Giuseppe Gerola

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Giuseppe Gerola

Giuseppe Gerola (Arsiero, 2 aprile 1877Trento, 21 settembre 1938) è stato uno storico italiano, conosciuto per il suo impegno in progetti di restauro dei monumenti, i suoi studi a Creta veneziana e per le sue indagini su politica, cultura e arte del Trentino medievale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da Domenico Gerola ed Augusta Cofler, una famiglia di profondi ideali risorgimentali originaria di Rovereto, dove il giovane trascorse l'infanzia. Dopo aver compiuto gli studi liceali a Desenzano del Garda, Gerola preferì orientarsi verso studi universitari presso il Regno d'Italia. Nel 1894-1895 frequentò la facoltà di lettere a Padova per poi passare all'Istituto di studi storici di Firenze, dove si laureò nel 1898.

Tra i suoi insegnanti si annoverano il paleografo Cesare Paoli e il medievalista Paul Scheffer-Boichorst, che ebbe come docente durante un suo soggiorno di studio presso Berlino. L'interesse per la storia dell'arte si sviluppò invece durante i suoi studi con Heinrich Finke a Friburgo.

Nel 1899 visitò l'isola di Creta per compiere degli studi storici sulla dominazione veneziana come inviato dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. I risultati di quella campagna di studi sono tuttora conservati presso l'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Tra il 1905 e il 1932 pubblicherà il materiale ottenuto durante questa missione in 4 volumi intitolati Monumenti veneti nell'isola di Creta, grazie ai quali nel 1933 vincerà il "premio Mussolini" dell'Accademia d'Italia.

Tornato in Italia, tra il 1903 e il 1906 diresse il museo di Bassano del Grappa, dove fondò il Bollettino del Museo, e successivamente il Museo civico di Verona.

Il 19 maggio 1907 sposa a Milano Ernesta Cena da cui ebbe i figli: Carlo Berengario (1908-1953), Domenico Udalrico (1909-1963), Augusta (1911-1998), Filippo Marcabruno (1914-2006) e Carlamaria (1923-2006). La coppia si stabilisce a Verona, dove Giuseppe è chiamato a dirigere il Museo Civico della città, in una casa al Ponte delle Navi dirimpetto alle absidi di San Fermo.

Nel 1909 fu promosso a soprintendente ai Monumenti della Romagna con sede a Ravenna, carica che ricoprì fino al 1920.

Tra il 1918 e il 1921, per via della sua conoscenza del tedesco, condusse le trattative con Innsbruck e Vienna per la restituzione dei beni archivistici e bibliografici del Trentino, conservati in Austria.

Nel 1920, dopo la nomina a dirigente presso la Soprintendenza all'Arte medievale e moderna in Trento, si dedicò anche al restauro del Castello del Buonconsiglio, sede della stessa Soprintendenza. A Montagnaga di Pinè, dove il padre Domenico aveva acquistato una casa, Giuseppe trascorreva le vacanze con la famiglia[1]

Nel 1927 creò gli stemmi delle regioni italiane che allora erano 19 e non erano enti amministrativi come oggi, avevano esclusivo valore storico, territoriale e identitario concepite come terre legate al passato glorioso di Roma e dell'Italia medioevale e moderna e proprio su queste basi concepì gli stemmi araldici delle regioni.[2] Elencò inoltre le caratteristiche araldiche delle tre terre di lingua italiana fuori dai confini dello stato: la Svizzera italiana, la Corsica e Malta.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L’Archivio personale di Giuseppe Gerola - presso la Fondazione Biblioteca di San Bernardino di Trento 1890 - 1938 pag.6
  2. ^ Giuseppe Gerola, Gli stemmi storici in La Lettura, ANNO XXVII, N. 5, 1º maggio 1927.

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Controllo di autoritàVIAF (EN24727973 · ISNI (EN0000 0001 1562 544X · SBN RAVV024717 · BAV 495/75862 · LCCN (ENnr89013332 · GND (DE119432242 · BNF (FRcb12759331z (data) · J9U (ENHE987007429736005171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr89013332