caracosa di Lendinara

senza eredi
Federico
†1279
Beatrice di Castelcorno
Alberto
†1265
Beatrice di Castelcorno
Leonardo
†1271
Sofia di Lizzana
Beatrice
*? †?
Enrico IV da Egna
 
     
 Aldrighetto, I signore di Lizzana
†1323
Elsbet von Eschenloch
Azzone
†1314
?
Bonifacio
†1314
?
Floridiana
*? †?
Nikolaus von Metz
Maria
*? †?
1.Wilhelm von Brunnenberg
2.Otto von Schlandersberg

Da Aldrighetto, I signore di Lizzana[modifica | modifica wikitesto]

 Aldrighetto, I signore di Lizzana
†1323
Elsbet von Eschenloch
 
       
Marcabruno, I signore di Beseno
†1386
?
Azzone, VI signore di Castelbarco
†1363
Sofia Della Scala
Federico, I signore di Gresta
†1351
Adelaide von Matsch
Guglielmo, VII signore di Castelbarco
†1330
?
Beatrice
†1330
Niccolò d'Arco, conte d'Arco
Agnese
*? †?
Seiano da Saiano
Elisabetta
*? †?
Rudolf von Niederthor
 
  
 Aldrighetto, II signore di Gresta
†1365
Caterina Della Scala
Armano, I signore di Albano
†1376
?
 
   
 Guglielmo
†1365
?
Marcabruno, III signore di Gresta
†1437
Fina ?
Antonio
†1405
?
 
   
 Armano
†1437
?
Federico, IV signore di Gresta
†1444
Elisabetta Fracastoro
Elisabetta
†1444
Uguccione di Thiene
 
  
 Antonio, V signore di Gresta
†1497
Nostra von Lodron
Anna
*? †?
Alessandro d'Arco
 
   
Giorgio
† Infante
Marcabruno, VI signore di Gresta
†1514
?
Nicolò, VII signore e I barone di Gresta
†1543
Origa Saratico
 
    
 Antonio, II barone di Gresta
†1568
senza eredi
Federico, III barone di Gresta
†1573
1.Ludovica von Lodron
2.Porzia Avogadro
Nostra
*? †?
Vinciguerra d'Arco, conte d'Arco
Laura
†1543
?

Da Federico, III barone di Gresta[modifica | modifica wikitesto]

 Federico, III barone di Gresta
†1573
1.Ludovica von Lodron
2.Porzia Avogadro
 
        
2.Eleonora
†1573
Girolamo von Lodron, conte di Lodron
2.Antonio, IV barone di Gresta
†1605
senza eredi
2.Giovanni Battista, V barone di Gresta
†1605
senza eredi
2.Scipione, VI barone di Gresta
†1620
Laura Galvagni
2.Giulio Cesare
†1605
2.Lucrezia
*? †?
Orazio Pallavicino
2.Auriga
†1651
1.Antonio d'Arco, conte d'Arco
2.Ludovico von Lodron, conte di Lodron
2.Silvia
*? †?
Lucillo de Tassis
 
     
 Francesco, VII barone di Gresta e I conte di Castelbarco
†1695
Claudia Dorotea Emerenziana von Lodron
Giovanni Battista
†1643
Carlo
†1689
Porzia Caterina
†1679
Franz Leopold von Arco, conte d'Arco
Laura
*? †?
1.Vincenzo Caffino
2.Odoardo Valenti Gonzaga, I marchese di Montilio

Da Francesco Castelbarco, VII barone di Gresta e I conte di Castelbarco[modifica | modifica wikitesto]

 Francesco, VII barone di Gresta e I conte di Castelbarco
†1695
Claudia Dorotea Emerenziana von Lodron
 
       
Giovanni Battista, II conte di Castelbarco
*1657 †1713
Chiara Rangoni
Cristoforo
†1660
senza eredi
Sigismondo, I principe del Sacro Romano Impero
*1661 †1708
senza eredi
Scipione Giuseppe, III conte di Castelbarco, I marchese ex uxor di Cislago
*1665 †1731
Costanza Visconti di Cislago

Castelbarco Visconti
Caterina
*? †?
Federico Serego
Laura
*? †?
Alessandro Arrivabene
Claudia
*? †?
Teodoro Prato

Ramo di Giovanni Battista, II conte di Castelbarco[modifica | modifica wikitesto]

 Giovanni Battista, II conte di Castelbarco
*1657 †1713
Chiara Rangoni
 
    
Lucrezia
† Infante
Felicita
† Infante
Bradamante
†1731
Claudio Giovanni Rangoni, conte di Castelcrescente
Francesca
*? †?
Odoardo Valenti Gonzaga, III marchese di Montilio

Ramo di Scipione Giuseppe Castelbarco, III conte di Castelbarco, I marchese ex uxor di Cislago[modifica | modifica wikitesto]

 Scipione Giuseppe, III conte di Castelbarco, I marchese ex uxor di Cislago
*1665 †1731
Costanza Visconti di Cislago

Castelbarco Visconti
 
     
 Maria Giuseppa
*1698 †?
Costanzo d'Adda, marchese di San Giovanni in Pomesana
Carlo Francesco Ercole, II marchese di Cislago
*1699 †1734
Josepha de Silva y Alagon
Elena
† Infante
Maria Teresa
*1704 †1768
1.Antonio Simonetta, conte di Torricella
2.Francesco III d'Este, duca di Modena
Eleonora
*1705 †?
Giovanni Pietro Orrigoni, marchese di Ello
 
   
 Carolina
*1727 †1810
Maria Costanza
*1728 †1783
Lodovico Trotti Bentivoglio, III marchese di Fresonara
Carlo Ercole, III marchese di Cislago
*1730 †1753
Francesca Simonetta

Simonetta Castelbarco Visconti
 
    
 Cesare Ercole, IV marchese di Cislago
*1750 †1814
Maria Litta Visconti Arese
Giuseppe
*1752 †1804
senza eredi
Teresa
*1753 †1821
Gian Galeazzo Serbelloni, IV duca di San Gabrio
Francesca
*1781 †?
1.Francesco Durazzo, marchese
2.Geronimo de' Mari
 
    
Cesare Pompeo, V marchese di Cislago
*1782 †1860
Maria Gerolamina Freganeschi Marquieti
Elisabetta
*1784 †1808
Giacomo Benedetto Mellerio, conte di Albiate
Giuseppe Scipione
*/†1787
Luigia
*1788 †1792


Da Cesare Pompeo Castelbarco, V marchese di Cislago[modifica | modifica wikitesto]
 Cesare Pompeo, V marchese di Cislago
*1782 †1860
Maria Gerolamina Freganeschi Marquieti
 
   
 Carlo, VI marchese di Cislago
*1808 †1880
1.Antonietta Maria Litta Visconti Arese
2.Antonia Lottiroli

Simonetta Castelbarco Albani Visconti
 Maria Beatrice
*/†1810
 Giuseppe
*1813 †1875
1.Edoarda Gallarati Scotti
2.Minerva Mancini
  
        
 Maria
*1832 †1879
Giacomo Brivio Sforza, marchese di Santa Maria in Prato
Cesare, VII marchese di Cislago, I principe di Montignano
*1834 †1890
Cristina Cicogna Mozzoni
Elena
*1835 †?
Lazzaro Negrotto Cambiaso
Camilla
*1836 †1900
Genova Giovanni Thaon di Revel, conte dei marchesi di Sant'Andrea
Beatrice
*1837 †1878
Carlo Costanzo Bassi
Filippo
*1839 †1894
Angela Rost
Giuseppe
*1845 †1917
1.Maria Caterina Nicoletta Negrotto Cambiaso
2.Albertina Verklairer
Tommaso
*1847 †1925
1.Maria Luigia Pindemonte Rezzonico
2.Adelaide Melzi d'Eril
  
    
 Carlo, VIII marchese di Cislago, II principe di Montignano
*1857 †1907
Maria Angela Cavazzi della Somaglia
Alberto Francesco
*1859 †1939
Maria Graziella Alemagna
Costanzo
*1860 †1927
senza eredi
 Emanuele
Castelbarco Pindemonte Rezzonico
*1884 †1964
1.Ercolina Erba
2.Wally Toscanini
  
       
 Cesare Castelbarco Albani, IX marchese di Cislago, III principe di Montignano
*1896 †1970
Maria Rosaria Visconti di Modrone
Giovanna
*1897 †1962
Francesco Cicogna Mozzoni, XII conte di Terdobbiate
Elena
*1898 †1991
Fabio Sanminiatelli, conte Sanminiatelli
Francesco
*1900 †1979
Maria Graziella Masetti da Bagnano
Guglielmo
*1901 †1975
Archinta Maria Archinto, VIII marchesa di Parona
 Luigi
*1909 †1994
1.Luciana Peperle degli Azzoni
2.Elisabetta Ceschi a Santa Croce
Carlo
*1911 †1988
Anna Maria Lombardo
 
   
Simonetta
*1923 †1964
?
Anna Maria
*1925 †2003
Stefano Paolucci delle Roncole
Carlo Guido, X marchese di Cislago, IV principe di Montignano
*1926 †2005
Laura Anna Gropallo della Sforzesca
 
  
 Cesare, XI marchese di Cislago, V principe di Montignano
*1952
Ricciarda Mattioli
 Marcello
*1954
Letizia Mattioli
  
    
 Laura
*1984
Carlo Vasiliy Piacenza
Barbara
*1986
?
Maurizio Carlo
*1983
?
Rosa
*1986
Jos Bendinelli Negrone Pareto-Spinola di Roccaforte

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rocco Catterina, pp. 16-17:

    «Aldrighetto viene ricordato come uccisore del vescovo Alberto (Adelpreto) ed è il primo nome della nobile famiglia che viene ricordato.»

  2. ^ Bazzoni, Renato (1900), Il castello di Sabbionara d'Avio, Sesto San Giovanni.
  3. ^ David Rattray, Viola by Antonio Stradivari, Cremona, 1714, 'Ex-Kux', su yorkgate.ram.ac.uk, Royal Academy of Music, 2004. URL consultato il 12 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  4. ^ Tartari, Claudio (1998), La storia di Vaprio d'Adda: v. 3. (1536-1796), Vaprio d'Adda, p. 271.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rocco Catterina, I signori di Castelbarco: ricerche storiche, Mori (TN), La grafica anastatica, 1982, OCLC 797216005.
  • Gian Luigi Falabrino, Storia della famiglia Castelbarco, Milano, Viennepierre, 2008.
  • Elisabetta Castelbarco, I Castelbarco ed il Trentino, Mori, 2004.
  • R. Colbacchini, Il Trentino fra Trecento e Quattrocento, in Le vie del Gotico, Trento, 2002.
  • Claudio Tartari, La storia di Vaprio d'Adda : v. 3. (1536-1796), Vaprio d'Adda, 1998.
  • Enrico Castelnuovo, Gian Maria Varanini; Renato Bazzoni; Francesca d'Arcais; Serenella Castri, Castellum Ava. Il castello di Avio e la sua decorazione pittorica, Trento, Temi editrice, 1987.
  • A. Less, Gardumo Val di Gresta, Mori, 1981.
  • Luigina Chiusole, Castelli lagarini alla destra dell’Adige, Trento, 1980.
  • Vittorio Spreti, Enciclopedia storico nobiliare italiana, Bologna, 1969.
  • Silvino Pilati, I Castelbarco signori di Gresta, in San Marco, a. IV (1912), pp. 81–104.
  • Renato Bazzoni, Il castello di Sabbionara d’Avio, Sesto San Giovanni, 1900.
  • Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, vol.1, A.Forni, 1886, SBN IT\ICCU\RAV\0179678.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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